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giovedì 26 maggio 2011

Ratko Mladic, il boia di Srebrenica, è stato arrestato oggi 26.5.11 (da: MSN Notizie)

26/05/2011

Ratko Mladic, il boia di Srebrenica

Ratko Mladic, del quale è stato annunciato oggi l'arresto, è passato alla storia come il boia di Srebrenica. Ufficiale dell'esercito serbo-bosniaco, uomo duro e spietato, non si fermò di fronte a vittime inermi.









Mladic in una immagine d'archivio - Foto Ap

Fu lui a guidare i reparti d'attacco a Srebrenica. La sua vita e' segnata dalla violenza. Aveva appena due anni quando il padre viene ucciso dagli ustascia croati, alleati dei nazifascisti. La morte del padre lo segnera' per sempre e per tutta la vita odiera' sia i croati che i musulmani. Quando esplode la guerra con la Croazia nel 1991, Mladic con il grado di colonnello assume il comando delle unita' dell'esercito federale jugoslavo a Knin, che diventera' di li' a poco la capitale dei secessionisti serbi di Croazia. Di quel periodo si ricordano i pesanti bombardamenti che Mladic ordino' su Zara dalla montagna che sovrasta la citta', tattica che verra' 'perfezionata' con gli assedi di Sarajevo, Gorazde, Bihac, Srebrenica nella successiva guerra in Bosnia. Mladic diventa il comandante dell'esercito dell'autoproclamata Repubblica Serba di Bosnia.



IN SEI MESI DI GUERRA CONQUISTA IL 70% DELLA BOSNIA - In sei mesi di guerra, Mladic conquista il 70% del territorio della Bosnia, avendo a disposizione la potenza militare dell'Armata popolare jugoslava (Jna) contro bosniaci e croati disarmati e inesperti. I suoi uomini attuano una brutale pulizia etnica (due milioni e mezzo di persone cacciate dalle loro terre e dalle loro case) in nome della Grande Serbia. Con lui tornano in Europa i campi di concentramento nei quali migliaia di prigionieri vengono picchiati, torturati, affamati e uccisi. I suoi uomini praticano lo stupro etnico come arma di guerra.



ACCUSATO DI GENOCIDIO NEL 1996 - Contro Mladic, cosi' come contro l'ex presidente Radovan Karadzic, il Tribunale penale delle Nazioni unite (Tpi) formalizza, nel luglio e nel novembre 1995, due atti di accusa per genocidio e crimini contro l'umanita'. Nel 1996, il Tpi emette contro i due un mandato di cattura internazionale. Nel novembre dello stesso anno, Mladic viene destituito dal comando dell'esercito serbo bosniaco ma continua a vivere tranquillamente tra Bosnia e Serbia, protetto dall'esercito dei suoi ex subordinati bosniaci e da quell'esercito jugoslavo di cui ha sempre fatto parte. Protezioni che dureranno anche dopo la caduta del presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, nell'ottobre 2000, almeno fino a tutto il 2001



DAL 2002 INIZIA LA LATITANZA - Dal 2002, deve iniziare a nascondersi con maggiore prudenza, ma puo' sempre contare su una rete di appoggio clandestina di militari, ex militari e civili nazionalisti. Tra le vittime della guerra in Bosnia vi e' stata anche l'unica figlia di Mladic, Ana, che a 23 anni, nel 1994, si e' suicidata a Belgrado. Secondo alcuni per quello che il padre stava facendo in Bosnia, secondo altri per la morte del suo fidanzato che Mladic, per allontanarlo da lei, aveva mandato al fronte. Mladic, 69 anni, era uno dei due ultimi criminali di guerra serbi ancora latitanti e richiesti dal Tribunale penale internazionale dell'Aja. L'altro e' Goran Hadzic, ex capo politico dei serbi di Croazia. Ma la latitanza del boia di Srebrenica e' terminata oggi.



sabato 21 maggio 2011

Gli YES, band britannica (Wikipedia.it)

Gli Yes sono un gruppo musicale britannico formato nel 1968, considerato tra i principali esponenti del rock progressivo.[5][6] La band, che ha conosciuto il periodo di maggior successo negli anni settanta e ottanta, è stata fondata dal cantante Jon Anderson, il bassista Chris Squire, il chitarrista Peter Banks, il tastierista Tony Kaye ed il batterista Bill Bruford,[1] e nel corso degli anni ha visto la partecipazione dei chitarristi Steve Howe e Trevor Rabin, del batterista Alan White, dei tastieristi Rick Wakeman, Patrick Moraz, Igor Khoroshev, Geoff Downes, Tom Brislin ed Oliver Wakeman, e dei cantanti Trevor Horn e Benoît David.[2]




Grazie ad album come The Yes Album, Fragile, Close to the Edge e Relayer, gli Yes contribuiscono allo sviluppo della scena progressive inglese degli anni settanta, e negli anni ottanta riscuotono un notevole successo discografico e popolarità a livello mondiale con 90125. Proponendo un sofisticato rock sinfonico e romantico che fa largo uso di strumenti elettronici innovativi,[1] come il sintetizzatore, il moog ed il mellotron la band definisce, insieme ad altre formazioni, tra le quali King Crimson e Genesis, i canoni stessi del prog.[5]



Indice [nascondi]

1 Storia

1.1 Le origini

1.2 L'era classica

1.3 La seconda metà degli anni settanta

1.4 Trasformazioni

1.5 Riunioni

1.6 Il nuovo millennio

2 Lo stile

3 Formazione

4 Discografia

4.1 Album in studio

4.2 Album dal vivo

5 Tour

6 Note

7 Bibliografia

8 Voci correlate

9 Altri progetti

10 Collegamenti esterni





StoriaIl percorso degli Yes è caratterizzato da numerosi cambi di formazione che negli anni hanno influenzato lo stile del gruppo, giustificando la produzione di album molto diversi fra loro, ma tutti caratterizzati da soluzioni musicali ricercate ed elaborate, con continui riferimenti alla musica classica.



Le originiGli Yes nascono a Londra nel 1968, l'estate in cui Jon Anderson conosce fortuitamente Chris Squire. Anderson aveva cantato per alcuni anni in un gruppo chiamato The Warriors, con il quale aveva inciso due singoli ed aveva poi intrapreso una carriera solista con lo pseudonimo "Hans Christian Anderson",[7] registrando altri due singoli. Squire, che suona in un complesso di nome Mabel Greer's Toyshop, chiede ad Anderson di farne parte come cantante. Nel gruppo, comprendente anche il chitarrista Peter Banks, confluiscono nello stesso anno il tastierista Tony Kaye ed il batterista Bill Bruford, ma poiché il nome del complesso è troppo lungo i cinque decidono di cambiarlo, rinominando la band in Yes.[8]



Il primo concerto degli Yes si tiene in un campeggio giovanile presso il villaggio East Mersea, sull'isola di Mersea, Essex, il 4 agosto 1968.[9] Il gruppo diviene rapidamente noto per il modo in cui esegue cover di brani di altri artisti, espandendole e trasformandole in complesse composizioni,[9] ispirati dai Fifth Dimension e dai Vanilla Fudge.[10] Si esibiscono come spalla di gruppi affermati in locali prestigiosi come il Marquee Club, con The Who, e persino alla Royal Albert Hall, durante il Farewell Concert,[11] il concerto d'addio dei Cream.[12] Nel 1969 Ahmet Ertegun, proprietario della Atlantic Records, assiste ad una loro performance presso lo Speakeasy Club di Londra, e decide di scritturarli per la casa discografica e fargli subito incidere un album.[13] Il risultato è l'album eponimo pubblicato nel 1969, che viene accolto bene dal pubblico e dalla critica,[14] anche se non si rivela un successo commerciale.[14] Il suono brillante, originale e tecnicamente complesso degli Yes va già delineandosi,[15] ma la band pecca ancora d'esperienza in sala di registrazione,[13] sono già musicisti solisti di talento, ma non ancora un gruppo. L'album contiene anche due cover, Every Little Thing dei Beatles e I See You dei Byrds.



L'era classica

Jon Anderson in un concerto del 1977All'inizio degli anni settanta gli Yes continuano ad esibirsi in concerto nel Regno Unito[16] e, occasionalmente, in altre nazioni europee.[17] Il loro secondo album, Time and a Word, è realizzato col supporto di una orchestra sinfonica di 30 elementi. L'album include due cover: No Opportunity Necessary, No Experience Needed di Richie Havens, arricchita con il tema western del film Il grande paese, e Everydays di Stephen Stills. Come per l'album precedente, anche lo stile di Time and a Word risente molto dell'influenza di gruppi contemporanei, come i Beatles in Sweet Dreams[18] o nella stessa traccia del titolo.[19]



Forti contrasti nella band, derivanti dall'impiego dell'orchestra,[16] dal progressivo ridimensionamento del ruolo della chitarra[20] e dal ridotto feeling di Peter Banks con lo stile musicale del gruppo[21] portano, poco prima dell'uscita dell'album, all'abbandono del chitarrista.[22] La sua uscita provoca la cancellazione delle date in calendario e il ritiro del gruppo in una fattoria sulla costa devoniana alla ricerca della propria direzione musicale, in attesa di trovare un sostituto all'altezza.[16] Il suo posto viene preso da Steve Howe, un giovane e talentuoso "chitarrista prodigio",[23] che ha al suo attivo numerose incisioni in gruppi come Tomorrow e Bodast. Howe appare sulla copertina dell'edizione americana di Time and a Word, sebbene non abbia partecipato alle incisioni dell'album.[24] Nello stesso periodo la band conosce Eddie Offord, un produttore discografico molto noto, passato poi alla storia del rock proprio per il suo lavoro con la band e gli Emerson Lake & Palmer. Insieme a Howe e Offord viene realizzato, nel gennaio 1971, The Yes Album, un disco di notevole importanza, contenente quattro tra i brani migliori mai realizzati dalla band.[25] L'album, balzando al sesto posto delle classifiche inglesi e al 40º di quelle americane,[26] afferma la band sulla scena internazionale, tanto che nell'aprile '71 gli Yes intraprendono un tour negli Stati Uniti, come gruppo spalla dei Jethro Tull, dei Ten Years After e dei Black Sabbath.[27][28]



Nell'agosto del 1971 anche Tony Kaye, il cui percorso musicale resta fedele all'organo Hammond, mentre Jon e Chris si rivolgono all'emergente strumentazione elettronica,[29] abbandona il gruppo per formare un proprio complesso, i Badger, e viene sostituito da un altro virtuoso, il tastierista degli Strawbs Rick Wakeman, che aveva in precedenza suonato come turnista per artisti di rilievo come David Bowie, Elton John, Lou Reed ed altri.[30] Wakeman, musicista estremamente eclettico, in grado di suonare sia le tastiere acustiche che elettroniche,[31] si dimostra ben presto una perfetta controparte per Howe, introducendo anche due nuovi elementi chiave nella strumentazione del gruppo, il mellotron ed il minimoog. La prima incisione di questa formazione, considerata la formazione "classica" degli Yes,[2] fu un'interpretazione di dieci minuti del classico America di Paul Simon.





Chris Squire nel 1977Nel 1972 gli Yes incidono due album considerati pietre miliari del rock progressivo: Fragile, che include anche uno dei due singoli di successo del gruppo, Roundabout, e Close to the Edge, rispettivamente nel gennaio e nel settembre dello stesso anno. Entrambi riscuotono un notevole successo nelle classifiche sia europee che americane e sono seguiti dai rispettivi tour.[32][33] Poco dopo l'uscita di Close to the Edge, Bruford abbandona gli Yes per passare ai King Crimson. Viene sostituito da Alan White, già batterista della Plastic Ono Band di John Lennon, che fa la sua apparizione sul vinile nel 1973, nel monumentale triplo live Yessongs.



