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mercoledì 31 dicembre 2008

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martedì 30 dicembre 2008

A fondo l'industria giapponese

Il Giappone scopre una recessione ben più severa del previsto, mentre in Cina si fa più pressante l'allarme-crisi e Pechino si accinge a varare un nuovo pacchetto di aiuti alle famiglie per sostenere consumi ed economia. L'industria del sol levante è colpita dalla crisi più nera degli ultimi 50 anni, trascinata soprattuto dalla caduta verticale della domanda di automobili e di componenti elettroniche, specie sul mercato americano: la produzione industriale ha registrato a novembre un crollo-record dell'8,1%, il ribasso mensile più marcato degli ultimi 55 anni. La crisi mondiale ha gelato l'export, principale motore dell'economia nipponica, e il repentino peggioramento della congiuntura internazionale ha travolto l'industria tanto che, su base annua, la produzione è precipitata del 16,2% dopo il -7,1% di ottobre. Il tonfo della produzione era atteso dopo l'annuncio che in novenmbre le esportazioni nipponiche avevano subito una contrazione-record del 26,7% su tutto l'anno. Ma gli economisti si aspettavano per la produzione industriale una flessione intorno al 6,8%.

La crisi mondiale morde anche l'aggressiva economia cinese e Pechino si appresta a varare un pacchetto di aiuti mirati a rilanciare soprattutto i consumi interni in modo da controbilanciare la frenata delle esportazioni. L'annuncio potrebbe arrivare già mercoledì prossimo o al più tardi all'inizio di gennaio. L'economia cinese ha marciato negli ultimi anni con un ritmo di crescita a due cifre, ma ora rischia di archiviare la crescita più lenta da circa vent'anni. Un rapporto dfell'ufficio di statistica ha evidenziato un crolo dei profitti aziendali: nei primi undici mesi del 2008, l'utile netto delle società cinesi è cresciuto di appena il 4,9% contro il 36,7% del 2007. Per questo il governo pensa di stimolare il consumo interno con ulteriori sovvenzioni alle famiglie, e ha allo studio interventi per rilanciare le vendite di auto.

Nei mesi scorsi, Pechino aveva già concesso aiuti alle popolazioni rurali per l'acquisizione di elettrodomestici e altri beni, e tagliato le tasse sulle proprietà, ma finora i risultati sono stati deludenti. Tanto che ieri il governatore della Banca Centrale Zhou Xiaochuan ha ammesso che "abbiamo ancora difficoltà nell'individuare su quali aree e su quali misure dovremo puntare per far ripartire i consumi". Il problema di fondo della Cina è la forte propensione al risparmio (al contrario di quanto avviene negli USA) e il vicegovernatore della Banca Popolare della Cina, Yi Gang, ha spiegato che i cinesi hanno depositato nelle banche risparmi per 20 trilioni di yuan (1 trilione equivale a mille miliardi), mentre i prestiti ammontano solo a 3,7 trilioni.

da: Il Gazzettino, quotidiano del NordEst, sabato 27 dicembre 2008, che ringrazio della cortese collaborazione.

sabato 27 dicembre 2008

Dollaro e sterlina schiacciati dall'euro

Supereruo scatenato ieri sui mercati valutari, spinto non tanto dai fondamentali quanto da fattori tecnici. In particolare, notano gli analisti, gli investitori si sono fatti più audaci e "giocano" contro il dollaro dopo la riduzione a 0-0.25% dei tassi di interesse USA. Nella massima spinta ha toccato i massimi livelli degli ultimi tre mesi sul dollaro (1,4719) per poi correggere a 1,4279. La moneta unica si è indebolita per effetto delle nuove decisioni Bce che puntano a incoraggiare la ripresa dei prestiti interbancari, scoraggiando gli istituti a depositare presso i suoi forzieri l'eccesso di cassa. L'euro ha comunque schiacciato ieri la sterlina, che ha raggiunto il nuovo minimo storico a 0,9467. La divisa unica ha registrato improvvise fiammate anche sullo yen, toccando il massimo livello degli ultimi due mesi (131,03).

Sicuramente c'è sempre la possibilità che gli investitori tornino massicciamente a realizzare gli ingenti guadagni realizzati nelle ultime due settimane (il dollaro all'inizio di dicembre stazionava in area 1,26). Tuttavia, avverte l'analista Roberto Mialich di Unicredit Group, "questo trend mi dà sensazione che non si esaurisca prima di metà gennaio". L'appuntamento chiave - spiega - sarà con la prossima riunione della Bce - in agenda per il prossimo 15 genaio. Bisognerà vedere se la Banca centrale europea seguirà la strada espansiva tracciata dalla Fed per capire come si potrebbe muovere il mercato dei cambi". Così, mentre Polonia, Ungheria, Paesi Baltici e perfino Danimarca hanno chiesto di entrare in area euro, ieri sera a Parigi si è svolto l'Ecofin, la riunione dei ministri fianziari dell'Ue, per fare il punto della crisi. Assenti polemicamente i ministri di Germania e Inghilterra, si è analizzata la situazione anche dopo il crac Madoff, ma senza prendere decisioni.

da: Il Gazzettino, quotidiano del NordEst, venerdì 19 dicembre 2008, che ringrazio della spontanea collaborazione.

mercoledì 24 dicembre 2008

Il Natale secondo p. Ugo Sartorio (dir. Messaggero)

Natale, festa dolce e familiare.

(...) Non voglio trascurare qui la dolcezza del Natale. Non si tratta di ridurre la festa cristiana più attesa dell'anno a trilli di campanelli, canzoncine melodiose e atmosfere infantili. Il fatto è che l'umanità di Dio che risalta in questo appuntamento, suscitando stupore, accende un clima interiore particolarissimo, direi unico.

La commozione di San Francesco di fronte al presepio di Greccio - in assoluto il primo presepio della storia cristiana - è un indizio e una esemplificazione di come l'umiltà di Dio, il suo farsi piccolo, possano intenerire il cuore dell'uomo. La dolcezza del Natale non viene quindi a sproposito, non è un'aggiunta arbitraria (...) , ma appartiene alla natura della ricorrenza. (...) E ora ci resta un'ultima considerazione, per rimettere al centro la famiglia - o la comunità - come protagonista del Natale. Dio, nella sua venuta in mezzo a noi, ci incontra certo singolarmente, ma anche e soprattutto nelle nostre relazioni, a partire dalle più vicine e significative. Natale non può dunque essere una festa solitaria: coinvolge gli affetti più cari e più belli.

Auguri dunque a tutti voi, a ognuno di voi, perchè possiate vivere un Natale vero, dolce, condiviso.

di: padre Ugo Sartorio
da: "Il Messaggero di Sant'Antonio", dicembre 2008.

martedì 23 dicembre 2008

Il risparmio degli italiani

Ci può dire se la sua famiglia...

Ottobre 2008
...ha messo da parte dei soldi 17,7%
...ha solo tirato avanti 56,0%
...è stata costretta a utilizzare i soldi messi
da parte in precedenza 18,5%
...ha dovuto prendere in prestito dei soldi 4,1%
...ha speso sia i soldi messi da parte
che quelli derivanti da prestiti 3,7%
------
100,0%

Noi mettiamo via un euro ogni cinque, gli Stati Uniti un dollaro ogni sette.

(Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord-est, Ottobre 2008)

da: "Il Gazzettino", quotidiano del NordEst, martedì 9 dicembre 2008, che ringrazio vivamente.

Venezia come Mont Saint Michel

Alla fine, con buona pace di tutti, e in tempo di crisi, bisogna pur trovare il modo di ingegnarsi. Come dire, il disagio aguzza le idee. E quella alla quale stanno lavorando gl albergatori veneziani non è da poco. Certo, magari attirerà su di loro qualche critica, ma alla fine potrebbe essere, anzi lo è, l'occasione per convivere con gli allagamenti che sommergono la Serenissima.

Così, a di là delle polemiche, il presidente dell'Ava, Franco Maschietto, ha pensato che fosse inutile demonizzare l'acqua alta, ma far diventare questo fenomeno qualcosa di interessante per i turisti. "Mi è venuto in mente quello che fanno gli esercenti e gli albergatori di Mont Saint Michel in Francia, quell'isolotto roccioso che vive alternatamente tra bassa e alta marea. Loro ti danno uno scontrino con gli orari della marea, così il turista si sa regolare. E allora perchè non adoperare questo principio anche a Venezia?"

Proprio all'indomani dei fatidici 156 cm. d'acqua del 1° dicembre scorso e testimone del pasticcio combinato dalla stampa estera, soprattutto quella inglese che ha equivocato sulle parole del sindaco Cacciari sull'acqua alta e l'immediato flop delle prenotazioni alberghiere all'estero, Maschietto ha dato l via all'operazione "high tide", ovvero "alta marea": l'associazione veneziana albergatori punterà ora a organizzare pacchetti turistici con l'intenzione di far conoscere e far visitare Venezia in periodo di alta marea, in modo che gli ospiti italiani e stranieri abbiao un contatto diretto con un fenomeno vecchio quanto la laguna e che, soprattutto per i "foresti", può rappresentare l'occasione per vivere diversamente Venezia.

