Scoppia il caso nomadi e apre un nuovo fronte polemico tra Europa e governo italiano. Nel nostro paese, nei campi rom e sinti si sopravvive in condizioni inaccettabili e con l'incubo delle violenze, anche da parte della stessa polizia, sostiene il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg. Fantasie, anzi "falsità clamorose e accuse totalmente infondate", reagisce a mso duro il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che difende a spada tratta l'operato del'esecutivo, e sfida il Commissario Uea indicare le date dei presunti raid.
Paolo Grimoldi (Lega) esplode: "Noi siamo pronti a fargli avere tutti i campi nomadi che insistono sul nostro territorio. Così, almeno potrà parlare di qualcosa che conosce. Maroni vada avanti. Ciò che pensa la gente è più importante di ciò che dice Hammarberg, di cui solo oggi abbiamo appreso l'esistenza". L'opposizione va all'attacco: "In Europa c'è ormai il caso Italia", commenta preoccupata Maria Paola Merloni (Pd), mentre molti altri giudicano questo ennesimo capitolo europeo l'ennesima riprova del fatto che il governo Berlusconi non è al'altezza dela situazione.
Arriva una nuova reprimenda europea per il governo Berlusconi, dunque, dopo quella del Parlamento europeo, che stigmatizzava la decisione di prendere le impronte digitali ai minori rom e sinti. L'Italia, per Hammarberg - che ha visitato i campi italiani il mese scorso - è inadempiente nel risolvere i tanti problemi delle comunità zingare.Non solo. Il commissario è "estremamente preoccupato per gli atti di violenza che si consumano nei campi nomadi, senza un'adeguataprotezione delle forze dell'ordine", che anzi "a loro volta hanno condotto raid violenti contro gli insediamenti"
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