Fragile, considerato da molti l'epitome degli album di rock progressivo,[34] segna anche l'inizio della lunga collaborazione fra gli Yes e l'artista Roger Dean,[35] al quale si devono la maggior parte delle copertine degli album del gruppo,[35] il disegno del loro celebre logo, l'organizzazione del merchandising[36] e l'impianto scenografico utilizzato nei concerti.[37] In Close to the Edge, l'album della suite omonima, di And You and I e di Siberian Khatru, considerato dai più il loro capolavoro,[6] gli Yes raggiungono il vertice del loro cammino artistico.[38] Molti fan considerano l'intero trittico, composto da The Yes Album, da Fragile e da Close to the Edge, l'apice della creatività degli Yes, in cui si definiscono i canoni dello Yessound, nel quale dominano gli arrangiamenti e i virtuosismi individuali;[5] tali supporters sono spesso detti troopers,[39] con riferimento a uno dei brani più famosi di quest'epoca degli Yes, Starship trooper.[40]



Nel 1973 gli Yes ottengono importanti riconoscimenti dalla critica musicale: vengono inseriti nelle classifiche annuali del prestigioso settimanale Melody Maker e votati miglior gruppo britannico ed internazionale. Analoghi i successi a livello individuale: Wakeman è il miglior tastierista, Squire occupa la piazza d'onore tra i bassisti, Anderson ed Howe sono terzi nelle rispettive classifiche.[41]



Nello stesso anno intraprendono, per la prima volta, tour in Australia e in Giappone. Durante le date nipponiche del Close to the Edge tour, nel marzo '73, Anderson ha occasione di leggere il libro Autobiografia di uno Yogi di Paramahansa Yogananda, ispirato dal quale inizia a comporre, insieme a Howe, i "quattro movimenti"[42] che diventano poi l'opera certamente più imponente del periodo classico del gruppo: Tales from Topographic Oceans. Pubblicato nel dicembre 1973, si tratta di un album doppio, suddiviso in quattro lunghe suite, una per ogni lato del vinile. L'album riscontra un grosso successo commerciale: disco d'oro con le sole prenotazioni[43] raggiunge il vertice delle classifiche inglesi e il 6º posto in quelle americane,[2] ma la sua uscita divide nettamente gli appassionati del gruppo e la critica, registrando pareri discordi tra chi considera l'opera un lavoro di alto livello e chi la ritiene eccessiva e magniloquente, simbolo dell'aspetto autocelebrativo del rock progressivo.[2] L'album suscita lo stesso effetto anche sul gruppo: durante i concerti affiorano spesso delle tensioni[44] che sfociano nell'abbandono di Rick Wakeman, anticipato dai titoli delle riviste di settore,[45] che l'anno successivo se ne va sostenendo di non condividere più la visione musicale del gruppo.[46]



La seconda metà degli anni settantaNel 1974, con il nuovo tastierista, lo svizzero Patrick Moraz proveniente dai Refugee, gli Yes incidono un altro album di grande successo, Relayer, che si ispira a Guerra e pace di Tolstoj[47] e che raggiunge il quarto posto nelle classifiche inglesi ed il quinto in quelle americane.[2] La formula del disco ripropone quella di Close to the Edge, con una suite, The Gates of Delirium, e due brani più brevi. Al termine del Relayer Tour il gruppo prende una pausa e ognuno dei membri si dedica alla realizzazione di un proprio album solista. Sono di quest'epoca Olias of Sunhillow, integralmente composto ed eseguito da Jon Anderson, Beginnings di Howe, Fish Out of Water di Squire, Ramshackled di White e Story Of I di Moraz. Allo stesso tempo viene pubblicata la prima compilation, Yesterdays, contenente principalmente brani dei primi due album.





Steve HoweDopo un breve periodo, mentre nel 1976 lavorano all'album successivo nei Mountain Studios di Montreux, gli Yes si separano da Moraz ritenendolo inadatto alla loro musica,[48] e iniziano a cercare un nuovo tastierista. Dopo una lunga trattativa, Wakeman accetta di suonare come turnista, ma in seguito, impressionato dalla qualità del materiale prodotto, rientra formalmente nel gruppo.[49] Rispetto ai lavori precedenti, Going for the One, datato 1977, alterna brani non troppo lunghi (comunque estremamente originali nella struttura), alle consuete suite dalle atmosfere complesse, brani particolarmente strutturati, come Awaken e Turn of the century. Sia Going for the One che il successivo Tormato del 1978 vendettero bene,[2] nonostante fossero stati pubblicati nell'epoca punk e della disco music.



In quest'epoca i concerti degli Yes sono caratterizzati dall'uso delle tecniche più innovative: l'uso di luci laser, le coreografie immaginifiche di Dean e l'innovativo palco circolare In the Round, con Anderson al centro, fanno delle esibizioni eventi visivi memorabili.[50][51]



Al termine del Tormato tour, nell'estate '79, i membri della band si dedicano nuovamente ad attività da solista, producendo gli album Rhapsodies (Wakeman) e The Steve Howe Album (Howe). Poi, nell'ottobre del '79, insieme ad un nuovo produttore, Roy Thomas Baker, si riuniscono a Parigi per dedicarsi al loro nuovo album; tuttavia lo scarso feeling con Baker,[52] il disaccordo sulle scelte musicali[53] e i contrasti finanziari tra Anderson e il resto del gruppo[54] acuiscono i dissapori all'interno del gruppo. La sessione parigina si conclude infruttuosamente quando Alan White si frattura una caviglia, portando alla chiusura di quell'infelice esperienza.[53] Le versioni demo prodotte in quella session sono state pubblicate nella versione "remastered" di Tormato del 2004. In breve tempo prima Wakeman e poi Anderson, che da qualche anno aveva iniziato a collaborare saltuariamente con Vangelis, formando un duo che ha pubblicato diversi album col nome Jon & Vangelis, lasciano la band che, privata di elementi così importanti, sembra sul punto di sciogliersi.[54]



TrasformazioniIl gruppo ha difficoltà a trovare sostituti all'altezza: dietro suggerimento di Brian Lane, il produttore di entrambe le band, Squire contatta Geoffrey Downes e Trevor Horn,[55] rispettivamente tastierista e cantante dei Buggles, gruppo che aveva inciso nel 1979 il successo mondiale Video Killed the Radio Star e nel 1980 l'album The Age of Plastic. Con questa formazione gli Yes incidono Drama nell'estate del 1980, lo pubblicano in autunno e lo fanno seguire dal Drama Tour, che ottiene risultati contrastanti: lusinghieri in America (con tre date al Madison Square Garden da tutto esaurito),[56] più deludenti in patria, decretati sia dalla critica musicale[56] che dai fan di Anderson, delusi dal "nuovo corso" di Horn.[57] L'album, che comprende la suite Machine Messiah, un brano che ripropone loro elementi tradizionali,[58] vende comunque bene, raggiungendo la seconda posizione in patria e la diciottesima nelle classifiche statunitensi.[2] L'album ha una ristretta cerchia di estimatori, chiamati panthers:[59][60] questo soprannome fa riferimento alle pantere nere che appaiono sulla copertina realizzata da Dean che insieme ad Offord,[59] tornato per l'occasione alla produzione, rappresenta l'unico segno di continuità con gli album precedenti.



Al termine del tour di Drama, nell'aprile del 1981, gli Yes si sciolgono ufficialmente.[2] Downes e Howe fondano il gruppo Asia, Horn si concentra sulla sua attività di produttore mentre Squire e White, iniziando a collaborare con Jimmy Page, ex Led Zeppelin, formano un supergruppo chiamato XYZ, ma che si scioglie nel giro di pochi mesi dopo aver inciso solo poche tracce demo,[61] riprese in seguito in alcuni lavori degli Yes.





Gli Yes suonano dal vivo nel 1977 all'Ekeberghallen di Oslo, NorvegiaNel 1983, due anni dopo lo scioglimento degli Yes, Squire e White incontrano il chitarrista sudafricano Trevor Rabin e fondano un nuovo gruppo inizialmente denominato "Cinema", chiamando con loro anche il primo tastierista degli Yes, Tony Kaye.[61] Insieme cominciano a lavorare ad una serie di brani composti principalmente da Rabin. Ne nasce una soluzione senza precedenti, che unisce elementi riconducibili all'AOR[6] alla rivisitazione di alcuni ingredienti degli Yes classici, come le armonie dei cori. I brani dovevano essere cantati da Rabin e Squire, ma non andò così: Squire, infatti, incontra Jon Anderson a Los Angeles e gli fa ascoltare alcune registrazioni del materiale prodotto con Rabin. Anderson, trovando il materiale molto interessante, decide di partecipare al progetto.[62] Con quattro membri degli Yes nella formazione, il gruppo nascente perde il nomignolo "Cinema" e l'album 90125 viene pubblicato nel 1983 con il marchio "Yes".[63] Produttore dell'album è Trevor Horn, già cantante degli Yes in Drama.[64]



90125[65] ha un successo commerciale travolgente ed inaspettato: Owner of a Lonely Heart, il brano di apertura, diventa il secondo singolo di successo degli Yes, e l'unico a raggiungere la prima posizione in classifica.[66] L'album vende complessivamente otto milioni di copie[67] e vince persino il premio Grammy nel 1985 per il miglior pezzo rock strumentale con il brano Cinema.[68] A questo enorme successo segue il più trionfale tour della storia del gruppo, che si conclude con la partecipazione al Rock in Rio, presso Rio de Janeiro, di fronte ad un pubblico di centinaia di migliaia di fan e in diretta televisiva.[69] Dal tour vengono tratti un album live, 9012Live: The Solos, ed un video, 9012Live, girato dal regista Steven Soderbergh, per il quale ottiene una nomination ai Grammy.[70]



Nel 1987 il gruppo, con la medesima formazione, tenta di ripetere il successo di 90125; dopo aver registrato alcune tracce si trasferisce a Los Angeles[71] dove, in mezzo a molti contrasti,[72] vede la luce il nuovo album, Big Generator, che vende ben due milioni di copie,[73] ma non come il precedente album. L'album dà anche il nome alla categoria di fan, i generators, che considerano questo periodo della storia degli Yes, dominato da Rabin, in qualche modo l'apice del gruppo,[39][60] in contrapposizione ai troopers, i fan dello Yessound e della formazione dell'era classica.[39][60]



La realizzazione di Big Generator è minata da tensioni interne al gruppo: divergenze artistiche fra il gruppo ed il produttore, Trevor Horn,[74] lo inducono a farsi da parte[75] prima della conclusione dell'album. Altri dissapori nascono inoltre fra Rabin, divenuto in quegli anni il componente di maggior spicco della band,[76] intenzionato a riproporre il discorso musicale iniziato con 90125, e Jon Anderson, più attratto dall'idea di tornare alle sonorità progressive degli Yes classici,[77] che si sente "confinato" nel ruolo di cantante.[78]



Dopo la conclusione, nell'aprile 1988, del Big Generator Tour, Anderson abbandona nuovamente il gruppo, formando una sorta di "Yes alternativi" con Wakeman, Howe, Bruford e Tony Levin,[28] quest'ultimo già bassista di Peter Gabriel e dei King Crimson. La nuova formazione prende il nome di Anderson Bruford Wakeman Howe, abbreviato in ABWH, e pubblica il proprio primo e unico album omonimo nel 1989. L'album ha un discreto successo ed il brano Brother of Mine diventa un video piuttosto noto e trasmesso frequentemente su MTV.[79] Gli ABWH intraprendono, nello stesso anno, un tour mondiale, con il titolo An Evening of Yes Music Plus,[80] da cui è tratto l'omonimo album dal vivo, nel quale compare anche Jeff Berlin al basso, come sostituto di Levin in alcuni brani. Tra l'altro la Atlantic Records intenta anche un'azione legale contro l'uso della parola "Yes" nel nome dello spettacolo di Anderson e soci, forte del fatto che il "proprietario" legale del nome è Chris Squire.[81]



Riunioni

Trevor Rabin in concerto durante il Talk Tour, settembre '94, CileAll'inizio degli anni novanta gli ABWH e gli Yes stanno lavorando sui rispettivi prossimi album. In casa Yeswest, come sono chiamati gli Yes in quel periodo, in riferimento al fatto che la formazione era stata costituita e aveva lavorato principalmente negli Stati Uniti,[39] Squire inizia a lavorare con il chitarrista Billy Sherwood dei World Trade, essendo Rabin impegnato in un tour solista. Contemporaneamente, la Arista Records, nuova etichetta degli ABWH, inizia a rendersi conto delle opportunità commerciali che potrebbero scaturire da una "riunione" di Yeswest e ABWH (o Yeseast, gli Yes europei[82]) sotto il nome comune di "Yes". Alla fine l'unione diviene una realtà: il materiale prodotto da ciascuno dei due gruppi viene messo insieme, in particolare la voce di Anderson viene impiegata nei brani dell'altra formazione, e il risultato è l'album Union del 1991, ma la musica non è paragonabile a quella del miglior periodo della band e le vendite ne risentono.[83] Due terzi del materiale era degli ABWH; gli Yeswest contribuiscono solo con quattro brani, di cui uno scritto da Squire e Sherwood. La produzione del disco, curata da Jonathan Elias, è oggetto di numerose controversie e di attacchi diretti, in particolar modo da parte di Steve Howe, anche a causa del fatto che il chitarrista deve suonare in veste di sessionman sui nastri originali degli ABWH. All'album segue l'imponente Union tour,[84] che ottiene un grosso successo[85] e si svolge in Europa, Stati Uniti e Giappone.[86] In una sorta di revival degli splendori del gruppo, viene riproposto il vecchio palco in the round, con Jon Anderson al centro e due gruppi che vi suonano allo stesso tempo.[80][85]



Al termine del tour Bruford, che non era convinto del progetto avviato con la fusione Yes/ABWH,[85] abbandona il gruppo. Nel 1993, quando gli Yes iniziano a lavorare al loro album successivo e si ricompone la formazione di 90125, ovvero gli Yeswest insieme ad Anderson, Howe e Wakeman decidono di farsi da parte.[87]





Concerto dal vivo a Montreal, Canada, del 19 giugno 1998, durante l'Open Your Eyes TourNel 1994 viene pubblicato Talk, uno degli album commercialmente meno fortunati nella storia del gruppo.[88] Eppure il materiale, prodotto interamente da Anderson e Rabin,[89] è buono, ed è valorizzato da tracce come The Calling, un brano rock genuino e dalla sonorità potente[89] e Endless Dream, una suite composta su richiesta di Phil Carson, il capo della Victory, finalizzata a rinnovare i suoni tradizionali dello Yessound e che contribuisce ad avvicinare l'album al suono ed allo spirito degli Yes "classici".[90] Nell'album si sperimentano tecniche innovative, registrandolo interamente su hard disk e rielaborandone le tracce al computer, una tecnica che sarebbe divenuta di routine di lì a qualche anno.[91][90] L'insuccesso commerciale dell'album[92] porta al tracollo finanziario la casa produttrice, la Victory Records.[90] All'album segue il Talk tour, al quale prende parte anche Billy Sherwood, ingaggiato come possibile rimpiazzo di Squire, in forse a causa di problemi cardiaci, che non gli impediranno comunque di partecipare;[90] al termine del tour Kaye, Sherwood e Rabin abbandonano la band.