Sciacallaggio sulla pelle dei veneziani? Nossignori. Le maree ci sono, tutti lo sanno. Si tratta anche in questo caso di governare la situazione, volente o nolente. E, incrociando le dita, anche di portare guadagno. "I problemi - aggiunge Maschietto - esistono e non dobbiamo nasconderlo. La crisi economica internazionale c'è e a risentirne è in particolar modo il turismo. Ci troviamo di fronte a un insieme di alta concorrenza, con forti prezzi al ribasso soprattutto degli hotel a quattro e cinque stelle, un sistema che sta mettendo in difficoltà gli alberghi più piccoli e a buon mercato. Dobbiao cercare di invertire la tendenza".

Per Maschietto, il weekend dell'Immacolata ha dato comunque buoni risultati: le presenze turistiche nelle strutture ricettive hanno raggiunto il 70%, con offerte ridotte al 50-70% per invogliare la clientela. "Ora dobbiamo elaborare un progetto "Acqua alta" che dia ossigeno al settore. Gli alberghi si dovranno attrezzare, calendario delle maree alla mano, per offrire soggiorni scontati, magari del 10%, durante il periodo indicato con la maggiore frequenza di acque alte. E poi gli alberghi dovranno adeguarsi a fornire gli stivaloni, quelli fino alla coscia... Così i turisti potranno ammirare in modo diverso la città".

Insomma, l'obiettivo è presto detto: così come si va a guardare il vulcano Etna che erutta, così si può venire a Venezia a vedere l'acqua alta a S. Marco o a Rialto. "Dobbiamo cercare di far capire come flusso e riflusso delle acque non creino pericolo, ma che in qualche modo ci si debba convivere. Nonostante tutto e nonostante i danni, malgrado le fatiche, lo fanno anche i veneziani: perchè non possono farlo anche i turisti? Di certo, però, le istituzioni potrebbero aiutarci. Come? Spiegando a chi non è di Venezia che quando si parla di acqua alta di 156 cm., in realtà stiamo parlando di una marea che sommerge la città "solo" per mezzo metro! Certo non è facile da spiegare, ma sarebbe una formula corretta".

di: Paolo Navarro Dina
da: "Il Gazzettino", quotidiano del nordest, martedì 9 dicembre, che ringrazio sentitamente.

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Valori di borsa dimezzati

Il 2008 si appresta a chiudere con valori di borsa dimezzati in Europa e Asia e sotto del 35/40% da inizio anno a Wall Street. Si avvia a conclusione l'anno della resa delle grandi banche d'affari americane, del crac Lehman e della recessione.

E le prime cifre confermano che è stato l'anno "horribilis" dei mercati. D qui a fine anno gli indici potrebbero avere ancora degli scostamenti e turbolenze magari significative sono possibili fino a venerdì 19 dicembre, giorno in cui compariranno "le tre streghe", termine che nel pittoresco gergo degli addetti ai lavori indica la scadenza contemporanea di future e opzioni su titoli e indici, una coincidenza capace di creare grandi fluttuazioni sui mercati. Ma i giochi del 2008 dovrebbero essere chiusi.

Allarme cibo per i caprioli: neve troppo alta

Dopo le abbondanti nevicate anche gli animali selvatici stanno trovando molte difficoltà sia a trovare cbo che a muoversi: la coltre nevosa diventa per alcune specie un ostacolo insormontabile. Un problema che viene segnalato un pò in tutta la zona montana del bellunese e sul quale interviene Leandro Grones, presidente del distretto venatorio dell'Agordino. "Le forti nevicate stanno mettendo a dura prova la resistenza della selvaggina ungulata - spiega Grones - e in special modo del fragile capriolo. La neve in alcuni punti ha raggiunto i due metri di altezza e solo sotto i grossi abeti i caprioli, che raggiungono un'altezza massima di 90 cm., riescono a muoversi quel poco per trovare qualche ciuffo d'erba o le poche foglie rimaste sugli arbusti al limite del bosco. Sicuramente molti caprioli sono rimasti intrappolati in fondo alle brulle valli d'alta quota e per loro sopravvivere in queste condizioni sarà quasi impossibile".

In molte Riserve i cacciatori portano fieno nelle rastrelliere sparse nel bosco. "A Livinallongo ad esempio - spiega - abbiamo 38 punti di foraggiamento, costantemente monitorati e riforniti dai cacciatori". Il cervo, maggiore competitore territoriale e "alimentare" del capriolo, in queste condizioni trova meno difficoltyà a muoversi, ma l'alta densità della specie in Agordino può rappresentare in determinate situazioni, un fattore sfavorevole. Infatti i siti di svernamento migliori sono occupati dal cervo a scapito del "piccolo" capriolo.

"Il camoscio, il re delle nostre cime - aggiunge Grones - non avrà grossi problemi a passare l'inverno in quanto prima delle grosse nevicate scende dai pendii rocciosi per guadagnare riparo sotto i cirmoli o gli abeti, per poi cercare la pastura nei ripidi canaloni puliti dalle valanghe. La specie che meglio si adatta alla coltre nevosa è la lepre bianca, che con le sue zampe larghe e pelose riesce addirittura a correre senza sprofondare nella neve fresca. Anche la pernice bianca della neve si trova a suo agio".


di: Dario Fontanive
da: "Il Gazzettino", quotidiano del nordest, sabato 6 dicembre 2008, che ringrazio vivamente della spontanea collaborazione.

giovedì 18 dicembre 2008

mercoledì 10 dicembre 2008

La festa di Santa Barbara

Si sono resi protagonisti anche quest'anno di azioni di soccorso per trarre in salvo tante persone, come in occasione dell'incendio al grattacielo in largo Europa. O ancora in occasione della tromba d'aria che ha interessato Salboro, Albignasego e Abano. Si sono recati anche in Friuli, colpito in agosto da un uragano. Sono alcune delle operazioni compiute dai Vigili del Fuoco, sempre in prima linea con straordinaria professionalità e spirito altruistico, ricordate dal Comandante provinciale Eros Mannino ieri, per le celebrazioni di Santa Barbara, patrona del Corpo.

Ricorrenza festeggiata nel comando di via S. Fidenzio. Dopo aver ricordato i colleghi deceduti, il comandante è proseguito con l'inaugurazione, e la benedizione di monsignor Mario Gastaldo, cappellano da 20 anni dei vigili, dell'ingresso del comando, in via Donà, che è stato rimesso a nuovo: cancello antiintrusione automatizzato, videosorveglianza, illuminazione, rifacimento della facciata esterna, pennoni per l'alzabandiera. Interventi possibili anche grazie al contributo di privati e del Comune.

"Abbiamo potenziato la nostra presenza sul territorio - ha detto Mannino - aprendo nuove sedi volontarie nelle zone meno coperte della provincia. Da settembre è operativo il nuovo distaccamento di S. Giustina in Colle e sta procedendo l'istituzione del distaccamento di Conselve. Complessità e indeterminatezza degli scenari incidentali, unite ai crescenti bisogni dei cittadini, richiedono professionalità di alto profilo e per questo è stata svolta una intensa e qualificata formazione e addestramento in diverse materie.

"Abbiamo effettuato esercitazioni congiunte con personale sanitario e Forze dell'ordine per testare l'affidabilità delle procedure operative standard di soccorso, elaborate per contrastare anche eventi non convenzionali, come quelli a fini terroristici, e per l'adozione di piani di emergenza esterni agli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante. Nella sala operativa nuove attrezzature e strumentazioni informatiche a elevatissima tecnologia, ed è in cantiere un progetto che consentirà notevoli progressi nelle telecomunicazioni per il soccorso. A tutti i colleghi - ha concluso il Comandante - rivolgo il mio pù sentito ringraziamento per le azioni concrete, per lo slancio e la passione che consentono il compimento di quella straordinaria missione di impegno civile e solidarietà verso il prossimo che è il nostro lavoro".

di: Pierpaolo Spettoli
da: Il Gazzettino, inserto di Padova, venerdì 5 dicembre 2008, che ringrazio della silenziosa concessione.

martedì 9 dicembre 2008

La gatta persiana: "Chi mi disturba?"


Solo cuccioli doc per i regali di Natale

Consigli per gli acquisti

Dieci regole per evitare di cadere in trappola

In vista delle festività natalizie, il Corpo Forestale delo Stato fornisce un decalogo salva-animali. Una serie di regole semplici, che spaziano dall'adozione di un cucciolo all'acquisto del caviale.
1- Non comprare un animale se non vuoi assumerti l'impegno di curarlo per tutta la vita.
2- Ogni animale domestico ha esigenze diverse.
3- Se acquisti un cucciolo di cane, rivolgiti possibilmente a un canile.
4- Se intendi acquistare animali esotici, assicurati che abbiano la prescritta documentazione prescritta dalla normativa.
5- Cura l'animale esotico con particolare attenzione perchè viene da un Paese con un clima ed un ambiente diversi.
6- Se viaggi in un Paese esotico, non riportare piante e animali e loro derivati se non sei sicuro della loro legalità.
7- Molti animali, in particolare rettili, oltre ad essere protetti in quanto a rischio di estinzione, sono anche proibiti dalla legge.
8- Gli animali selvatici italiani sono proprietà dello Stato.
9- Se vuoi festeggiare con specialità alimentari, assicurati di non acquistare oltre 125 grammi di caviale.
10- Se vedi in vendita anmali di cui sospetti la provenienza o che vengono maltrattati, chiama subito il 1515 del Corpo Forestale dello Stato.

di: Editoriale
da: Il Gazzettino, quotidiano del Nordest, giovedì 4 dicembre 2008, che ringrazio della spontanea collaborazione.

