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lunedì 21 luglio 2008

"Trentenni: generazione perduta", parte 2.

...troppe le novità che si susseguono e che non riusciamo a metabolizzare. Poi leggo nei sondaggi che nella lettura primeggiano i ragazzi tra i 14 e i 24 anni, mentre a leggere meno in assoluto sono gli ultraquarantenni. E allora mi chiedo come facciano i giovani ad avere delle curiosità, se primi sono gli adulti a non averne più?"

I sessantenni di oggi hanno avuto il sessantotto, i cinquantenni il settantasette, e poi c'è stato il movimento no global... Ma i ventenni di oggi sembrano incapaci di catalizzare in eventi significativi la loro soggettività giovanile, i loro valori alternativi a quelli dei loro genitori... Qui Signorini concorda con Giuliano da Empoli, saggista e scrittore, nel contestare questa presunta mancanza di valori tra i giovani. "Io non ci credo. Il fatto è che essendoci calati dentro, non lo percepiamo... lo sapremo fra ventanni quali erano davvero i valori dei giovani d'oggi. Già vent'anni fa gli adulti dicevano le stesse cose dei giovani di allora!" "Andando in giro a presentare i miei libri - dice Signorini - avverto un certo fermento. Un fermento che quando avevamo vent'anni noi, non avvertivo fra i miei coetanei. Diciamo che la generazione un po' perduta è quella di noi trentenni". ...Fine.

Estratto da: "Il Gazzettino" del 20.7.2008
di: Sergio Frigo

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