Dopo questa separazione, che può preludere allo scioglimento del gruppo, dato il ruolo di guida del gruppo svolto per tanti anni da Rabin,[93] gli Yes si riorganizzano e nel 1996 Anderson riunisce la formazione classica, con Howe, Wakeman, Squire e White.[94] Il gruppo suona dal vivo in tre concerti al Fremont Theater di San Luis Obispo, in California.[95] Dall'evento sono ricavati due CD live, pubblicati con l'aggiunta di materiale originale nei due album gemelli Keys to Ascension, del 1996, e Keys to Ascension 2, del 1997.[96] Keys to Ascension, pubblicato da una piccola casa discografica, non viene pubblicizzato adeguatamente, sicché le vendite ne risentono;[97] inoltre, prima del completamento di Keys to Ascension 2 Wakeman, poco propenso ad affrontare un nuovo tour, abbandona nuovamente gli Yes,[97] rinunciando ai possibili proventi che ne sarebbero derivati.[98]



Il nuovo millennioDopo aver inutilmente cercato di convincere Wakeman a ripensarci, il gruppo si riorganizza:[98] Rick viene sostituito, nella duplice veste di tastierista e chitarrista, da Billy Sherwood che, insieme a Squire, diventa l'elemento chiave del gruppo.[2] Il materiale prodotto durante la loro esperienza nei Conspiracy diviene il nucleo del successivo album, Open Your Eyes[2][28] che, nello stile di 90125, abbandona nuovamente il sound classico degli Yes a favore di soluzioni rock più semplici e orecchiabili, rappresentando un ponte tra lo Yessound e l'era pop di Rabin.[99] Poiché Keys to Ascension 2, pubblicato dalla Essential Records, è uscito da poche settimane e il tour in programma nell'ottobre '97 sta per partire, la Eagle Records anticipa la pubblicazione di Open your Eyes,[98] assemblandone frettolosamente il materiale,[100] e il risultato è uno degli album meno amati dai fan.[99] Nelle stesse settimane esce perfino un terzo album degli Yes, un doppio contenente brani registrati dal vivo per la BBC all'inizio della loro carriera, nel 1969 e 1970 (il disco, curato da Peter Banks, esce in Europa col titolo Something's Coming ed in America come Beyond and Before).





Rick Wakeman nel 2003Durante l'imponente Open Your Eyes Tour, che comprende 164 date in Nord e Sud America, in Europa ed in Giappone[101] e che riscuote molto successo[102] inizia a suonare nel gruppo il giovane e talentuoso[103] tastierista russo Igor Khoroshev, che diviene poi membro ufficiale del gruppo per l'album successivo, The Ladder, pubblicato nel 1999. L'album viene affidato all'esperto produttore Bruce Fairbairn, sotto la cui guida la band ritrova coesione e le idee musicali vengono sviluppate con un efficace lavoro di squadra,[104] ma che non riesce a vedere la conclusione del suo lavoro, poiché muore di cause naturali durante le ultime fasi della realizzazione.

L'album, le cui tracce sviluppano un'ampia gamma di stili[105] e del quale i membri della band risultano particolarmente soddisfatti,[106] è accompagnato da un'operazione commerciale piuttosto insolita per gli Yes, uno dei brani portanti di The Ladder viene utilizzato come colonna sonora di un videogioco, l'omonimo Homeworld.[107]



Nel tour che segue The Ladder, documentato dal doppio live House of Yes: Live from House of Blues, registrato alla House of Blues di Los Angeles, assieme ai nuovi brani vengono riproposti molti "classici" dei primi anni.[108] Successivamente gli Yes iniziano il 2000 Masterworks Tour, con brani tratti da tutto il loro repertorio;[109] Sherwood, consapevole che tale indirizzo musicale limitava il suo ruolo nella band,[110] decide di lasciare gli Yes per intraprendere la carriera solista. In questo periodo Khoroshev viene accusato di molestie sessuali nel backstage ai danni di due ragazze che lavoravano nella sicurezza ed è arrestato dalla polizia.[111] Un portavoce del gruppo si astiene dal formulare commenti sull'accaduto[112] ma, nonostante le accuse vengano derubricate a reati minori,[113] il tastierista se ne va, essendo venuti meno i rapporti col resto del gruppo.[110]





Alan WhitePrivati di un elemento, gli Yes si dedicano al nuovo album Magnification. In questo lavoro la band, dovendo supplire all'assenza di un tastierista, decide di ingaggiare un'orchestra sinfonica,[110] un’esperienza già provata in occasione della registrazione di Time and a Word; la conduzione dell'orchestra viene affidata a Larry Groupé, un ottimo arrangiatore[114] e vincitore di un premio Emmy,[115] e il risultato è uno dei migliori album degli Yes.[115] Il tour corrispondente, Yes symphonic, iniziato prima dell'uscita dell'album,[114] tocca Nordamerica ed Europa,[116] e include il primo concerto degli Yes a Mosca.[117] Durante il tour viene ingaggiato un tastierista di sessione, Tom Brislin, che si integra molto bene con l'orchestra, riuscendo a riprodurre fedelmente lo stile di Moraz.[118] A testimonianza del notevole livello delle esibizioni viene pubblicato il video Symphonic Live, registrazione di un concerto tenutosi ad Amsterdam il 22 novembre 2001.[119]



Nell'aprile 2002 Wakeman torna nuovamente nel gruppo, poco prima della pubblicazione di In a Word: Yes (1969-), un cofanetto di 5 CD che ripercorre la loro carriera artistica, e dell'inizio del Full Circle, un tour mondiale che passa, dopo trent'anni di assenza, anche per l'Australia.[120] Per tutto il 2002 ed il 2003 gli Yes girano il mondo, finché il Full Circle Tour viene terminato anticipatamente a causa di un incidente occorso ad Anderson, fratturatosi la schiena in una caduta.[121]



Tra il 2005 al 2008 la band resta inattiva, e i nuovi DVD che vengono pubblicati, come Songs from Tsongas o Live at Montreux 2003, contengono materiale degli anni precedenti. I membri degli Yes si dedicano principalmente a progetti solisti o alternativi: Alan White forma, con Geoff Downes, un proprio gruppo, gli White e pubblica l'album omonimo mentre l'anno successivo partecipa, insieme a Billy Sherwood e Tony Kaye, al progetto del supergruppo Circa:. Chris Squire ridà vita ad un suo vecchio progetto, The Syn, che però abbandona nel 2006. Jon Anderson gira l'Europa con il suo Tour of the Universe nel 2005, e nel 2006 è in tour con Rick Wakeman. Steve Howe infine partecipa, nel 2006 e nel 2007, ad un tour mondiale della ricostituita formazione originale degli Asia, che pubblica un nuovo album nell'aprile 2008.[122]



All'inizio del 2008 viene annunciato un grande tour mondiale celebrativo per i quarant'anni della band, dal titolo Close to the Edge and Back Tour, con Anderson, Howe, Squire, White e Oliver Wakeman, figlio di Rick. In un primo tempo il tour viene annullato a causa di problemi di salute di Jon Anderson,[123] successivamente è riconfermato col titolo In the Present Tour, annunciando la sostituzione di Anderson con Benoît David, cantante canadese di una delle più note tribute band degli Yes.[121][124]



Lo stileLo stile del gruppo è caratterizzato da una serie di elementi riconducibili in gran parte al rock progressivo, del quale gli Yes sono uno degli esponenti più importanti.[5][6] Gli aspetti tipici della loro musica, permeata di una forte influenza da parte della musica classica, intellettuale, spirituale,[1] e ricca di contrasti dinamici,[125] sono riportati di seguito:





Un concerto del In The Present TourForte attenzione agli arrangiamenti, con la creazione di complessi intrecci strumentali e abbondanza di assoli,[5] cui contribuiscono musicisti tutti tecnicamente dotati.[126]

Ricerca dell'eccellenza e cura di ogni minimo dettaglio,[126] assoluta originalità musicale[127] conseguita attraverso la sperimentazione continua.[128]

Predilezione per i brani lunghi, di durata superiore ai canonici tre/quattro minuti di gran parte della musica popolare. Tra questi vanno evidenziate le suite, ovvero brani composti da una successione di temi musicali più o meno distinti, dal sapore solitamente epico.[125]

Melodie e armonie lontane dalla consueta progressione blues, spesso classicheggianti e ambiziose, alle volte anche di estremo lirismo e senso epico.[6]

Utilizzo di tempi dispari e inconsueti, frequenti cambi di tempo e variazioni di intensità e velocità nel corso di uno stesso brano.[129]

Presenza di testi poetici, astratti,[125] immaginifici ed evocativi:[130] in cui la sonorità della parola e le libere associazioni prevalgono sul significato esplicito, con riferimenti a figure o opere letterarie o teatrali, o allusioni a fatti storici, o con testi di difficile comprensione e a volte impenetrabili.[130] La prosa è molto curata, ricca di figure retoriche e riferimenti alla fantascienza.[131][132] Vi è inoltre l'assenza di testi impegnati, caratteristica comune alla maggioranza dei musicisti progressive, che non parlano del contesto sociale e politico in cui vivono ma che hanno come obiettivo una ricerca estetica, e pertanto escludono dalla loro musica qualsiasi legame con la quotidianità, esplorando perlopiù mondi fantastici.

FormazioneVoce - Jon Anderson, Benoît David, Trevor Horn.

Chitarra - Peter Banks, Steve Howe, Trevor Rabin, Billy Sherwood.

Basso elettrico - Chris Squire.

Tastiere - Geoffrey Downes, Tony Kaye, Igor Khoroshev, Patrick Moraz, Oliver Wakeman, Rick Wakeman.[133]

Batteria, percussioni - Bill Bruford, Alan White.





Discografia Per approfondire, vedi la voce Discografia degli Yes.