LIBRI E DVD A NATALE: Costano poco e piacciono

"Per libri e dvd ci aspettiamo il boom: costano poco e piacciono a tutti!"

"Magari è solo un pensiero, ma il lbro è il dono perfetto: non si spende tanto ed è sempre il regalo gradito". E alLora è naturale che quest'anno più che mai segnerà il boom delle lbrerie. Ne è un esempio la Libreria Mondadori di Venezia, dove ormai da giorni i commessi sono impegnati con carta, fiocchi e nastrini.

"Pensiamo che a Natale avremo dei buoni risultati - spiegano i respnsabili del negozio - l'anno scorso siamo riusciti a registrare sotto Natale un +35% rispetto al 2006, per cui siamo ottimisti". Non solo libri, ma anche Dvd. La libreria, infatti, punta anche sulla vendita dei Dvd, nonostante secondo Confesercenti questyo sia un prodotto che scomparirà dalla lista dei regali.

"Il libro ed il Dvd sono articoliche vanno sempre di moda - affermano - anche con 10 euro si riesce a fare un bel pensiero". Di facile appeal per i consumatori anche alcuni regali del settore dell'abbigliamento, che non tramontano mai. Ad esempio, secondo le previsioni del Gruppo Coin, si sa che sotto l'albero non mancano mai alcuni particolari doni: per l'uomo, una cravatta piutosto che un maglione o una sciarpa, per la donna, l'intimo, la profumeria e la cosmesi.

Insomma, se il settore dell'abbigliamento ha subito un forte crollo negli acquisti, non è detto che a Natale non si possa riprendere. Regali utili sì, ma bisogna ricordare che dopo pochi giorni le feste natalizie, partono i saldi. In ogni caso, quest'anno il gruppo Coin ha deciso di potenziare i regali "stereotipi", ma affiancarli contemporaneamente con prodotti più curiosi e divertenti: si va dall'area tecnologica a oggetti per la casa, per la scrivania, gadget e slow food.

Per finire, prodotti tecnologici per la cura del corpo e per il benessere personale. Tutti, ovviamente, a prezzi accessibili.

di: Manuela Lamberti
da: Il Gazzettino, quotidiano del Nordest, mercoledì 3 dicembre 2008, che ringrazio vivamente della tacita collaborazione.

Aumenta la spesa natalizia veneta

Fonte: Il Gazzettino, quotidiano del Nordest, mercoledì 3 dicembre 2008, che ringrazio della spontanea concessione.

Autrice: Manuela Lamberti

TREDICESIME E CONSUMI IN VENETO

Confronto delle tredicesime 2008/2007
(valori in migliaia)

Totale delle 13^ degli occupati 1.761.520 / 2008
totale delle 13^ dei pensionati 1.273.516 / 2008
Totale 13^ - 2008 3.035.036

Totale 13^ occupati / 2007 1.715.388
totale 13^ pensionati / 2007 1.194.843
Totale 13^ - 2007 2.910.231

Ripartizione 13^ per settore:

agricoltura 19.950
industria 671.270
servizi 1.070.300
totale 1.761.520

pensioni 1.273.516
totale tredicesime 3.035.036

Indirizzo di spesa/Natale 2008:

Spese per la casa e la famiglia 1.508
regali 533
totale spesa per acquisti 2.041

debiti in sospeso da saldare 418
rata del mutuo ed altri prestiti 173
risparmio/investimenti 403

(Totale delle tredicesime-2008 3.035)

Gli "Spritz Angels"

Nuovo atto nella movida padovana. Da stasera (mercoledì 3/12/2008), arrivano gli "Spritz Angels". L'annuncio è arrivato ieri mattina in un incontro con baristi, associazioni di categoria e politici di entrambi gli schieramenti.

Guardie private. Gli "Spritz Angels" saranno sette agenti radio-collegati assunti dai bar del ghetto e di piazza delle Erbe-Zanellato, Ultima Ombra, Barcelloneta, Mocassino, Frankie's, Ai Dadi, Beluga -, minacciati di chiusura anticipata alle 19.

I compiti. Dovranno liberare gli accessi ai passi carrai e agli ingressi delle abitazioni; garantire il passaggio degli autoveicoli , moto, bici e pedoni; segnalare alle autorità il consmo e lo spaccio di droga; prevenire e sedare risse, schiamazzi notturni, bivacchi e, nei casi più gravi, attivarsi per chiamare le forze dell'ordine con le quali collaborerano in modo costante.

I servizi. Gli "angeli dello spritz" saranno attivi nelle notti dei mercoledì e dei week-end.

Psicologi. Accanto agli agenti, in una seconda fase, si affiancheranno anche giovani psicologi dell'università, che tenteranno di spiegare ai ragazzi il danno causato dal'abuso di alcool e di sostanze stupefacenti. A sigillare il tutto poi sarà il codce deontologico firmato dai baristi.

"E' uno sforzo economico a cui abbiamo deciso di andare incontro - ha spiegato Mauro Marini, titolare del bar Zanellato e portavoce dei baristi - per lavorare serenamente e per rispettare i residenti. Chiediamo anche la collaborazione delle forze dell'ordine e dell'amministrazione comunale per cercare di risolvere tutti insieme quello che in questi anni da fenomeno di aggregazione positivo si è trasformato in un pesante problema per la città di Padova".

di: Matteo Bernardini
da: Il Gazzettino, quotidiano del Nordest, inserto di Padova, mercoledì 3 dicembre 2008, che sentitamente ringrazio della spontanea collaborazione.

lunedì 8 dicembre 2008

Generi alimentari a prezzi ridotti

Da lunedì 1 dicembre 2008 scatta l'operazione "Spesamica a Padova".

I consumatori potranno scegliere tra tre tipi di "kit", già preparati, con uno sconto del 10%. L'iniziativa per tre mesi.

- Borsa da 5€. Questi gli esempi per una borsa da 5 euro: 4 filoncini, un litro di latte fresco, un pacco da 40 fette biscottate e un pacco di biscotti da 400 grammi. Oppure, 500 grammi di pasta, una passata di pomodoro da 700 grammi, un litro di latte Uht, una marmellata da 400 grammi, un pacco di fette biscottate da 40 e 2 panini. Oppure ancora, se si va dal macellaio, 4 salsicce, 6 uova e 300 grammi di carne macinata.

- Borsa da 10€. Questo invece l'esempio della borsa che costa 10 euro: 500 grammi di pasta, una passata di pomodoro da 700 grammi, un litro di latte Uht, un vasetto di marmellata, un pacco di fette biscottate, 2 panini, 1 kg di zucchero, 250 grammi di caffè, 1 kg di riso, 1 kg di biscotti e 6 uova. Oppure, dal macellaio, un pollo, una gallina, 300 grami di pancetta, 1 fetta di petto di manzo e 6 uova.

- Borsa da 15€. In questo caso, il contenuto dei generi alimentari varierà a seconda del negoziante: di certo comprenderà pane, latte fresco, mortadella, formaggio, biscotti, caffè, pasta e riso. E' stato definito invece quello che con tale cifra si può comprare da macellaio: un pollo, una gallina, 300 grammi di pancetta, una fetta di petto di manzo e 6 uova.

Questi i negozi aderenti all'Ascom che hanno aderito a "Spesamica a Padova":
Macelleria Sottosalone, Vignato Gastronomia, Mason Alimentari (Via Tadi e Via Chiesanuova), Zaggia (Arcella), Ortofrutta Lotto (Centro storico), e gli operatori del Mercato di Prato della Valle.

Questo invece l'elenco fornito da Confesercenti:
Griffante (Via Altichiero 30), Bertaglia (Via Pizzolo 1), Boutique della Frutta (Via dei Tadi 5), Buja (Via Rudena 91), Buongelo (Via Don Sturzo 35), Buso (Via Guizza 94), Capuzzo (Prato della Valle), La Piazzetta (Via Piovese 85), Enoteca dei Sapori (Riviera Paleocapa 58), Lorenzetto (Via Facciolati 166), Massaro (Via Andreoli 4), Ortofrutta Serena (Via Crescini 46), Pan per Focaccia (Via Monti 5/b), Pescheria Azzurra (Via Facciolati 91), Zancanaro (Via Tito Minio 25).

Nei prossimi giorni, le associazioni di categoria contano di incrementare il numero di negozi convenzionati.