Album in studio1969 - Yes

1970 - Time and a Word

1971 - The Yes Album

1971 - Fragile

1972 - Close to the Edge

1973 - Tales from Topographic Oceans

1974 - Relayer

1977 - Going for the One

1978 - Tormato

1980 - Drama

1983 - 90125

1987 - Big Generator

1991 - Union

1994 - Talk

1996 - Keys to Ascension[134]

1997 - Keys to Ascension 2[134]

1997 - Open Your Eyes

1999 - The Ladder

2001 - Magnification

2011 - Fly from here







Album dal vivo1973 - Yessongs

1980 - Yesshows

1985 - 9012Live: The Solos

1996 - Keys to Ascension[135]

1997 - Keys to Ascension 2[135]

1997 - Something's Coming: The BBC Recordings 1969-1970

2000 - House of Yes: Live from House of Blues

2005 - The Word Is Live

2006 - Greatest Hits Live





TourAnno Nome del Tour Data inizio Data fine Pubblicazione discografica

relativa Spettacoli

in programma

1968-1970 Early Shows 3 agosto 1968 18 aprile 1970 The Word Is Live 295

1970-1971 The Yes Album Tour 17 luglio 1970 31 luglio 1971 The Word is Live 164

1971-1972 Fragile Tour 24 settembre 1971 27 marzo 1972 Yessongs 111

1972-1973 Close To The Edge Tour 30 luglio 1972 22 aprile 1973 Yessongs 95

1973-1974 Tales From Topographic Oceans Tour 01 novembre 1973 23 aprile 1974 Nessuno 78

1974-1975 Relayer Tour 08 novembre 1974 23 agosto 1975 The Word is Live

Yes: Live - 1975 at Q.P.R. 89

1976 1976 (Solo Album) Tour 28 maggio 1976 22 agosto 1976 Yesshows, Yesyears

The Word is Live 53

1977 Going For The One Tour 30 luglio 1977 06 dicembre 1977 Yesshows 89

1978-1979 Tormato Tour 28 agosto 1978 30 giugno 1979 Yesshows, The Word is Live

Live in Philadelphia (DVD) 102

1980 Drama Tour 29 agosto 1980 18 dicembre 1980 The Word is Live 65

1984-1985 90125 Tour 28 febbraio 1984 09 febbraio 1985 9012Live: The Solos

9012Live (DVD) 139

1987-1988 Big Generator Tour 14 novembre 1987 13 aprile 1988 Yesyears, The Word is Live 67

1989-1990 Anderson Bruford Wakeman Howe Tour 29 luglio 1989 23 marzo 1990 An Evening of Yes Music Plus 74

1991-1992 Union Tour (o Round the World in 80 Dates) 09 aprile 1991 05 marzo 1992 Union Tour Live (DVD)[136] 84

1994 Talk Tour 18 giugno 1994 11 ottobre 1994 Nessuno 76

1996 San Luis Obispo Shows 04 marzo 1996 06 marzo 1996 Keys to Ascension

Keys to Ascension 2 3

1997 Know Tour (Tour annullato).[137] 12 giugno 1997 27 luglio 1997 Nessuno 11

1997-1998 Open Your Eyes Tour 17 ottobre 1997 14 ottobre 1998 Nessuno 147

1999-2000 The Ladder Tour 06 settembre 1999 25 marzo 2000 House of Yes: Live from the House of Blues 83

2000 Masterworks Tour 20 giugno 2000 04 agosto 2000 The Masterworks

Magnification (xtd Version) 30

2001 Magnification Tour (o Yes Symphonic Tour) 22 luglio 2001 13 dicembre 2001 Symphonic Live 69

2002 Full Circle Tour 17 luglio 2002 04 ottobre 2003 Nessuno 97

2004 35th Anniversary Tour 15 aprile 2004 22 settembre 2004 Songs from Tsongas (DVD) 64

2008 Close To The Edge and Back Tour (Tour annullato)[123] 12 luglio 2008 22 agosto 2008 Nessuno 26

2009-2010 In The Present Tour 04 novembre 2008 28 febbraio 2010 Nessuno 120

venerdì 20 maggio 2011

La Cresima: Significato

LA CRESIMA








La Cresima o confermazione è il sacramento che sigilla e rafforza la nostra fede in Cristo Gesù. (vedi mappa sito)

Nella società odierna questo sacramento è stato da molti declassato a semplice formalità, utile per potersi sposare nella Chiesa cattolica. Molti vogliono cresimarsi, ma ne farebbero volentieri a meno, se non fosse obbligatorio per sposarsi in Chiesa.

La secolarizzazione ha prodotto tiepidezza in molti cristiani, che si definiscono cattolici solo perché da bambini sono stati battezzati.

Innanzitutto quindi bisogna riscoprire che significa essere cattolico?

Significa forse poter usufruire della Chiesa parrocchiale per invitare parenti ed amici nel giorno del battesimo, prima comunione, cresima e matrimonio?

Spesso chi si trova a passare davanti una chiesa in quei giorni, assiste a scene vergognose, che vedono gli “uomini” o alcuni appartenenti a questa categoria, restare fuori, davanti la Chiesa, nei pressi dell’entrata magari.

Costoro relegano alle donne la funzione religiosa, loro hanno altro di cui discutere, la Messa è “roba da donne”. Poi magari se gli chiedi se sono cattolici, ti rispondono con un secco e convinto SI’?

In questo ambiente pseudo-cristiano, la Cresima, così come gli altri sacramenti hanno un valore pagano, comodista, più che sacramentale. A costoro infatti importa più la sala banchetti che la cerimonia religiosa.

Quando a questo accostiamo la scarsa sensibilità del parroco, si assiste ad un progressivo intiepidimento dei fedeli, alcuni si allontanano dalla parrocchia, per ritornarvi solo a Natale e Pasqua, altri preferiscono abbandonare la Chiesa cattolica per approdare verso lidi protestanti.

Di chi è la colpa? Bé, devo dire che la tendenza di addossarla ai soli preti è forte e dilagante, ma in effetti le colpe sono da dividere, i preti che non sanno adeguatamente coinvolgere i fedeli hanno delle forti responsabilità, ma anche questi ultimi devono ammettere le proprie.

In fondo la fede, la Parola, non la si riceve forzatamente, non si va in Chiesa come in Ospedale, a farsi fare un’iniezione di fede e poi via per le vie del mondo.



Cristo richiede partecipazione sentita, amore per Lui e per la Chiesa, i cristiani di passaggio non lo amano veramente, amano più se stessi e i piaceri del mondo. Lo sposo non ama la sposa, di passaggio, ma vive assieme a lei, sopportando a volte anche il suo brutto carattere, per amore. In fondo nessuno di noi è perfetto, ma non sopportiamo il vedere un prete poco simpatico, nei preti vogliamo vedere solo perfezione, dimenticando che in fondo sono uomini anche loro, ognuno con i propri pregi e difetti. Ecco perché gli addossiamo facilmente la colpa della nostra tiepidezza.

Tuttavia per coinvolgere in maniera adeguata i fedeli più restii servono preti dal carattere coinvolgente, con un forte carisma trascinante, e non è facile averli a porta di mano.



Ad di là di ragioni e torti, di antipatie e simpatie, Dio ci chiama in prima persona, è a Lui che dobbiamo guardare. La Cresima è il sacramento che continua ad essere chiesto dalla quasi totalità dei genitori per i loro figli, ma, forse, è il meno “amato”, perché il meno capito. Ci sono ragazzi che, molto spesso, non vedono l'ora di fare la Cresima per chiudere con la catechesi e purtroppo, anche con la Messa..

Da un lato, insomma, Cè la Chiesa consapevole di celebrare un avvenimento - la Pentecoste - e di ricevere in dono lo Spirito Santo, dall’altro ci sono genitori che apprezzano la bella cerimonia, ma che, in molti casi, faticano a cogliere il significato di quel momento e di quei segni perla vita dei loro figli. Viene da chiedersi se la Cresima sia veramente considerata il sacramento del dono dello Spirito, dato in pienezza, per illuminare e sostenere la scelta di un progetto di vita fondato sui valori vissuti da Cristo o non sia piuttosto "un certificato" che è bene garantirsi in vista del matrimonio Per fare un po' più di chiarezza, prendiamo alcuni spunti da ciò che è scritto nella introduzione al rito della Cresima: “Con il Sacramento della Confermazione i battezzati proseguono il cammino dell'iniziazione cristiana. In forza di questo sacramento, essi ricevono l’effusione dello Spirito Santo, dono che rende i fedeli in modo più perfetto conformi a Cristo e comunica loro la forza di rendere testimonianza per l’edificazione del suo corpo nella fede e Nella carità. Essi ricevono inoltre il carattere o segno indelebile del Signore. “Sarete miei testimoni", è il titolo del catechismo dei ragazzi che si preparano alla Cresima.



Lo Spirito Santo ci è donato nella Cresima con la pienezza dei suoi doni, perché possiamo testimoniare Cristo morto e risorto, cioè viviamo da “uomini nuovi" che considerano la vita come un dono da mettere a servizio, per costruire con Cristo una comunità di amore. Testimoniare significa saper indicare in mezzo alle tante "ombre e contraddizioni della nostra società i segni della presenza di Dio, saper affrontare la vita con coraggio, consapevoli che Dio è all'opera; significa dare un senso, una direzione giusta all’esistenza personale, grazie alla luce che viene dalla parola di Dio; significa contestare, senza paura di pagare di persona, tutto ciò che è contro il Vangelo e la vera dignità di ogni vita umana. La Cresima segna quindi l'inizio di un nuovo cammino, in cui Cristo deve essere sempre più presente come persona viva, capace di rispondere alle domande più profonde che salgono dalla vita concreta, capace di indicare l'unico e autentico criterio che aiuta a discernere ciò che è veramente bene o male per l'umano che è in noi e in ogni altra persona.



Questa è la storia della prima Cresima: Gli Apostoli, in quel giorno di Pentecoste, erano nel Cenacolo in preghiera insieme alla Vergine Santa. "Venne all’improvviso dal Cielo un rombo come di vento che si abbatté gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posavano su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo."

Cristo ci ha donato il suo amore, prima ancora che noi lo amassimo, e ha stabilito un colonna a sostegno della verità. Questa colonna è la Chiesa cattolica. Vediamo dunque nei particolari cosa significa “cresima” e che valore ha per il cristiano.



1. LA CRESIMA È UN VERO E GRANDE SACRAMENTO istituito da Gesù e promulgato dagli Apostoli.

Pietro e Giovanni l’amministrarono a Samaria ove molti si erano convertiti: "Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro; ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo" (2).

S. Paolo, ad Efeso, l’amministrò a 12 uomini seguaci di S. Giovanni Battista: dopo averli battezzati li cresimò: "non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, scese su di essi lo Spirito Santo e parlavano in lingue e profetizzavano" (3).



Giovanni Paolo II spiega molto bene questo Sacramento: "La Confermazione completa il Battesimo, perfeziona il cristiano. L’imposizione delle mani e l’unzione con il sacro crisma – l’olio santo di Cristo – sono i segni efficaci del dono dello Spirito Santo. Prima di segnare la vostra fronte col sacro crisma, stenderò le mani su tutti i cresimandi. È il gesto che ci viene da Gesù mediante gli apostoli. Con questo gesto è il Signore che prende possesso di voi, che vi protegge con la sua mano; è lui che vi guida, che vi manda in missione, come se vi dicesse: Non aver paura, Io sono con te. E per ciascuno di voi io pronuncerò le parole: Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono. Voi partecipate alla grazia di Gesù che a Nazaret diceva: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione. Lo Spirito vi è stato dato perché tutto il vostro essere cristiano sia illuminato e fortificato. Sì, lo Spirito completa la vostra somiglianza con Cristo: vi segna profondamente con la sua impronta (con il segno della croce) come il bambino porta la somiglianza dei suoi genitori e voi sapete che la croce è il segno di Cristo. Esso (lo Spirito) diventa il vostro maestro interiore che vi apporta costantemente la luce di Cristo per guidarvi verso la verità tutta intera". Tutto questo non avviene passivamente, ma richieste la fede, la partecipazione sentita del cresimando.



Abbiamo preferito interrompere qui il testo per non appesantire troppo la pagina, cliccando qui sotto su continua potete scaricare il testo completo, in formato PDF.



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Continua

lunedì 16 maggio 2011

L'amore e il desiderio sessuale

Tra le innumerevoli spettacolari considerazioni di cui è doveroso prendere atto nel libro di Otto Weininger “Sesso e carattere”, esaminiamo questa. L’amore sarebbe in contraddizione con il desiderio sessuale. Se io amo, non desidero; viceversa, se desidero non amo. La vecchia contraddizione di Bataille: “O bruceremo del desiderio, o ci spegneremo una volta soddisfatto il desiderio”. La prova che Weininger adduce a suffragio è che l’amore si accende quando l’amata è lontana; viceversa, il desiderio sessuale si accende solo con la vicinanza fisica, anzi da questa ne è acceso. Aggiungerei, non solo quella tattile, banalmente; ma è proprio dagli occhi che sprigiona il desiderio in ragione della diminuita distanza dalla quale due possibili amanti si guardano.




L’amore, in virtù appunto di questa lontananza di cui ha bisogno, non è che platonico: non esiste altra forma di amore. Tutto il resto non è che animalità. A ciò si riconduca brevemente l’asserzione che l’uomo di genio rifugge la sessualità. L’amore platonico per eccellenza è l’amore per la Vergine Maria. L’amore, sempre secondo Weininger, non è che un’illusione dell’uomo che si sente in colpa per l’esistenza della donna, pura sessualità, ma della quale esso vorrebbe garantire l’essenza, l’esistenza dell’individualità, l’esistenza dell’anima, tutte qualifiche che l’autore assegna soltanto all’uomo. L’uomo stringe fra le braccia la donna, amandola; l’amore lo illude che essa sia come l’uomo, mentre essa in realtà differisce dall’uomo in quanto pura materia, puro oggetto (l’uomo è invece pura forma, puro soggetto): la donna resta sessualità nonostante l’amore ricevuto. La donna, la cui esistenza dipendendo dalla valutazione che l’uomo dà della propria sessualità, cioè esistendo solo in quanto l’uomo riconosce legittimo il proprio lato sessuale, è la colpa dell’uomo.



La bellezza secondo Weininger è ciò non che configura la donna al desiderio (Bataille), ma ciò che non configura la donna al desiderio, configurandola invece all’amore, che sempre secondo lo stesso all’amore si contrappone. La donna bella, cioè la donna che è amata (notiamo che la donna è bella solo quando è amata ed in virtù dell’amore ricevuto), e dell’unico amore possibile, che è platonico, non è desiderata carnalmente dall’uomo.





Facciamo dunque due osservazioni: ecco qui spiegato perché tante donne, seppur belle, si lamentano perché perfino i maschi che le piacciono, e che di sicuro le guardano incantati, non ci provano. Ecco vera l’asserzione che un amico ha formulato in modo così felice: “Dormivo con questa ragazza russa, bellissima, che divideva la stanza con me. Ma non riuscivo a dormire per l’eccitazione e non potevo provarci perché era troppo bella.” La nostra spiegazione non è che la sessualità, da questo tipo di rapporto, sia esclusa: ma che essa si sviluppi troppo fortemente, escludendo in pratica una sua realizzazione. Paradossalmente potremmo dire che più l’individuo è maschio, più si ritrae dalla bellezza, relegandola all’ambito dell’amore platonico. E’ sempre esistito un legame tra eccesso sensuale ed eccesso di amore ideale: lo possiamo vedere nelle biografie di grandi artisti. E’ come se il desiderio, per eccesso, si svincolasse dall’oggetto. Si potrebbe spiegare il fenomeno anche con il fatto che l’uomo, attribuendo (tramite l’eccitazione congiunta fallo-cerebrale) così tanto valore all’oggetto, che sa però essere difettoso come ogni oggetto terreno, non può volere il soddisfacimento del proprio desiderio perché altrimenti egli troppo perderebbe e si troverebbe davanti alla nullità della donna, una situazione simile alla morte. Egli vuole invece mantenere questo valore, non desiderando la donna troppo bella. Così, egli agisce in modo da procurare piccoli allontanamenti, piccole morti, che, alternate a piccoli avvicinamenti, gli procurano uno spegnimento del fuoco che lo devasta, se non invece un rinfocolamento che potrebbe durare anche tutta la vita di quest’amore platonico (si pensi a quel trovatore che amò una contessa di Tripoli pur non avendola mai vista, si pensi all’amor de loinh, si pensi a Petrarca e a tutti coloro che amarono). Un eccesso, quindi; la stessa bellezza può essere desiderata, e ottenuta invece, da un uomo meno stimolato, che non abbia perciò bisogno di trasmutare l’oggetto sul piano dell’amore. Chi ama si accontenta, se non di nulla, di poco, e soprattutto di ciò che ha un carattere, diremmo, ‘epifanico’: piccole concretizzazioni della matericità della propria donna, donna angelo. Particolari, proprio perché i particolari testimoniano essi solo della realtà dell’oggetto; sensazioni tattili. In nessun modo egli potrebbe giungere alla profanazione completa della donna che ama.



Ma dunque, se quel tipo di fuoco, di eccesso sensuale, conduce inevitabilmente all’amore platonico, qual è il tipo di donna che può condurre l’uomo geniale (Weininger si riferisce sempre all’uomo geniale come uomo le cui qualità ogni uomo possiede seppure in minimo grado ed il quale sviluppo dipende da lui solo) al soddisfacimento del proprio desiderio sessuale?



La nostra risposta è il tipo della ‘porca’. La porca, donna magari grassoccia, ma che ispira sesso, di quelle che il sesso glielo si legge negli occhi casomai non parlasse, la donna da mito della fertilità, magari con quel tocco in più di abbruttimento, di consunzione delle occhiaie, di una tristezza indicibile che riconduce al sesso, quel tipo è la donna che il fallo di un uomo di genio può inseminare senza devianze amorevoli.



E’ questo il motivo per cui l’uomo geniale più che dalle belle donne è accompagnato dalle porche. E insieme, il motivo per cui l’uomo rozzo è spesso accanto a donne molto belle: egli ha meno capacità di giudizio estetico, ossia la sua sessualità non è esaltata da un maggior dispiegamento degli attributi femminili (non è improprio perciò affermare che l’uomo rozzo è in realtà meno maschio dell’uomo raffinato, essendo anche che la sua rozzezza è spesso frutto di un approccio mimetico di simulazione o recitazione della parte del “macho”, approccio più femminile che maschile [le migliori simulatrici di machismo che conosco sono donne], mentre la raffinatezza dell’uomo di genio è naturalità), pur restando consapevole che è più desiderabile una donna ritenuta comunemente bella, e che desidera; il suo oggetto del desiderio è più confuso, pertanto meno desiderato, il che gli consente di ottenerlo senza quell’eccesso che conduce l’uomo di genio nei territori dell’amore più puro.

venerdì 13 maggio 2011

Il Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza (Italia) / da: Wikipedia.it

Nucleo operativo centrale di sicurezzaDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.(Reindirizzamento da NOCS)


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NOCS

Nucleo operativo centrale di sicurezza



Descrizione generale

Attiva 1974 - oggi

Nazione Italia

Servizio Polizia di stato

Tipo Unità speciale

Ruolo Antiterrorismo

Operazioni speciali

Servizio di scorta

Dimensione 140 operativi (200 in totale)

Equipaggiamento pistole

fucili d'assalto

Soprannome NOCS - "Teste di Cuoio"

Motto Sicut Nox Silentes

Silenziosi come la notte





[senza fonte]



Voci di unità militari presenti su Wikipedia



Il Nucleo operativo centrale di sicurezza, meglio conosciuto con l'acronimo NOCS è un corpo con mansioni speciali della Polizia di Stato italiana. Nato nel 1974, per iniziativa del Prefetto Emilio Santillo, con decreto del ministro dell'interno di allora, Francesco Cossiga, per meglio fronteggiare la minaccia terroristica in Italia si è specializzato in operazioni ad alto rischio quali liberazione di ostaggi, cattura di pericolosi criminali o servizi di sicurezza e scorta per alte cariche dello Stato.



I NOCS spesso si trovano a lavorare insieme al GIS (Gruppo intervento speciale) dell'Arma dei carabinieri, che differiscono però dai primi in quanto corpo militare.



Indice [nascondi]

1 Operazioni principali

2 Organizzazione

3 Reclutamento e Formazione

4 Equipaggiamento

5 L'uniforme

6 Competizioni internazionali

7 Note

8 Voci correlate

9 Collegamenti esterni





[modifica] Operazioni principaliI NOCS assursero alla ribalta della cronaca mondiale con l'operazione con la quale a Padova il 28 gennaio 1982 liberarono il generale James Lee Dozier sequestrato dalle Brigate Rosse. La condotta dell'operazione meritò il plauso degli Stati Uniti. Seguirono negli anni altri interventi per la liberazione di sequestrati in mano alla criminalità comune. Si ricordano gli interventi nel corso dei sequestri di Dante Belardinelli nel 1989 (conflitto a fuoco con i rapitori), Augusto De Megni nel 1991 (liberato l'ostaggio dai NOCS) e Giuseppe Soffiantini (conflitto a fuoco il 17 ottobre 1997 con i sequestratori nel corso del quale rimase ucciso l'ispettore Samuele Donatoni).[1][2]



[modifica] OrganizzazioneIl corpo ha sede a Roma. A capo dell'intero corpo c'è un comandante con il grado di vice questore o primo dirigente, equiparato al grado di colonnello.



Il N.O.C.S. è articolato come segue:



SEGRETERIA DI SICUREZZA: ha il compito di provvedere agli aspetti amministrativi dell'attività del Nucleo



SEZIONE DI AUSILIO OPERATIVO: fornisce assistenza per gli operatori in campi che spaziano dal supporto medico a quello investigativo, tramite l'impiego di un gabinetto video/informatico



SEZIONE OPERATIVA: composta come segue:



- due Squadre Operative per le Azioni Speciali delegate, tra gli altri compiti, alle operazioni di salvataggio ostaggi, la riacquisizione di obiettivi in mano a commandos di terroristi, la cattura di pericolosi latitanti o di elementi i quali si sospettino esser armati ed intenzionati a far uso della forza, il supporto ai reparti territoriali della Polizia di Stato. Una delle due squadre è posta in costante stato di allerta onde fronteggiare eventuali crisi con tempi di dispiegamento sensibilmente ridotti



- una Squadra Operativa di Sicurezza alla quale sono delegati i servizi di protezione V.I.P.



- un Nucleo Addestramento (costituito da elementi delle squadre operative) il quale cura tanto la selezione degli aspiranti operatori, quanto l'addestramento e l'aggiornamento degli effettivi in forze presso il Nucleo, nonché lo sviluppo di nuove strategie d'intervento e la sperimentazione dei supporti tecnici da acquisirsi



[modifica] Reclutamento e FormazionePer essere ammesso nell’unità dei NOCS, il richiedente deve avere almeno 4 anni di servizio nelle forze di polizia, avere meno di 28 anni e uno stato di servizio impeccabile. La settimana di selezione ha luogo una volta l’anno tra giugno e ottobre. Tutti i candidati saranno inizialmente sottoposti ad una serie di domande con i membri del gruppo di addestramento, i quali proveranno a valutare la motivazione e le ragioni che hanno spinto ad unirsi l'unità. Elaboreranno anche un ritratto psicologico del candidato, valuteranno la sua intelligenza, le sue capacità mentali, ed il suo livello d'adattamento. Coloro che riescono a superare questo test preliminare, saranno sottoposti alle prove mediche. I due ultimi test di selezione sono dedicati ad esercizi fisici e tecnici che valutano l'attitudine dei candidati alle missioni NOCS. Devono essere capaci di correre una distanza di 5000 metri in 20 minuti, 100 metri in 14 secondi, di nuotare in corpo libero per 100 metri, saltare un minimo di 135 cm, arrampicarsi su una fune liscia senza l'aiuto delle gambe e sparare con successo ad una distanza di 15 metri e di 25 metri. È autorizzato un periodo di riposo tra le varie prove, tuttavia la pressione è mantenuta alta anche al di fuori delle prove. I candidati che finiscono con successo la settimana iniziale, andranno avanti con l’addestramento. Questo addestramento dura sei mesi e si concentra specialmente: sulla condizione fisica; sull’addestramento alle armi; sulle tecniche di base offensive/difensive; sulla tattica d'attacco; sulla protezione di VIP; sul combattimento a mani nude.



Saranno valutati per la loro capacità di raggiungere un equilibrio ottimale tra aggressione e prendere decisioni critiche in una frazione di secondo. Questo addestramento si assicura che tutti i candidati siano qualificati a servire nella sezione di protezione dei NOCS: la Squadra Operativa di Sicurezza (cui sono delegati i compiti di protezione V.I.P.), per la durante di due anni. In tale periodo gli operatori vengono messi alla prova, verrà esaminata la loro personalità e i comportamenti all’interno dell'unità e la loro attitudine ad apprendere. I migliori verranno inviati presso il Centro Addestramento di Abbasanta (Sardegna), per effettuare altri sei mesi di addestramento speciale. I membri non idonei resteranno nella Squadra Operativa di Sicurezza, e nei gruppi di sostegno e logistica. Gli operatori subiranno una formazione pedagogica che permetterà loro di prendere decisioni ed agire sotto pressione. Parteciperanno, inoltre, al corso Close Quarter Battle (C.Q.B.) con vari esercizi completi che simulano scenari della consegna di ostaggio in vari ambienti, come stanze, treni, autobus. I membri, possono specializzarsi in un settore particolare come gli esplosivi (da Scuola dell'esercito del Genio a Roma), l'anti-sabotaggio (alla scuola dei Trasporti e Materiali dell'esercito a Roma). Gli operatori che hanno scelto di specializzarsi in operazioni anfibie, subiranno un addestramento completo, di combattimento in immersione e seguiranno corsi marittimi con l’unità antiterrorismo COMSUBIN della marina. L’addestramento per i tiratori scelti, è condotta in due tappe: l’addestramento iniziale si svolge con un addestramento dell'unità, l’addestramento di specializzazione è diretta dalle unità speciali della polizia belga (ESI). Tutti i membri NOCS seguiranno corsi di sci con la della Polizia di Stato (scuola alpestre della polizia di stato) a Moena. Al termine di questi corsi gli operatori verranno inseriti nelle Squadre Operative per le Azioni Speciali. Alcuni membri eccelleranno, fino al conseguimento della patente di istruttore.



Tutto il personale operativo effettua l'addestramento al lancio con paracadute HALO e molti fanno gli addestramenti per la disattivazione di ordigni esplosivi EOD.