In pratica, ai cittadini vengono proposte delle "borse" da 5, 10 e 15 euro, che contengono prodotti alimentari che hanno un valore superiore almeno del 10 per cento. In questo modo si vuole andare incontro alle famiglie padovane in difficltà economiche, anche per l'aumento dei prezzi.

di: Nicoletta Cozza
da: Il Gazzettino, quotidiano del Nordest, inserto di Padova, domenica 30 novembre 2008, che ringrazio sentitamente per la spontanea collaborazione.

Cittadella (PD)


Acqua alta da record, a Venezia torna la paura

Imprevista, all'alba la marea spinta dallo Scirocco tocca 1,56 metri e si teme un bis del tragico 4 novembre 1966.

I colpi di scena si sono succeduti uno dopo l'altro. La prima avvisaglia si è avuta la notte tra domenica e lunedì, quando al Centro Maree del Comune di Venezia si sono accorti di un fenomeno di bassa marea fuori della norma: 80 centimetri. Un pò troppi di questa stagione. Ed è scattato il primo allarme. Ma in realtà - diciamo così - il "bello" doveva ancora avenire. Il momento fatidico era rinviato alle 6 di ieri mattina quando, analizzando la situazione meteorologica, il Centro Maree verificava che la perturbazione era in costante crescita e che soprattutto il vento di scirocco stava agendo con una particolare insistenza soprattutto nell'Alto Adriatico, sospingendo l'acqua nella laguna veneta.

Ma l'ora X è scattata solo mezz'ora più tardi. E qui si è capito che si sarebbe potuto avere un evento fuori del'ordinario. Ale 6:30 infatti il livello dell'acqua è cominciato a salire vertiginosamente. Il primo sms sui telefonini dei veneziani è arrivato alle 6:41 e annunciava "marea molto sostenuta", codice arancio e un'altezza di 130 centimetri. Ma solo due ore dopo un altro "bollettino" via sms segnalava una situazione in forte evoluzione, modificando decisamente le previsioni.

Innanzitutto l'allarme passava dal colore arancione al colore rosso, con l'annuncio che la marea avrebbe toccato alle 11:15 i 140 centimetri. Un evento che a poco a poco avrebbe impensierito non poco i residenti avvertiti non solo col sistema dei messaggini al cellulare, ma anche con sirene, segnali sonori, altoparlanti e informazioni sui tabelloni elettronici sulle strade lungo la terraferma. Ma non era finita lì. Passavano poco più di due ore e il Comune lanciava un altro Sos. Questa volta l'informazione lanciava un dato di alta marea di ben 160 centimetri (poi si sarebbe fermata a 156) e un allarme decisamente rosso. Per la città si è annunciata così una giornata di passione.

di: Redazionale
da: Il Gazzettino, quotidiano del Nordest, martedì 2 dicembre 2008, che ringrazio vivamente della spontanea collaborazione.

Venezia con l'acqua alla gola / 2

Dall'isola cimiteriale di San Michele, dove attende il giudizio finale, Ezra Pound rivolge ai colpevoli di tanta poca considerazione verso il bene comune i suoi versi, perchè se ne facciano bandiera di pentimento: "Nulla abbiamo creato, nulla messo in ordine,/ nè case, nè scultura,/ e i nostri pensieri troppo a lungo pensati;/ Non maligna in sè la nostra opinione,/ Ma troppo a lungo opinata./ Portato acqua con un setaccio".



Dio non voglia che il livello di massima di questo lunedì nero, che tra l'altro ha colta in larga parte impreparati quanti si attendevano più precise notizie a tempo debito, non abbia a ripetersi. E soprattutto che l'ostinata cultura del No, sotto le false insegne dell'ideologia ecologista spinta fino a fanatismo settario, non continui a voltare le spalle alle esperienze compiute in tanti Paesi europei, e in altre provincie italiane, impedendo la risoluzione di problemi altrove felicemente risolti.



In provincie come le nostre, virtuose nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani, che dispongono dell'impianto di Fusina, che conoscono la più che ventennale esperienza di Brescia, dove interi quartieri della città ricevono il beneficio dell'acqua calda dai termovalorizzatori, opporsi ancora a sistemi che trasformano i rifiuti in risorse per la comunità che li ha prodotti, significa non prevenire le crisi delle discariche. Con futuro grave danno all'ambiente, alle falde freatiche, alle risorgive.



Abbiamo ricevuto dalla genialità dei nostri predecessori una città come Venezia, incredibilmente sorta sul mare, piantando milioni di pali ricavati dalle foreste cadorine, per dare stabilità alle sabbie dei fondali, compiendo immensi sforzi per salvaguardare la città con l'ininterrotto governo delle acque: bonifiche, deviazioni dell'alveo dei fiumi, realizzazioni di canali come i tagli del Po, dell'Adige, del Sile. In tempi in cui le tecniche erano infinitamente inferiori alle attuali.



Se allora i vaganti contandini che andavano raccogliendo lo strame, pescando rane e anguille negli stagni, avessere risposto un NO a chi voleva espropriarli dei loro modesti ma essenziali diritti, non avremmo avuto Venezia. Ma i governanti di quei secoli sapevano valutare i grandi progetti, per il bene comune, e decidere di conseguenza. Se il Mose salverà Venezia potrà essere guardato come un'opera leonardesca, un monumento degno dei murazzi, che pure si oppongono alla natura e sono una fragile barriera all'Adriatico.


Il consenso delle volontà può far riuscire in ogni progetto, ma la buona fede di chi si oppone non può mai fare aggio sul vantaggio che la comunità intera si aspetta da un'iniziativa. Uno dei guai grossi di Venezia è la scarsa capacità decisionale, così lontana da quella caratteristica fermezza che fu della politica dogale. Una città nata in aperto contrasto con la natura, e in affermazione di quanto possa la cultura umana, con l'uso sapiente delle risorse dell'intelligenza, non tollera indugi per la sua tutela. Affidarsi al Redentore e all'ausilio salutare di Maria sono beni assoluti, ma tirando da questa fede il coraggio per le scelte. Non pretendendo di abbandonare nelle loro Mani di Grazia le inerzie degli irresponsabili.

di: Ulderico Bernardi
da: Il Gazzettino, quotidiano del Norest, martedì 2 dicembre 2008, che sentitamente ringrazio.

Venezia con l'acqua alla gola / 1

E' stata la quarta "ondata" di tutti i tempi. Si è temuto un nuovo '66. "Con il Mose non sarebbe sucesso nulla". L'alta marea non prevista mette in ginocchio la città. Sciopero dei vaporetti revocato in ritardo.

Di nuovo! Drammatica, insopportabile, prevedibile l'acqua alta novembrina di livello fuor di misura sfregia Venezia, avvicinandosi paurosamente alla paurosa massima del 1966, che fece tremare il mondo per le sorti della città. E, francamente, viene da accorarsi per i tanti anni che sono passati lasciando in balia della sorte una parte tanto importante del patrimonio dell'umanità. A dire, come per tanti aspetti di quella "cultura del NO", che si è accanita per tentare in ogni modo di ritardare e fermare, fino allo spreco delle risorse già investite, la realizzazione del MOSE che dura ormai dal 1992. In queste giornate la grande macchina avrebbe poturo essere già a punto, dando sollievo ai veneziani e rasserenando il mondo intero, sgomento per l'immensità del patrimonio messo a rischio.

A vergogna di tutti, italiani in primo luogo, la galera dei NO continua invece a navigare, senza avere coscienza dello scorrere del tempo. E poco si cura degli sconquassi ripetuti che rischiano di mandare a picco la qualità del vivere civile, a causa delle enfatiche titubanze, delle indecisioni, della mancanza di progetti alternativi che non siano fumose proposizioni utopiche. Mentre naufragano le speranze di vedere migliorate in tempi ragionevoli situazioni non più sostenibili dalla comunità nazionale, a cominciare dal nostro orizzonte immediato.

Quello con chi è alle prese ogni giorno coi traffici spropositati e omicidi dell'autostrada A4; con le ricorrenti zaffate degli gas di scarico di Marghera. Si è detto NO all'alta velocità ferroviaria, che potrebbe alleggerire il movimento forsennato dei TIR sulla direttrice EST-OVEST, trasferendo molte merci sulla rotaia. No ala riconversione del polo chimico, per una seria rivalutazione della magnifica gronda lagunare, chiamata infine a far da sfondo degno alle cupole e ai campanili della città più bella del mondo.

Duemila multe in meno, strade più sicure.

Camposampiero. Nel 2007 le contravvenzioni elevate complessivamente dai Vigili dei Comuni dell'Unione sono state 8.744. Il comandante Marcato: "E' il segno che le nostre campagne di prevenzione servono e che non pensiamo a far cassa".