I NOCS hanno fatto anche addestramenti congiunti con altri corpi speciali come l'Hostage Rescue Team dell'FBI, gli YAMAM israeliani, i tedeschi GSG-9 e SEK, gli spagnoli GEO, i francesi RAID, i giapponesi SAT, gli svizzeri DEE10 e molti altri.



[modifica] Equipaggiamento

Agenti del NOCS con equipaggiamento tattico e pistola mitragliatrice MP5 alla parata del 2 giugno 2006Anche l'equipaggiamento non è da meno: l'arma corta individuale per eccellenza è la Beretta 92FS, seguita a ruota dalla pistola mitragliatrice MP5 che equipaggia la maggior parte delle forze speciali del mondo o dalla ultima nata MP7. Una vasta gamma di fucili d'assalto e carabine completano l'equipaggiamento offensivo del corpo.

Gli agenti sono equipaggiati anche con ordigni a effetto abbagliante-assordante e fumogeno, detti flashbang, oltre che con esplosivi al plastico per l'irruzione.

La comunicazione è assicurata da apparati leggeri e potenti forniti di auricolare per non intralciare l'attività dell'agente.

Il NOCS dispone inoltre di una eccellente dotazione di reparto che consiste in diversi materiali dalla tecnologia all'avanguardia come ad esempio visori notturni e termo-camere per rendere il servizio all'avanguardia.



[modifica] L'uniformeLa loro divisa è una tuta operativa blu con una mezzaluna colorata a bandiera italiana sulla manica destra e il distintivo del reparto sovrastato dalla scritta "POLIZIA" e con riportato il motto Sicut Nox Silentes (silenziosi come la notte).

La tuta si completa con una combat vest formata da un gilet con tasconi e un cinturone che ospita la fondina della pistola (in genere cosciale).

Esiste una variante a questa divisa: la tuta mimetica, anch'essa in un unico pezzo e anch'essa completata da una combat vest ma di colore verde. In entrambe le configurazioni è previsto un passamontagna ignifugo per ovviare a bruciature ed ovviamente anche per mantenere l'anonimato dell'agente. I sistemi di protezione individuale sono costituiti da giubbotti antiproiettile e maschere o schermi facciali di diverso grado di protezione.



[modifica] Competizioni internazionaliParte integrante delle attività di formazione dei NOCS è la partecipazione a competizioni con altri reparti di èlite nazionali ed internazionali. Nel giugno 2003, in Germania presso Sankt Augustin, si è svolta una competizione tra i corpi d'èlite di tutto il mondo, denominata Combat Team Conference, e la squadra dei NOCS ha ottenuto la seconda posizione nella classifica finale della competizione, dietro agli austriaci del GEK (Gendarmerie Einsatz-Kommando).



[modifica] Note1.^ Sequestro Soffiantini, nuova perizia Donatoni ucciso da fuoco amico. La Repubblica, Data pubblicazione 22-06-2005. URL consultato il 20-09-2008.

2.^ Sicurezza: Domani 'Festa' Per Trentennale Nocs Con Maroni e Manganelli. Yahoo notizie, Data pubblicazione 18-09-2008. URL consultato il 20-09-2008.

[modifica] Voci correlateGruppo di intervento speciale

[modifica] Collegamenti esterniSito ufficiale

Ministero dell' Interno NOCS Origini e storia del reparto

[espandi]v · d · mForze di polizia italiane

Forze di polizia dello Stato ad ordinamento militare:

Arma dei Carabinieri (CC) · Corpo della Guardia di Finanza (GdF) · Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera (CP-GC)

Forze di polizia dello Stato ad ordinamento civile:

Polizia di Stato (PS) · Polizia Penitenziaria (PP) · Corpo Forestale dello Stato e delle Regioni autonome (CFS)

Forze di polizia regionali ad ordinamento civile:

Polizia municipale o locale · Polizia provinciale

Corpi civili dello Stato con status di polizia:

Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (CNVVF)

Corpi d'elite delle Forze di polizia italiane:

Reggimento Corazzieri (CC) · ROS - Raggruppamento operativo speciale (CC) · GIS - Gruppo intervento speciale (CC) · GOM - Gruppo operativo mobile (PP) · GICO - Gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata (GdF) · AT-PI - Antiterrorismo pronto impiego (GdF) · NOCS - Nucleo operativo centrale di sicurezza (PS) · D.I.A.

Distintivi di grado e di qualifica italiani

Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Nucleo_operativo_centrale_di_sicurezza"

Categorie: Polizia di Stato
Forze speciali
[altre]

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I NOCS alla parata del 2 giugno 2006.

lunedì 9 maggio 2011

Gatto in salute (da: ilmiogatto.net)

LA SALUTE DEL VOSTRO GATTO (da: ilmiogatto.net)

Salute del gatto










I gatti possono soffrire una varietà di malattie che vanno da un disturbo lieve al pericolo di vita. Le malattie più pericolose possono essere prevenute da un programma di vaccinazioni. Le prime vaccinazioni cominciano quando il gatto ha sei settimane di vita e devono essere fissate dal vostro veterinario. Iniezioni annuali devono essere somministrate al fine di mantenere alta la capacità immunitaria. Poiché molti disturbi pericolosi non possono essere curati una volta contratti, i vaccini rappresentano l’unico metodo sicuro ed efficace per proteggere la salute del vostro gatto.



Nonostante i vostri migliori sforzi, tuttavia, i gatti possono contrarre malattie o infezioni. Poiché molte malattie possono diffondersi rapidamente e colpire anche gli uomini contattare il vostro veterinario ai primi sintomi di malattia o di comportamento insolito. Rabbia, enterite e numerosi disturbi respiratori rappresentano i maggiori pericoli.



La rabbia facilmente trasmettibile è una malattia pericolosa, si diffonde tramite la saliva, generalmente dopo un morso da un altro animale. Una volta dentro il corpo, il virus della rabbia altera la personalità dell’animale, sia lasciandolo privo di riposo ed innervosendolo o rendendolo indifferente e timido. Si possono anche registrare pupille dilatate, febbre, morsi , paralisi o convulsioni. Non esiste alcun trattamento per la rabbia: gli animali infettati muoiono o sono sottoposti ad eutanasia.







La panleucopenia felina, conosciuta anche come enterite, tifo felino o cimurro, è un infezione virale che attacca il midollo osseo e le pareti dell’intestino: i gatti possono morire per un infezione secondaria o per disidratazione. I sintomi comprendono febbre alta, vomito, diarrea, perdita di appetito e perdite intestinali. Poiché l’infezione è altamente contagiosa, comporta il pericolo di vita ed è destinata ad un rapido sviluppo, è fondamentale per ogni gatto essere vaccinato contro di essa.



Rinite e corizza sono due infezioni di tipo respiratorio caratterizzate da febbre, perdita di appetito, scariche dagli occhi e dalla orecchie e altri sintomi simili al raffreddore come starnuti e tosse.



Sebbene i gatti spesso sopravvivano a questi attacchi respiratori, spesso restano per sempre deboli, inabili o ammalati. Questo diviene un pericolo permanente per gli altri animali poiché questi restano portatori di malattie. Vaccini semplici e preventivi ostacolano l’insorgere di questi disturbi, ma mantenere un ambiente sano (specie in casa) aiuta anch’esso.



I gatti possono anche soffrire di serie malattie che non possono essere prevenute coi vaccini. I pericoli più seri sono la leucemia felina e il virus di immunodeficienza felina. La leucemia felina può causare numerosi tipi di cancro, la soppressione del sistema immunitario malattie al rene e al sistema nervoso o sterilità. Poiché il virus è trasmesso con la saliva e con altri umori corporei sarà opportuno prevenire la diffusione con un cordone sanitario per limitare contatti ravvicinati con altri gatti (toeletta, mordere, condividere cibo e acqua). Esiste un vaccino abbastanza nuovo per la leucemia felina, ma consultate il vostro veterinario per valutare la sua efficacia e i costi.



Il virus dell’immunodeficienza felina usa il corpo del gatto per moltiplicarsi. Questo processo indebolisce grandemente il sistema immunitario e spesso porta alla morte a causa di un’infezione secondaria. I sintomi comprendono la febbre, la crescita di linfonodi o persistenti infezioni all’apparato respiratorio, neurologico o digestivo. Il virus probabilmente si diffonde grazie ai morsi ed alla saliva. Un cordone sanitario e limitati contatti con gatti estranei o aggressivi funziona nel tempo e protegge il vostro animale.



Il vostro gatto potrebbe essere colpito da diverse infezioni di parassiti sia esterne che interne. Infezioni intestinali, come toxoplasmosi, giardi e coccidiosi, generalmente causano diarrea e possono contagiare esseri umani. Un ambiente sano, cibo controllato ed evitare i contatti con gatti estranei generalmente aiutano a prevenire queste infezioni.



Parassiti infettivi sono alcuni vermi così come il verme piatto, quello rotondo, quello uncinato e quello del cuore si diffondono attraverso cibo contaminato, ingestione di larve, contatto con feci o punture di insetti. Attenzione, e precauzioni legate al senso comune aiutano ad allontanare questi vermi dallo stabilirsi nel vostro gatto.



I parassiti esterni comprendono le pulci, zecche, pidocchi e l’acaro della scabbia. Ogni infestazione di pulci, non importa quanto piccola, deve essere affrontata immediatamente.



Insetti senza ali, che saltano e si moltiplicano velocemente che si nutrono di sangue e portano malattie, le pulci possono indebolire ed addirittura uccidere i gatti. Prima e dopo l’infestazione bisogna pulire il gatto, il suo ambiente a fondo. I collari antipulci non sono sufficienti: liquidi, spray, insetticidi liquidi o bombe antipulci sono necessarie per un’efficace prevenzione e trattamento. Un consiglio professionale può aiutarvi a scegliere sani ed efficaci prodotti.



Pidocchi e zecche si trovano raramente sui gatti e possono essere facilmente trattate. Usando una pinzetta estraete i pidocchi dalla pelle e trattatela con un prodotto liquido e spray. I vermi, in particolare mangiano vermi, e costringono il gatto a scuotere o a graffiarsi la testa. Trattamenti al momento del bagno aiutano a prevenirli, ma consultatevi con un veterinario se sospettate che ci siano infezioni di vermi nelle orecchie o nella testa.



Nonostante le vostre continue precauzioni il gatto può essere vittima di un incidente. Tenete in casa una valigetta di pronto soccorso che comprenda una pinzetta, un termometro, tintura di iodio e bende. Tenete i numeri del pronto soccorso vicino al telefono nel caso di avvelenamento, del vostro veterinario e della clinica veterinaria di zona. Cercate aiuti professionali e cure per ogni minimo incidente. Le condizioni serie prevedono perdite di sangue, convulsioni, paralisi, incapacità di urinare, shock, vomito persistente o diarrea.



Le ferite esterne devono essere medicate subito con bende sterili. Ogni ferita che continua a sanguinare va sottoposta a un professionista. I gatti in preda a convulsioni devono essere avvolti con delicatezza in una spugna o coperta per prevenire ferimenti. Nel caso di scottature vanno usate compresse fredde, non ghiacciate, e poste sulla parte ustionata. I gatti colpiti da infarto hanno bisogno di essere immersi in acqua fredda e reidratati. Gatti feriti devono essere trasportati in una scatola o fermamente sotto il vostro braccio: usate la vostra mano libera per tener ferma la testa.



Con una preparazione attenta e un sollecito monitoraggio, il vostro gatto vivrà una vita lunga, salutare e sicura.













































































Avere un nuovo gatto



Alimentazione



Evoluzione della specie



Toeletta



Addestramento



Allevamento



Anatomia e colore del mantello



Salute



I pericoli in casa



Quando arriva un bebè



Scatolette per pranzo



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La terza età del gatto



Il travaglio



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Medicine dolci anche per gatto



Il gatto in viaggio



Come scegliere le loro pensione



Il gatto e le mostre



Cane & gatto



Spese veterinarie



Il bagno al gatto



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Dove trovare un gatto



Come trovare un gatto smarrito

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Segnalaci l'argomento di Tuo interesse, lo pubblicheremo.





































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sabato 7 maggio 2011

"Il cancro, malattia del secolo" (Zac Goldsmith)

L’idea secondo cui il cancro esisteva già nelle società tradizionali, almeno quanto nella società industriale moderna, è uno dei fondamenti della cancerologia ufficiale. Tale idea permette di concepire il cancro come una malattia inevitabile e dunque basare tutta la politica sanitaria sulla cura anziché sulla prevenzione.