Diminuisce vertiginasamente il numero delle multe elevate sulle strade del Camposampierese. Manca ancora un mese alla fine dell'anno, ma una prima statistica, aggiornata giusto a ieri, fa da subito intravedere una drastica riduzione delle contravvenzioni inflte agli automobilisti dai Vigili dell'Unione del Camposampierese. Buon segno, visto che evidentemente stanno portando risultati concreti le numerose campagne condotte propro dagli stessi vigili sul fronte della sicurezza stradale, dell'attenzione e del rispetto del Codice della Strada e delle norme per chi sta al volante o in sella ad un ciclomotore.

I dati negativi che emergono sono tre: l'aumento delle multe legate all'uso del telefonino mentre si guida; l'aumento degli automobilisti che circolano tranquillamente senza avere il veicolo assicurato; l'aumento dal 1° gennaio a oggi dei conducenti di motocicli trovati sprovvisti di patentino.

Ma veniamo ai dati. Nel 2007 le multe complessivamente elevate sono state 8.744; nel 2008, precisamente fino a giovedì scorso, si è arrivati a quota 6.834. Se il "trendi di crescita", registrato in questi undici mesi, sarà confermato, spiega il Vicecomandante dei Vigili del Camposampierese, sarà quasi impossibile arrivare alle 9.000 multe elevate un anno fa. "Segno che le nostre campagne a qualcosa sono servite - afferma Marcato -. Quindi prova che non siamo sulla strada a reprimere o solo per fare cassa, bensì per prevenire ed educare al rispetto delle regole, a cominciare a quelle che ognuno dovrebbe osservare sulla strada, dove anche una minima distrazione, come guidare col telefonino all'orecchio, può trasformarsi in motivo ad alto rischio e pericolosità per noi e per terzi".

Per quanto riguarda le multe per divieto di sosta, nel 2007 sono state 1.746; al 27 novembre 2008, 131. Gli automobilisti che hanno beccao una contravvenzione perchè sono transitati col semaforo rosso, lo scorso anno erano stati 1.840, quest'anno 1.046. Diminuiscono le multe per eccesso di velocità. Quele elevate perchè superati di 40 km orari i limiti stabiliti, che comportano dunque, il ritiro della patente, nel 2008 sono state 129 contro i 175 del 2007. Le multe per eccesso di velocità generica (ossia entro i 40 m orari dei limiti stabiliti), che comportano sanzioni e punti in meno, sono state 970 contro le 1.800 del 2007.

Infine i dati delle tipologie di contravvenzione che hanno visto un aumento: le multe per guida con telefonino da 88 nel 2007, sono passate a 158 nel 2008; le guide senza patentino da 25 a 48; infine, la guida senza copertura assicurativa da 22 nel 2007 a 56 fino a giovedì.

di: Nicoletta Masetto
da: Il Gazzettino, quotidiano del Nordest, inserto di Padova, sabato 29 novembre 2008, che ringrazio vivamente.

domenica 7 dicembre 2008

Io


L'incanto dei mercatini / 2.

Ma i mercatini di Natale in Italia non sono solo in Alto Adige. Infatti vi segnaliamo quelli di Trento e di Napoli, quest'ultimo caratterizzato ovviamente dalla presenza dei presepi.

La tradizione del Christkindlmarkt è però ben radicata anche in altri Paesi, come l'Austria. Partendo da Vipiteno, a pochi chilometri dal confine, ecco ad esempio il mercato di Innsbruck. La prima impressione, girovagando fra le vie del centro (Kiehbach-gasse e Koeleplatz), è proprio quella di trovarsi in una fiaba. Non a caso, per rendere magica l'atmosfera, alcuni appartamenti che vi si affacciano su queste vie vengono addobbati con decori che rimandano alle più caratteristiche favole per bambini.

Continuando il tour per i mercatini austriaci, la seconda tappa obbligatoria è Salisburgo. La città di Mozart non può che festeggiare questo periodo dell'anno all'insegna della musica. Numerosi sono, infatti, i concerti che vengono organizzati a contorno del Christkindlmarkt, come quelli che si tengono il sabato n piazza del Duomo. L'ultima tappa del nostro viaggio in Austria è Vienna, dove la bellezza della capitale asburgica rende il mercatino ancor più suggestivo.

Infine, per chi vuole fare qualche chilometro in più, proponiamo i mercatini della Germania, come quello di Francoforte e Stoccarda. Quest'ultimo, in particolare, è forse il più grande di tutta Europa.

Grazie al successo di pubblico sono molti i tour organizzati, adatti un pò a tutte le tasche (i più economici dei quali in pullman), che potete trovare in tutte le agenzie viaggi. Per quanto riguarda l'Alto Adige, una buona alternativa potrebbe essere quella del treno: infatti ogni Comune si può raggiungere facilmente con le Ferrovie dello Stato. Inoltre, sempre da Verona, alcune compagnie aeree tra cui la Lufthansa, permettono di raggiungere comodamente sia l'Austria che la Germania.

Infine, ecco due indirizzi di siti dove è possibile trovare molte notizie (compresi gli orari di apertura delle bancarelle), i programmi dettagliati degli eventi e alcune proposte per il pernottamento:

http://www.christkindlmarkt.it/
http://www.mercatini-natale.com/ .

di: Davide de Corzent
da: Il Gazzettino, quotidiano del Nordest, venerdì 28 novembre 2008, che ringrazio vivamente.

L'incanto dei mercatini / 1

I Christkindmarkt, i mercati di Natale, sono una tradizione mittleeuropea centenaria, che negli anni si è trasformata in un appuntamento imperdibile per migliaia di turisti provenienti da tutta Italia e non solo.

Effettivamente, vuoi per le location suggestive, vuoi per i prodotti artigianali in vendita, l'atmosfera magica che si respira facendo una passeggiata tra queste bancarelle è davvero da fiaba. Nel nostro Paese i mercatini di Natale sono concentrati in prevalenza in Alto Adige, nel periodo che va generalmente dal 28 novembre al 6 gennaio. Bolzano, Bressanone, Merano, Brunico e Vipiteno sono i comuni che ospitano i Christkindlmarkt più conosciuti e amati dai turisti.

Per quanto riguarda Bolzano, le ottanta bancarelle sono spitate nel "salotto" della centralissima piazza Walther dove, tra prodotti dell'artigianato locale e dolciumi della tradizione, sarà possibile intrattenersi con molte altre proposte, tra cui il mercatino di piazza Municipio, il mercatino della Solidarietà, la Rassegna Artigianale e il Mercatino del Bosco Incantato.

Il Christkindlmarkt potrebbe essere solo un pretesto per andare a visitare il centro medievale di Bressanone, con la sua piazza del Duomo addobbata per l'occorrenza con le statue del presepio. Anche in questo caso, gli eventi collegati al mercatino sono moltelici. Vi segnaliamo soltanto quelli legati al Krampus per la ricorrenza di San Nicolò dfurante i giorni dell'Immacolata.

Invece a Berunico, oltre alle 35 bancarelle, sono presenti artigiani che producono dal vivo oggetti tipici, con l'obierttivo dei far conoscere ai visitatori le tradizioni locali e far rivivere quindi in maniera ancor più compiuta l'atmosfera di una volta.

di: Davide de Corzent
da: "Il Gazzettino", quotidiano del Nordest, venerdì 28 novembre 2008, che ringrazio vivamente

L'intervista (alla dottoressa Dal Palù)

Tra i disturbi della psiche è quello certamente più diffuso, ma è anche quello che viene scoperto con maggiore difficoltà. I "bipolari" rappresentano a Nordest, secondo i dati, il 1o% della popolazione, un esercito sommerso che non si cura o ancora peggio si cura male. E non si trata di una patologia di poco conto: si parte dagli originali con gli sbalzi di umore per arrivare a coloro che perdono il contatto con la realtà e arrivano anche a commettere atti di estrema gravità.

"Purtroppo meno dell'1% di questi pazienti riesce ad arrivare a una diagnosi e una cura appropriata, perchè non pensano di avere un problema reale - spiega la dottoressa Renata Dal Palù, direttrice dell'Associazione Minerva, che si occupa da anni di disturbo bipolare -. La maggior parte o si cura male, e questo determina alla fine dei veri e propri drammi, o non si cura affatto".

Dottoressa Dal Palù, chi sono i bipolari?
"Le persone della porta accanto. I più frequenti swono quelli che hanno immotivati sbalzi di umore. Altre volte la patologia è ancora più nascota: personaggi di grande successo, trascinatori, personalità istrioniche che possono sembrare al massimo originali. Poi però dalla moglie o la madre giungono racconti di ritiro totale dalla realtà, di chiusura. Avvertono che quel pensiero veloce e straordinario viene a mancare, scemano le forze intellettuali e fisiche e giunge la crisi. Il 30% arriva addirittura a togliersi la vita".

Ma sono persone inserite nella società?
"Sono personaggi creativi, li trovi tra i leader, imprenditori che fanno cose straordinarie, artisti e scittori di successo, musicisti. Non sono quasi mai persone banali: di solito piacciono a tutti, tranne quando diventano prevaricatori e straripanti".