La “salute” delle economie industriali non ha rapporto con la salute delle società sulle quali il modello economico occidentale è stato imposto. Al contrario la crescita economica è strettamente legata al malessere sociale. Un esempio di ciò è l’enorme industria che movimenta miliardi di dollari, sviluppatasi sul problema, per così dire epidemico, del cancro. Potenti istituzioni, grandi industrie farmaceutiche, multinazionali e un numero incalcolabile di persone ricava i suoi guadagni non dalle strategie di prevenzione, ma dall’esistenza stessa e dall’aumento della patologia. Se, come molti ricercatori indipendenti testimoniano, la vera causa del cancro sono le sostanze chimiche tossiche prodotte dall’industria, allora bisogna riconoscere che occorre ribaltare gli stessi pilastri dell’economia industriale moderna.



In queste condizioni non sorprende che le grandi istituzioni addette al cancro e le multinazionali chimiche abbiano messo in opera in maniera sistematica e con stupefacente determinazione strumenti potenti per screditare questo tipo di conclusioni.



Si nega in particolare che il cancro sia in aumento, si cerca di dimostrare che sarebbe normale che una persona su tre nelle società avanzate prima o poi soffra di cancro. E se anche si constata un leggero aumento, anziché deplorarlo, si finisce col celebrare i meriti dell’industrializzazione, fra i quali ci sarebbe quello di prolungare la vita media e l’ammalarsi di cancro sarebbe semplicemente il rovescio della medaglia. È evidente che in questo contesto l’aumento indiscutibile dei casi di cancro nei pressi di impianti nucleari appare una semplice coincidenza. Tanto più che non mancano ricercatori a sostegno dell’ipotesi che bisognerebbe piuttosto imputarne la responsabilità ad alimenti d’uso comune come formaggio, noci o funghi.



Eppure ogni studio preciso e sistematico di ciò che avviene nelle società industriali dimostra una realtà ben diversa. Anche se sono stati condotti pochi studi, questi stabiliscono con sicurezza la quasi inesistenza di malattie tumorali presso popolazioni che vivono ancora in condizioni quasi immutate da millenni. Ma il Sistema medico industriale che si occupa del cancro, per continuare la sua industria lucrativa della terapia a tutti i costi contro la strategia preventiva, deve dimostrare, in contrasto con ogni evidenza, che il cancro è una malattia antica e per di più in diminuzione così da giustificare anche in futuro i miliardi investiti nel tipo di ricerca che fa crescere l’industria farmaceutica. Una fede di fondo nel sistema industriale e nel cosiddetto progresso ha bisogno della dimostrazione che gli abitanti delle società tradizionali primitive tendono ad ammalarsi di più e l’unica possibilità di salute anche in futuro si fonda su ricerche scientifiche e su una medicina high-tech.br<

Bisogna anche dire che purtroppo nei secoli e negli ultimi decenni in particolare lo sforzo di colonizzare e industrializzare ogni cultura del pianeta rende estremamente difficile studiare in maniera esaustiva ciò che avviene in merito al cancro nelle società tradizionali che sono ormai pochissime, in regioni isolate sempre più minacciate da questo “progresso”. Per questo le nostre conclusioni si fondono essenzialmente su studi scientifici relativamente antichi e su prove empiriche risultanti dall’accumulo di dati concordanti tra loro.



Ovviamente non interessa a nessuna multinazionale o industria farmaceutica, sul piano dell’investimento finanziario, incoraggiare ricerche sulla salute nelle società tradizionali.

In queste condizioni chiedere finanziamenti per ricerche che rischiano di distruggere i piedi di argilla del colossale Sistema medico industriale e sbarrare la via al sacro progresso è un compito estremamente difficile se non impossibile.



Una ricerca di questo tipo è stata condotta nel 1960 su gli esquimesi del nord America da Vilhjalmur Stefansson e pubblicata col titolo Cancer, maladie de civilisation.

Nella prefazione René Dubos, professore di microbiologia all’istituto Rockefeller per la ricerca medica, sottolinea che: “la storia mostra che ogni tipo di civiltà, come ogni gruppo sociale e ogni modo di vita, ha le sue malattie. Da questa ampia inchiesta viene fuori l’impressione che alcune malattie come la carie, l’arteriosclerosi e il cancro sono così rare presso le popolazioni primitive che non si notano neppure almeno fino a quando non mutano completamente gli stili di vita ancestrali delle popolazioni esaminate”.



Nel 1915 la compagnia d’assicurazione Previdenza d’America pubblica un rapporto di 864 pagine sul cancro, intitolato La mortalité due au cancer à travers le monde. Il suo autore, Frederick L. Hoffmann, presidente del comitato statistico della società americana per il controllo del cancro, facendo leva su un migliaio di rapporti diversi e su tutti i dati disponibili concludeva: “ la rarità del cancro presso gli indigeni tende a mostrare che la malattia dipende da condizioni e modi di vita propri della civiltà moderna .” Poi continua spiegando che “un grande numero di missionari medici e di altri osservatori competenti che hanno vissuto anni presso le popolazioni indigene di tutto il mondo, avrebbero da tempo fornito testimonianze significative per quanto concerne la frequenza di tumori presso popolazioni così dette non civilizzate, se fosse stato da loro constatato una frequenza di casi di cancro analoga a quelli dei paesi civilizzati. (.....) Al contrario secondo gli osservatori medici competenti il cancro resta eccezionalmente raro presso le popolazioni cosìddette primitive”. Poco oltre nello stesso rapporto, egli cita un estratto dal libro di Charles Powell : “Non si può dubitare che le varie influenze che noi chiamiamo civiltà giochino un ruolo nella creazione del terreno favorevole per lo sviluppo del cancro”. E poco oltre ancora dal testo The cancer problem di WS Bainsbridge “L’arrivo della civiltà in questi paesi ha prodotto un tale sconvolgimento dell’ambiente da aumentare notevolmente la predisposizione al cancro. Quali sono dunque le particolarità nelle condizioni di vita dei popoli cosìddetti civili: condizioni di vita assenti presso le popolazioni primitive, che si associano all’aumento del cancro presso queste popolazioni al momento che la civiltà è loro imposta ?”. Da allora c’è stata una conversione così totale al sistema attuale che è diventato politicamente “scorretto” proporre idee alternative a quella dominante secondo cui i popoli così detti primitivi avrebbero vissuto, fino a quando la civiltà moderna non ha dato loro la possibilità, nella sua grande bontà, di raggiungere una condizione degna di essere vissuta, avrebbero vissuto appunto in condizioni di tale abbandono e miseria da ammalarsi con grande facilità. Nell’800 la situazione era completamente diversa, se è vero che nel 1836 alcuni famosi medici viaggiatori, fra cui il celebre dottor Richard King, nel corso di una spedizione artica si dicevano sorpresi “di constatare fino a che punto le malattie si stessero diffondendo nella regione ”. Questa sorpresa che testimonia perfettamente come la maggior parte dei medici che visitavano le popolazioni ancora in situazioni ancestrali, fossero convinti che queste godevano di una salute migliore di quella dell’“uomo bianco”.



Zac Goldsmith

Fonte: www.ecologist.it

Link:http://www.ecologist.it/cancro04.html



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venerdì 6 maggio 2011

Al-Qaida (da: Wikipedia.it , l'Enciclopedia Libera)

al-QaidaDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.Vai a: navigazione, cerca


Questa voce o sezione potrebbe soffrire di recentismo.

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Nel modificarla, considera gli eventi recenti in una prospettiva storica e verifica se questi argomenti, in tutto o in parte, non siano più adatti a Wikinotizie.

Per favore, non rimuovere questo avviso se la voce corre ancora il rischio di presentare esempi di recentismo.



Al-Qāʿida (arabo: القاعدة, al-qāʿida, "la base" ; italianizzata spesso in al-Qaeda, el-Qaida[1]) è il nome di un movimento paramilitare e terroristico, fautore di ideali riconducibili al fondamentalismo islamico e impegnata in modo militante nell'organizzazione e nell'esecuzione di azioni sia nei confronti dei vari regimi islamici filo-occidentali, sia del mondo occidentale. È stato guidato sino alla sua morte avvenuta il 2 maggio 2011 dal miliardario saudita Osāma bin Lāden che si avvaleva della guida ideologica di Ayman al-Zawāhirī (ex medico di Il Cairo, appartenente a una famiglia di dotti religiosi e di magistrati). Entrambi sono riconducibili all'attivismo ideologico-politico dello shaykh ʿAbd Allāh Yūsuf ʿAzzām.





Bandiera attribuita ad al-Qāʿida. La frase araba scritta è il tawhid: affermazione di fede nel monoteismo e nella missione profetica di MaomettoI suoi atti terroristici fanno uso di attacchi suicidi e l'uso simultaneo di esplosivi su differenti obiettivi [2]. Tali attività terroristiche sono portate avanti o da uomini che hanno prestato giuramento di fedeltà a Osama bin Laden o dai numerosi uomini che comunque legati ad al-Qāʿida non hanno prestato detto giuramento e sono stati addestrati in un campo di al-Qāʿida in Afghanistan o in Sudan [3]. Il gruppo di al-Qāʿida predica e organizza da tempo, in nome del jihād islamico, attacchi terroristici nei confronti di obiettivi occidentali con l'obiettivo di porre fine all'influenza dei paesi occidentali sui paesi mussulmani e con il fine di creare un nuovo califfato islamico. Esso crede inoltre che ci sia un complotto ebraico-cristiano volto a distruggere l'Islam [4]. La sua filosofia di management è stata descritta come "centralizzata nelle decisioni e decentrata nell'esecuzione" [5]. Dopo gli attentati dell'11 settembre si pensa che la leadership di al-Qāʿida sia diventata geograficamente isolata e che essa abbia lasciato a dei gruppi di dirigenti locali la conduzione delle azioni terroristiche utilizzando il nome di al-Qāʿida [6][7]



Al-Qāʿida è stata classificata come organizzazione terroristica dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite,[8] dalla NATO,[9][10] dalla Commissione europea dell'Unione Europea,[11] dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti,[12] dai governi di Australia,[13] India,[14] Canada,[15] Israele,[16] Giappone,[17] Corea del Sud,[18] Germania,[19] Regno Unito,[20] Russia,[21] Svezia,[22] e Svizzera.[23]



Indice [nascondi]

1 Origine del nome

2 Attentati

3 Storia

4 Uomini chiave

5 Classificazioni ufficiali come organizzazione terroristica

6 Note

7 Bibliografia

8 Voci correlate

9 Altri progetti





[modifica] Origine del nomeIl nome dell'organizzazione deriva dall'arabo qāʿida che significa "fondazione" o "base" e può riferirsi sia ad una base militare sia a un database. L'iniziale al- costituisce l'articolo determinativo. In arabo qāʿida bayānāt è il "database", dove la parola bayānāt significa "dati" e la parola qāʿida significa "base".[24]



Osāma bin Lāden spiegò l'origine del nome in una registrazione di un'intervista rilasciata al giornalista di Al Jazeera Taysir Aluni nell'ottobre del 2001:



(EN)

« The name 'al-Qaeda' was established a long time ago by mere chance. The late Abu Ubaidah al-Banshiri established the training camps for our mujahedeen against Russia's terrorism. We used to call the training camp al-Qaeda. The name stayed.[25] » (IT)

« Il nome di 'al-Qāʿida' fu stabilito molto tempo fa per caso. Il defunto Abū ʿUbayda al-Banshirī creò dei campi di addestramento per i nostri mujahedin contro il terrorismo sovietico. Noi solevamo chiamare i campi di addestramento "al-Qāʿida". Il nome rimase. »





Secondo Saʿd al-Faqīh, esperto saudita di al-Qāʿida, il nome deriverebbe dal sistema di documentazione in uso nella "guesthouse" della Bayt al-Ansar dal 1980.[26]



Secondo un'affermazione rilasciata l'8 luglio 2005 al quotidiano britannico "The Guardian" dell'ex-ministro degli Esteri britannico Robin Cook (laburista) - che si dimise per protesta contro l'aggressione all'Iraq di Tony Blair -, al-Qāʿida sarebbe la traduzione in arabo di "data-base": «Per quanto ne so io, al-Qāʿida era originariamente il nome di un data-base del governo USA, con i nomi di migliaia di mujāhidīn arruolati dalla CIA per combattere contro i Sovietici in Afghanistan».[27]



Altre fonti affermano che il nome deriva dal centro logistico situato a Peshāwar: in tale luogo venivano registrati i nomi dei volontari arabi che sarebbero stati successivamente mandati a combattere in Afghanistan contro le truppe russe.[28]



Il terrorista Jamāl al-Fadl, in un'intervista alla CNS, [29] afferma che al-Qāʿida nacque circa nel 1989, all'incirca verso la fine della guerra in Afghanistan.



Un giornalista, Peter Bergen, conferma che (in origine) al-Qāʿida era il nome del centro di raccolta guerriglieri di Peshāwar, e successivamente, durante un incontro dei principali leader dell'attuale organizzazione, si decise di mantenere il nome originale [30].