Ha detto che esistono quattro classi di disturbo. Che differenza c'è tra l'una e l'altra?
"La più grave è la prima classe, dove la persona colpita ha deliri e allucinazioni. Queste persone debitamente curate tornano normali, curate male peggiorano enormemente e arrivano persino a sembrare dementi o schizofrenici. Rammento un uomo intelligente e colto che aveva un delirio di gelosia terribile, seguiva la moglie che però gli era fedele, la tormentava. Poi è arrivato a dire che la donna aveva petto e addome coperto di peli e capelli dell'amante. A quel punto la patologia si era manifestata in modo pesante. Oppure alcuni manifestano deliri mistici. Ricordo un professionista che ha tentato di seppellirsi in un cimitero. Per l'immaginario collettivo sono pazzi, ma se curati in modo appropriato sono persone normalissime".

E la forma più lieve?
"E' la più diffusa, possono sembrare dei ciclotimici: oggi sono felici, domani possono essere tristi. Ma sul lavoro sono normali, non creano problemi in famiglia. La patologia è come un cilicio che si portano appresso, non ricade sugli altri. Di solito sono soggetti a forti innamoramenti che però tengono rigorosamente per se stessi. Se però vengono curati con antidepressivi, rischiano di aggravarsi".

Diceva che pochi ricevono cure appropriate...
"Pochissimi. Vicino a noi ci sono due centri apropriati, a Pisa e a Milano".

Si guarisce?
"Se curati bene si può arrivare ad un accettabile livello di normalità. Il problema è che molte persone una volte raggiunto un buon equilibrio, buttano via i medicinali e tornano indietro in un modo pesante".

Ricorda un caso particolare?
"Certo, un personaggio straordinario nel campo artistico. Eravamo in vacanza insieme, in quel periodo soffriva di una depressione spaventosa: ha iniziato a prendere un farmaco, che poi ha raddoppiato e triplicato perchè non gli faceva effetto. A quel punto è scoppiato il delirio: da persona dolce e affabile ha iniziato a parlare di omicidio. Lo ripeteva ovunque, al punto che la gente cominciava ad averne paura. Lo ha salvato un bravissimo medico romano esperto di disturbi bipolari, che gli ha somministrato il farmaco giusto. In pochi giorni la situazione si è normalizzata. Oggi è una persona equilibrata ed è meraviglioso parlare con lui".

di: Daniela Boresi
da: "Il Gazzettino", quotidiano del Nordest, giovedì 27 novembre 2008, che ringrazio vivamente per la spontanea collaborazione.

I soldati a Padova per altri sei mesi.

"I militari sono confermati per altri sei mesi". L'annuncio arriva dall' onorevole del Pdl-Alleanza Nazionale Filippo Ascierto, che così rende ufficiale quella che sei mesi scorsi, quando il servizio delle pattuglie miste Esercito-Forze dell'Ordine aveva cominciato a monitorare le strade "calde" dei quartieri più difficili della città, era solo un'ipotesi.

"La proroga è già stata decisa. Senza alcun tipo di problema - puntualizza Ascierto -. Tant'è che gli effetti positivi della presenza dell' esercito a Padova sono sotto gli occhi di tutti. Anzi, bisogna ringraziare la presenza dei militari, e delle forze dell'ordine che li accompagnano quotidianamente in pattuglia, se in questi mesi ci sono stati più controlli e arresti. Inoltre con l'estensione del mandato dei militari, si maturerà il periodo necessario all'addestramento dei nuovi carabinieri e agenti di polizia che via via li sostituiranno".

E il parlamentare non nutre alcun dubbio anche per quanto riguarda il gradimento dell'operazione "Strade Sicure", voluta dal Governo e partita lo scorso 4 agosto dei cittadini: "La percentuale dei padovani che nel corso delle settimane e dei mesi, osservandone ogni giorno il lavoro, si è stretta attorno alle Forze Armate è cresciuta sempre più. L'intervento voluto dal Ministro degli Interni, Maroni, e da quello della difesa, La Russa, si è rivelato un successo".

Che quindi, secondo l'onorevole Ascierto, è naturale venga bissato: "Certo, perchè in questo momento più che mai, c'è la necessità di non abbassare la guardia sulla sicurezza di una realtà difficile come Padova. Occorre perciò intensificare la lotta agli spacciatori, al degrado e all'illegalità. E la grande opera delle Forze dell'ordine deve trovare aiuto dalla collaborazione fornita dai residenti, cosa che in molti quartieri avviene in maniera perfetta, ma anche dalle istituzioni politiche cittadine".

E l'onorevole del Pdl-An lancia una nuova proposta: "Penso ad una task-force nazionale di pronto intervento per contrastare la criminalità. Una struttura qualificata, formata da 1500-2000 uomini in grado di gestire emergenze legate alla sicurezza. E' un'idea che proporrò alla Comissione Difesa della Camera ed eventualmente al Ministro La Russa".


di: Matteo Bernardini
da: "Il Gazzettino" - Padova, quotidiano del Nordest, mercoledì 12 novembre 2008, che ringrazio della spontanea collaborazione.

Lo Sport in Italia

LO SPORT IN ITALIA

I dati principali del primo rapporto CONI-Censis, su Sport e Società

Confronto Diffusione Territoriale:

Categoria: Punti di Offerta:
Società sportive e
Organizzazioni territoriali 95.000
Tabaccai 73.000
Bar 62.629
Scuole 55.593
Panetterie 48.743
Ristoranti 45.000
Alberghi 33.480
Sportelli bancari 31.569

La Pratica:
Praticanti 30,2%
Praticano solo qualche att.tà 28,4%
Non praticano sport 41%
Non indicato 0,4%

Il rapporto del Censis conferma l'aumento di tesserati, ma resta critica la situazione nelle scuole e quella per i disabili.Siamo un popolo di sportivi, ma ancora troppo sedentari: c'è un punto di pratica ogni 631 abitanti eppure 23 milioni di italiani (41%) non svolge alcuna attività.

da: "Il Gazzettino" quotidiano del Nordest, mercoledì 12 novembre 2008, al quale invio i più sinceri ringraziamenti per la spontanea collaborazione.

venerdì 5 dicembre 2008

---CAMPIONARIO---

ENNIO RAG. CARNIO
Cod. Fisc. CRNNNE57D25L349I

---CAMPIONARIO---
Trebaseleghe (Pd)
Cell. 320 0124525
Uff. 049 9385733
e-mail: ennio.carnioxyc@gmail.com


"Dischi, Musica, Pubblicità sul Web ".


Fate ordinare il Listino di ---CAMPIONARIO---
dai Vostri amici: Gli sarà spedito per Posta.


Contatti: Blogs: http://www.campionario.blogspot.com/
http://www.campionariorock.blogspot.com/
Profilo Myspace: www.myspace.com/carnio


Casella Postale: n° 24 c/0 Ufficio Postale di Trebaseleghe (Pd).

Attività saltuaria, ai sensi del Decr. Legisl. n° 276/2003.

Il nuovo counter!

Con l'inizio del mese, ho provveduto ad installare il nuovo counter

http://www.wstatslive.com

La crisi finanziaria

La crisi finanziaria, iniziata nell'estate 2007 negi USA e poi diffusasi per contagio nel resto del mondo, è una crisi di tutto il sistema economico-finanziario. Nè di crisi congiunturale, nè di crisi regionale dunque si tratta. Essa è il punto di arrivo, inevitabile, di un processo che da oltre trent'anni ha modificato alla radice il modo di essere e di funzionare della finanza, minando così le basi stesse su cui si fonda la civiltà occidentale. Le cause della crisi hanno una duplice natura: quelle prossime, che riguardano le caratteristiche specifiche assunte in tempi recenti dai mercati fnanziari, e quelle remote, che chiamano in causa alcuni aspetti culturali che hanno accompagnato il passaggio dal capitalismo industriale a quello finanziario. Da quando si è imposta la globalizzazione, la finanza non solo ha accresciuto la sua quota di attività in ambito economico, ma ha progressivamente contribuito a modificare sia il modo di pensare delle persone sia il loro sistema di valori. E' a quest'ultimo aspetto che si fa riferimento quando oggi si parla di finanziariazzazione (financialization) della società. "Finanza", letteralmente, è tutto ciò che ha un fine; se questo fuoriesce dal suo alveo storico, la finanza non può che generare effetti perversi.

In quel che segue mi soffermerò, sia pure in breve per ragioni di spazio, sulla principale delle cause remote della crisi. Non mi occuperò, invece, nè degli effetti del collasso attuale, nè delle vie di uscita da esso. E' infatti importante far emergere dai fatti scaturiti dal disastro finanziario que'ideologia fallace, oggi dominante, nota come "mainstream"ecnomico. Si tratta dell'ideologia che, a partire dal'assunto antropologico dell'"homo oeconomicus" ovvero dell'egoismo razionale - che è un assunto, si badi, cioè una tesi non dimostrata - giunge, dopo un lungo itinerario, cosparsi di teoremi raffinati e di indagini econometriche, alla conclusione che i mercati, anche quelli finanziari, sono in grado di autoregolarsi, cioè sia si darsi delle regole sia di farle rispettare. Il ponte che collega quell'assunto a tale conclusione è il principio dell'efficienza, che regola la società post-moderna. Da qui il "mito della performance" per il quale una cosa diventa "vera" per il solo fatto che la facciamo. E' questo stato d'animo generale che ha fornito il carburante per la macchina speculativa. La quale si è potuta avvalere di strumenti e prodotti finanziari con una "potenza di fuoco" mai vista in precedenza, mezzi capaci di amlificare in modo abnorme la tendenza al rialzo e al ribasso del mercato borsistico. Ma è evidente che una bolla speculativa dalle proporzioni di quella di oggi mai si sarebbe potuta realizzare senza quella "bolla mentale" che ha fato credere a tantissimi che fosse possibile ridurre il rischio a zero, qualora si fosse riusciti a spalmarlo tra un numero elevato di operatori.

Ma il rischio può essere spostato o ridotto, mai annullato. Tale senso di onnipotenza si è impadronito dei comportamenti mentali non solamente degli operatori e degli istituti della finanza, ma anche delle autorità politiche, dei centri mediatici, di non pochi ambienti universitari e di ricerca. L'autoreferenzialità della finanza - la finanza che diviene fine a se stessa - ha così fatto dimenticare la massima di Platone secondo cui "L'unica buona moneta con cui bisogna cambiare tutte le altre è la "phronesis", l'intelligenza che sta in guardia". Una massima che l'illustre economista americano J. Galbraith, assai più prosaicamente, ha reso così: "E' bene che ogni tanto i soldi vengano separati dagli imbecilli". Ed è bene che così avvenga, perchè molti sono gli innocenti che pagano per la "hybris" (presunzione, sentita nell'antica Grecia come oltraggio agli uomini e agli dei) degli imbecilli. E ciò scandaloso in società che si dicono civili.

di: Stefano Zamagni
da: "Il Messaggero di S.A.", dicembre 2008, che ringrazio della spontanea collaborazione.

giovedì 4 dicembre 2008

Convivere secondo il religioso

"Caro Direttore, sono la madre di una giovane di 30 anni, fidanzata da sei con un coetaneo. Mia figlia sta vivendo una situazione difficile perchè il fidanzato avrebbe preso una decisione: vorrebbe andare a convivere. Mia figlia è indecisa perchè è credente e il suo desiderio è sposarsi in Chiesa..." (Estratto).

Cara signora, il fidanzato di sua figlia una scelta, per quanto opinabile, l'ha compiuta. E' molto difficile dare un giudizio, analizzare le motivazioni sulla base di questa decisione, non conoscendo di persona i diretti interessati.

Vorrei pertanto limitarmi a una riflessione sul significato di un gesto come questo. Un significato che, a ben guardare, non si discosta molto da ciò che sta alla base del'lindecisione . Il matrimonio è una scelta che comporta l'assunzione di una base di responsabilità nei confronti dei coniugi e dei futuri figli, che si poggia su un progetto di vita ben preciso. Il matrimonio religioso, poi, implica una decisione "per sempre" anche in virtù della grazia sacramentale che sigilla la scelta umana.

Una convivenza cos'altro è se non una "prova": prova di sentimenti, di affinità caratteriali, prova di vita, insomma? Ma la vita, i sentimenti, le relazioni non si possono vivere "in prova": una macchina, un vestito, un oggetto si possono "provare", non una persona. I sentimenti, i rapporti o sono o non sono: non ci si può donare a un altro e riceverlo in dono finchè "va bene". Una persona non si può "prestare".

La scelta della convivenza, in definitiva, contiene in sè un'idea riduttiva di persona, di reciprocità, di vita a due.

da: lettere al Direttore, "Messaggero di Sant'Antonio", dicembre 2008.

Cittadella e le mura dal lato est sud est


domenica 30 novembre 2008

24 novembre 2008: treni nel caos

Una spruzzata di neve ed è subito caos nel Nordest. La nevicata del 24 c.m. ha provocato i disagi maggiori ai passeggeri dei treni del nodo strategico di Padova, con particolare incidenza sulla tratta Bologna-Venezia. Il traffico ferroviario su questa linea, infatti, è andato completamente in tilt in quanto pochi centimetri di neve hanno bloccato il deviatore dei binari. Non ha funzionato neppure il termoregolatore che avrebbe dovuto evitare il formarsi del ghiaccio sugli scambi dei binari. La paralisi ha coinvolto circa trenta treni delle linee Bologna-Venezia, Milano-Venezia e della tratta bellunese. All'altezza di Padova sono stati soppressi otto convogli regionali, anche per colpa dei rami degli alberi caduti, sotto il peso della neve, sulla zona vicino alla Stazione di Terme Euganee.

I ritardi in certi casi hanno toccato addirittura punte di un'ora e mezza: i passeggeri, inferociti, non hanno potuto far altro che attendere gli aggiornamenti di volta in volta scanditi dai tabelloni e comunicati dai megafoni. Ma le ferrovie non hanno certo brillato per la tempestività delle informazioni: il servizio clienti suonava a vuoto, mentre il numero fornito da Trenitalia alle 15:3o ancora non rilevava interruzioni di servizio a Padova, che invece ha avuto la stazione bloccata dalle 8 alle 12. (...) Nonostante questa allucinante situazione, non sono state organizzate corse alternative, considerato che le previsioni meteo non lasciavano dubbi sul fatto che sarebbe arrivata la neve.
(...)

Estratto

da: "Il Gazzettino", quotidiano delle Venezie, martedì 25 novembre 2008, che ringrazio della spontanea concessione.

Tutto a 1 euro

Una volta si chiamavano "Tutto a mille lire": erano pochi e periferici, tipo bazar semiclandestini, dove spesso la pulizia lasciava a desiderare e sempre disordinati. La merce era accatastata qua e là con prodotti natalizi che restavano esposti fino a Pasqua (e viceversa). Ma i tempi cambiano, specialmente nel commercio, e così oggi i "monoprezzo" sono negozietti che occupano locali più che dignitosi, qualcuno anche elegante, con scaffali in legno, ampie vetrine nei centri storici delle principali città italiane. Quello che è rimasto quasi inalterato è la provenienza dei prodotti, in massima parte "made in China".

A Nordest si contano oggi 72 punti vendita monoprezzo delle tre catene concorrenti. In un anno sono aumentati di sette unità (in pratica il dieci per cento), mentre il fatturato negli ultimi due mesi è salito del 15 fino al 20 per cento: la riprova del mini-boom, comunque, sarà il periodo natalizio. In ogni caso nel 2007 i negozi a basso prezzo hanno fatturato tra Veneto e Friuli Venezia Giulia oltre 21 milioni di euro, cifra che dovrebbe sfiorare i 25 milioni quest'anno, per una media di 350.000 euro di incassi per ogni punto vendita, quindi ca. mille euro il giorno.

Sia la Federconsumatori-Cisl, con il suo presidente Ermes Coletto, che l'Adiconsum, con il responsabile padovano Roberto Nardi, ritengono il fenomeno tutt'altro che passeggero e mettono in guardia gli operatori: "Il cliente trova in questi negozi la possibilità di sfogare il proprio bisogno di consumo, rimediando così alla caduta del potere d'acquisto del proprio stipendio o della propria pensione. Ma bisogna stare molto attenti, la politica dell'uso e getta a volte è più costosa".

Coletto ritiene poi importante il fatto che sia proprio il Nordest a trainare il fenomeno: "E' un elemento indicativo della dinamicità di questa terra, sempre pronta a cavalcare le novità e a stare al passo coi tempi, anche quelli di magra come questi". Ma in quali settori questa "moda" potrà sfondare? "Non credo a un allargamento del loro mercato anche se ormai i discount vendono di tutto, credo che il boom si limiterà al tipo di target rappresentato da massaie e pensionati in cerca di piccoli oggetti, regalistica e bigiotteria dai costi contenuti".

Il cavallo di battaglia di queste catene è assicurare il cliente: tutto costa sempre e comunque un euro. Le società attive in Italia sono tre, due delle quali hanno sede legale proprio a Nordest. Stanno facendosi una concorrenza spietata la "NineTnine Cent Paradise", con sede a Bolzano, la "Eurocity" con sede a Villorba (Tv) e la "Euroshop" di Milano. La prima ha addirittura scelto di abbassare l'offerta e rilanciare: i prodotti costano tutti 99 centesimi. Vende di tutto: dagli articoli per ferramenta (attrezzi vari, pennelli, ecc.), fino ai prodotti per animali, cosmetici e cancelleria. Il cent di resto, se si vuole, può essere dato in beneficienza: vicino alle casse c'è un salvadanaio per la donazione.

C'è poi la "Eurocity", catena che nasce nel 2003 dall'idea del trevigiano Adriano Zago che opera nel settore dell'ingrosso per la grande distribuzione da oltre cinquant'anni. E' lui a spiegare di aver "colto le esigenze di gran parte dei consumatori: acquistare prodotti con un ottimo rapporto qualità/prezzo". Al tradizionale assortimento, ogni mese vengono aggiunti trecento nuovi articoli per differenziarsi dala concorrenza. E secondo gli ultimi dati, è il marchio leader nel settore a Nordest.