[modifica] Attentati

Attacchi terroristici attribuiti ad al-QāʿidaNel tempo, al-Qāʿida è divenuta un'etichetta generica utilizzata dai media e in sede politica per indicare una serie di organizzazioni militanti e apparentemente dedite ad un ripristino di un Islam "delle origini" attraverso mezzi violenti e gravi attentati, anche laddove non è affatto provato per via giudiziaria che tali attentati siano stati perpetrati da una medesima organizzazione [31]. In tal modo, si fa riferimento ad al-Qāʿida in modo variamente accurato quale diretta responsabile (in vari casi l'organizzazione ha rivendicato esplicitamente le proprie responsabilità) o indiretta ispiratrice di feroci atti terroristici che, negli ultimi anni, hanno duramente colpito il Kenya, la Somalia, il Libano, lo Yemen, l'Indonesia, l'Egitto, l'Iraq, la Spagna, la Gran Bretagna e gli USA.



In assoluto il più significativo di tutti gli attentati operati da al-Qāʿida [32], è stato il dirottamento di alcuni aerei di linea, fatti schiantare l'11 settembre 2001 contro le Torri Gemelle del World Trade Center di New York e sul Pentagono presso Washington con tutto il loro carico umano, ivi compresi i dirottatori; Osāma bin Lāden ha rivendicato la responsabilità di al-Qāʿida solo nel marzo del 2002, pur lodando gli esecutori dell'attentato già nell'ottobre del 2001 [33]. Altrettanto gravi - pur con un numero di vittime alquanto minore - sono stati gli attentati ai treni di Madrid dell'11 marzo 2004 (compiuti ad opera di una cellula terroristica ispirata ad al-Qāʿida [34][35][36]), gli attentati di Londra il 7 luglio 2005 e pochi giorni dopo, il 23 luglio 2005, nell'egiziana Sharm el-Sheikh.



Al-Qāʿida avrebbe numerosi campi di addestramento e centri di attività sparsi in diversi paesi del mondo islamico. Secondo il Daily Times è presente anche in Somalia [37].



[modifica] StoriaAl-Qāʿida è nata come organizzazione di guerriglia al tempo dell'invasione sovietica dell'Afghanistan ma tale organizzazione non è mai stata aiutata, né istruita dagli USA: lo ammette persino lo stesso al-Zawāhirī nel suo libro (Al-Zawahiri's New Book).



È da ricordare comunque che Osāma bin Lāden apparteneva a una delle famiglie più ricche dell'Arabia Saudita, di conseguenza non aveva necessità di richiedere nessun tipo di aiuto economico. Gli USA aiutarono comunque i mujahidin afghani (i cui combattenti solo in parte andarono poi a militare in al-Qāʿida), favorevoli a tutto ciò che potesse creare difficoltà all'URSS.



Il giorno 2 maggio 2011, ad Abbottabad (Pakistan) è stato ucciso, dal comando americano dei Navy SEAL, Osama bin Laden, capo dell'associazione terroristica, quasi 10 anni dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. A succedergli è probabilmente il suo braccio destro nonchè cofondatore del gruppo Ayman al-Zawahiri[38].



[modifica] Uomini chiaveOltre a Osama bin Laden e Ayman al-Zawahiri, sono numerosi gli uomini chiave di al-Qāʿida e sono principalmente[39][40][41]:



Sayf al-'Adel, 50enne egiziano ex colonello dell'esercito egiziano e ora capo delle milizie di al-Qāʿida ricercato per gli attentati alle ambasciate statunitensi del 1998 a Dar es Salaam (Tanzania) e di Nairobi (Kenya);

Anwar al-Awlaki, yemenita nato nel Nuovo Messico è un imam e predicatore radicale dedito al reclutamento di uomini via internet;

Fazl Abd Allah Muhammad, originario di Moroni (Comore) è il direttore di al-Qāʿida nell'Africa orientale ed è l'interfaccia con gli Al-Shabaab somali e coinvolto negli attentati alle ambasciate statunitensi del 1998;

Adam Yahiye Gadahn, americanizzazione di Ādam Yaḥyā Ghadan. Nato Adam Pearlman, è uno statunitense convertito all'Islam che svolge il compito di reclutatore su internet ed è ricercato con una taglia da un milione di dollari dagli USA per tradimento e atti terroristici;

Sulayman Abu Ghaith, imam del Kuwait nonchè predicatore e portavoce sin dal 2000 per Bin Laden;

Fahd Muhammad Ahmad al-Quso, yemenita responsabile dell'attentato del 2000 contro la nave USS Cole ad Aden;

Abd Allah Ahmad Abd Allah, egiziano anche lui coinvolto negli attentati alle ambasciate statunitensi del 1998;

Anas al-Libi, libico ex rifugiato in Gran Bretagna e anche lui ricercato per gli attentati del 1998;

Ali Sa'id ibn Ali al-Huri, saudita ricercato per gli attenati del 1996 alle Khobar Towers di Dhahran.

[modifica] Classificazioni ufficiali come organizzazione terroristicaAl-Qāʿida è stata designata come organizzazione terroristica dai seguenti Paesi e organismi internazionali:



Australia[13]

Canada[15]

Unione Europea[11]

Francia[42]

India[43]

Irlanda

Israele[16]

Giappone[17]

Olanda[19]

NATO[9][44]

Filippine[senza fonte]

Russia[21]

Corea del Sud[18]

Svezia[45]

Svizzera[46]

Turchia[47]

Regno Unito[20]

United Nations Security Council[8]

Stati Uniti[12]

[modifica] Note1.^ La trascrizione *al-Quaida è errata, in quanto la qāf araba non ha bisogno di una u che la segua, essendo semplicemente il suono enfatico della "k" (precisamente un'occlusiva uvulare sorda).

2.^ Wright, Looming Tower, (2006), pp. 185, 270-1, 107-8

3.^ Wright, Looming Tower, (2006), p. 270

4.^ Fuʾad Husayn, 'Al-Zarqawi ... "The Second Generation of al-Qaʿida'", Part Fourteen, Al-Quds al-Arabi, July 13, 2005

5.^ Khalid al-Hammadi, 'The Inside Story of al-Qa'ida', part 4, Al-Quds al-Arabi, March 22, 2005

6.^ Evolution of the al-Qaeda brand name

7.^ The Moral Logic and Growth of Suicide Terrorism

8.^ a b Security Council Resolutions Related to the Work of the Committee Established Pursuant to Resolution 1267 (1999) Concerning Al-Qaida and the Taliban and Associated Individuals and Entities. Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. URL consultato il 2007-01-09.

9.^ a b NATO. Press Conference with NATO Secretary General, Lord Robertson. URL consultato il 2006-10-23.

10.^ NATO Library. AL QAEDA (PDF). 2005. URL consultato il 2007-06-11.

11.^ a b Commission of the European Communities. COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE COUNCIL AND THE EUROPEAN PARLIAMENT (DOC). 2004-10-20. URL consultato il 2007-06-11.

12.^ a b United States Department of State. Foreign Terrorist Organizations (FTOs). URL consultato il 2006-07-03.

13.^ a b Australian Government. Listing of Terrorist Organisations. URL consultato il 2006-07-03.

14.^ The Hindu : Centre bans Al-Qaeda

15.^ a b Public Safety and Emergency Preparedness Canada. Entities list. URL consultato il 2006-07-03.

16.^ a b Israel Ministry of Foreign Affairs. 21, 2006.htm Summary of indictments against Al-Qaeda terrorists in Samaria. 21 marzo 2006. URL consultato il 2007-06-10.

17.^ a b Diplomatic Bluebook. B. TERRORIST ATTACKS IN THE UNITED STATES AND THE FIGHT AGAINST TERRORISM (PDF). 2002. URL consultato il 2007-06-11.

18.^ a b Korean Foreign Ministry. «Seoul confirms release of two Korean hostages in Afghanistan», 14 agosto 2007. URL consultato in data 2007-09-16.

19.^ a b General Intelligence and Security Service. Annual Report 2004 (PDF). URL consultato il 2007-06-11.

20.^ a b United Kingdom Home Office. Proscribed terrorist groups. URL consultato il 2006-07-03.

21.^ a b «Russia Outlaws 17 Terror Groups; Hamas, Hezbollah Not Included».

22.^ Ministry for Foreign Affairs Sweden. Radical Islamist Movements in the Middle East (PDF). March–June 2006. URL consultato il 2007-06-11.

23.^ Report on counter-terrorism submitted by Switzerland to the Security Council Committee established pursuant to resolution 1373 (2001) (PDF). 20 dicembre 2001. URL consultato il 2007-06-11.

24.^ Arabic Computer Dictionary: English-Arabic, Arabic-English, by Ernest Kay, Multi-lingual International Publishers, 1986

25.^ Transcript of Bin Laden's October interview

26.^ Mahan Abedin. «The Essence of Al Qaeda: An Interview With Saad Al-Faqih», Jamestown Foundation, February 5, 2004. URL consultato in data 2008-03-15.

27.^ Intervista di Cook al The Guardian dell'8 luglio 2005, l'indomani degli attentati a Londra perpetrati da affiliati ad al-Qa'ida.

28.^ Intervista ad Saad al-Fagih

29.^ CNS

30.^ The Osama bin Laden I Know: An Oral History of Al Qaeda’s Leader" Free Press 2006

31.^ Cfr. per es. The Guardian, "Al-Qaeda - a meaningless label", Newsweek, "Putting Al Qaeda on the Couch - September 11 was a recruiting poster for young people who are looking for some kind of direction in their lives, The International Institute for Strategic Studies (IISS) - San Diego Union Tribune - "More dangerous than al-Qaeda"

32.^ Text of Fatwah Urging Jihad Against Americans. February 23, 1998. URL consultato il 2006-07-05.

33.^ Bin Laden says he wasn't behind attacks. CNN, September 17, 2001. URL consultato il 2006-07-06.

34.^ (ES) [1] Spanish Indictment on the investigation of March 11

35.^ (EN) MIPT Terrorism Knowledge Database[2] "the length of time between the Madrid bombings and Abu Nayaf al-Afghani’s claim has cast doubt on its authenticity..[]...Other sources attribute the March 11 attacks to the group Abu Dujana Al-Afghani Ansar Al-Qaeda Europe, which appears be an alias for Abu Nayaf al-Afghani. A separate al-Qaeda linked organization, the Abu Hafs al-Masri Brigade, also declared responsibility for the Madrid attacks, and although it faces similar questions about the validity of its claims, it is generally regarded by authorities as having carried out the attacks"] (see MIPT)

36.^ (EN) The Times, February 15, 2007. Spain furious as US blocks access to Madrid bombing 'chief' The al-Qaeda leader who created, trained and directed the terrorist cell that carried out the Madrid train bombings has been held in a CIA “ghost prison” for more than a year

37.^ Daily Times

38.^ Tutti gli uomini di Osama, Al-Zawahri leader ANSA.it, 03-05-2011

39.^ Tutti gli uomini di Osama, Al-Zawahri leader ANSA.it, 03-05-2011

40.^ Il dopo Osama - Corsa alla leadership lettera43.it, 03-05-2011

41.^ I 10 terroristi di Al Qaeda ricercati dall'Fbi tiscali.it, 03-05-2011

42.^ (FR) La France face au terrorisme. Secrétariat général de la défense nationale (France). URL consultato il 2009-08-06.

43.^ The Hindu : Centre bans Al-Qaeda. Hinduonnet.com, 2002-04-09. URL consultato il 2010-03-22.

44.^ NATO Library. AL QAEDA (PDF). 2005. URL consultato il 2007-06-11.

45.^ Ministry for Foreign Affairs Sweden. Radical Islamist Movements in the Middle East (PDF). March – June 2006. URL consultato il 2007-06-11.

46.^ Report on counter-terrorism submitted by Switzerland to the Security Council Committee established pursuant to resolution 1373 (2001) (PDF). December 20, 2001. URL consultato il 2007-06-11.

47.^ "Türkiye'de halen faaliyetlerine devam eden başlıca terör örgütleri listesi" (Emniyet Genel Müdürlügü). Egm.gov.tr. URL consultato il 2010-03-22.

[modifica] Bibliografia(EN) Lawrence Wright, The Looming Tower: Al-Qaeda and the Road to 9/11, Knopf, 2006. ISBN 0-375-41486-X

(EN) Sara Daly - Scott Gerwehr, Al-Qaida Terrorist Selection and Recruitment (PDF), Rand Corporation, 2005

Gilles Kepel e Jean-Pierre Milelli (cura), Al-Qaeda. I testi, Laterza, Roma-Bari, 2006

[modifica] Voci correlateOsama bin Laden

Fondamentalismo islamico

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