Infine c'è "Tutto 1 euro Euroshop" che spazia dalla bigiotteria ai libri. E' una società milanese - con sede a Corsico - che cede il proprio marchio in franchising e nasce dall'unione di esperti del settore. Le gamme di prodotti sono praticamente le stesse anche se ormai toccano praticamente tutti i settori: casalingh, bigiotteria, decoupage, fiori, profumeria, cucina, giocattoli, scuola, ufficio, ottica e persino orologeria. In alcuni punti vendita è possibile trovare alimentari come merendine, biscotti, caramelle, cioccolate e bevande anche di marca (tipo Coca Cola e Fanta).

Ma quanto costa avviare un'attività del genere? Per aprire un negozio monoprezzo l'investimento iniziale va dai 60 ai 75 mila euro con il diritto di entrata (una sorta di avviamento) che costa, come minimo, altri 8.000 euro - non è richiesta esperienza nel settore. Poi ci sono gli acquisti obbligatori tipici del sistema in franchising. Il fatturato medio dichiarato varia dai 250 ai 350 mila euro all'anno.

Nessuno dei negozi a un euro è iscritto alle associazioni di categoria. Per questo sia Confcommercio che Confesercenti dichiarano di avere una conoscenza indiretta degli operatori, ma i due presidenti veneti,Fernando Morando e Maurizio Franceschi, fanno un'analisi spietata: E' un fenomeno che preoccupa perchè è lo specchio del difficile momento che stiamo vivendo - concordano -. In effetti stanno piano piano scomparendo i negozi di fascia media, quelli più vicini alla gente, al cliente normale, e aumentano questi negozi, la cui filosofia di vendita non si basa certo sulla qualità dei prodotti".

di: Gigi Bignotti
da: "Il Gazzettino", quotidiano del Nordest, lunedì 24 novembre 2008, che ringrazio per la spontanea collaborazione.

venerdì 28 novembre 2008

Piccole aziende nel mercato globale

Il tessuto produttivo italiano è fatto di imprese piccole, nel 95% piccolissime, dove la produttività aumenta e dove crescono anche gli investimenti. Questo, in sintesi, l'identikit delle imprese italiane nel 2006 realizzato dall'Istat nella statistica in breve "Struttura e competitività del sistema delle imprese industriali e dei servizi".

Le aziende italiane dell'industria e dei servizi di mercato sono 4.338.766, occupano circa 16,6 milioni di addetti (11,1, milioni di dipendenti) e realizzano un valore aggiunto di circa 677 miliardi di euro (+6,8% rispetto al 2005). La struttura roduttiva italiana, spiega l'Istat, continua a essere caratterizzata da una prevalenza di imprese di piccole dimensioni, con una limitata presenza di grandi imprese.

La dimensione media delle imprese rimane, anche nel 2006, di circa 3,8 addetti, risultando più elevata nel'industria (5,9 addetti) rispetto ai servizi (3,1 addetti). Nelle microimprese con meno di 10 addetti si concentra il 94,9% delle imprese, il 47,7% degli addetti, il 25,4% dei dipendenti, il 28,9% del fatturato e il 33,8% del valore aggiunto. Le imprese di maggiori dimensioni (250 e più addetti) sono invece 3.320. Nel 2006, rispetto all'anno precedente, le microimprese crescono di 34mila unità e 71mila addetti, mentre quelle con 250 addetti aumentano di circa 100 unità e registrano una crescita di 101mila addetti.

La produttività nominale del lavoro (misurata col valore aggiunto per addetto) è pari a 40,8mila euro, con valori più elevati nell'industria in senso stretto (51,9mila euro) e più contenuti nei servizi (36,8mila euro) e nelle costruzioni (34,3mila euro). La produttività del lavoro aumenta col crescere della dimensione aziendale, passando dai 29mila euro delle microimprese ai 52,1mila euro delle medie imprese e ai 60,7mila euro delle grandi imprese. L'indicatore di produttività per il complesso delle imprese registra un aumento di 2,1 punti rispetto al 2005.

Orario. Mediamente ciascun dipendente ha lavorato 1.651 ore, con limitate differenze fra i tre macrosettori: 1.671 ore nell'industria in senso stretto, 1.686 ore nelle costruzioni e 1.631 ore nei servizi. I dati per dimensione aziendale non mettono in evidenza scostamenti rilevanti: le ore effettivamente lavorate sono state pari a 1.659 nelle piccole imprese, 1.666 nelle medie e 1.625 nelle grandi.

La retribuzione lorda per dipendente è risultata nel complesso pari a 22,1mila euro, con un aumento del 3,3 rispetto al 2005. L'analisi per classi di addetti mostra un consistente differenziale retributivo a favore dei dipendenti delle grandi imprese. I lavoratori dipendenti delle microimprese percepiscono infatti una retribuzione pro-capite pari a 16,3mila euro, che corrisponde al 60,7% di quella percepita in media dai dipendenti delle imprese con 250 addetti e oltre (pari a 26,9mila euro)

La redditività lorda delle imprese, misurata dal rapporto tra margine operativo lordo e valore aggiunto, è pari al 31,2% per il complesso delle imprese ed è in eumento rispetto al livello registrato nel 2005 (29,5%). Note positive anche dagli investimenti fissi lordi, che nel 2006 ammontano a circa 117 miliardi di euro (+9,4%) e sono realizzati per il 56,7% dalle imprese dei servizi destinabili alla vendita, mentre la quota dell'industria in senso stretto si colloca sul 34,7%.
Si conferma la migliore performance economica delle imprese esportatrici rispetto alle aziende orientate esclusivamente al mercato interno. La produttività del lavoro, in particolare, è significativamente più elevata per le imprese che esportano.

Estratto

da: "Il Gazzettino" quotidiano del Nord-Est, giovedì 20 novembre 2008, che ringrazio vivamente per la spontanea fonte d'informazione.

Pubblicità del Veneto a Londra

Per un intero mese 150 taxi londinesi portano a spasso, oltre ai clienti, una fetta di Veneto, con il marchio delle sette provincie e lo slogan "From earth to sky", fra cielo e terra, che ben si adatta alla situazione che il sistema turistico regionale si trova ad affrontare di questi tempi.

"Nonostante la crisi - spiega il vicepresidente regionale Franco Manzato alla stampa inglese riunita per il World Tourism Market, una delle più importanti fiere di settore in corso a Londra - chiuderemo l'anno con un lieve aumento delle presenze".

Che per inciso ammontano a 63 milioni, con 14 m ilioni di arrivi e un volume d'affari dell'intero comparto che vale 12 miliardi di euro. Cifre che l'anno prossimo rischiano di essere aggiornate al ribasso. Anche per il ricco mercato inglese, che vale oltre 600mila arrivi e oltre due milioni di presenze. "Se tutto va bene - commenta un operatore del consorzio di promozione turistica del Garda - l'anno prossimo perderemo il 10% degli ospiti inglesi".

Un motivo in più per intensificare la promozione del Veneto nei mercati turistici internazionali. A Londra, nel padiglione allestito dall'Enit per le regioni italiane, l'assessre Manzato ha presentato alcune nuove offerte per la prossima stagione: ci sarà il pacchetto golf, con tariffe promozionali per giocare in uno dei 40 cami della regione, mentre nuovi itinerari andranno alla scoperta delle leggende e dei misteri del Veneto, con una piccola "scoperta" pittorica che riguarda da vicino la teoria del Codice Da Vinci di Dan Brown.

Altre offerte riguarderanno le Vile Venete, il sistema termale, il turismo religioso. "Vogliamo far conoscere ai nostri ospiti la nostra storia - spiega Manzato - senza trascurare l'offerta enogastronomica del Veneto". Un piccolo assaggio l'ha dato lo chef Tino Vettorello con un menu veneto proposto a un centinaio di invitati alla cena di gala offerta dal Veneto, alla presenza del Console Generale d'Italia David Morante.

Ma la promozione del turismo veneto ha ben altre ambizioni. Dopo i taxi, il prossimo il anno potrebbe toccare a Harrods, il empio del lusso a Knightsbridge, vestirsi di Veneto per un mese, con eventi e degustazioni di prodotti tipici. Questi dovrebber poi finire nello scaffale del ricco reparto gastronomia. Con la C.C.I.A.A. a Londra è poi allo studio un progetto per favorire lo sbarco in massa degli oltre 200 prodotti con il "marchio ombrello" del Veneto.

A favorire il dialogo con il sistema della grande distribuzione inglese dovrebbe essere un Consorzio in grado di fornire "chiavi in mano" i prodotti veneti. I margini ci sono: stando ai dati dell'Ice di Londra, in pochi anni i vini veneti hanno conquistato in Gran Bretagna una quota di mercato dell'11%, mentre quelli francesi sono calati dal 40 al 17%.
(...)
Senza dimenticare che, dopo Londra, il Veneto si prepara a sbarcare a Colonia con una serie di proposte. Solo la formula rimarrà la stessa: collegare le proposte culturali all'offerta enogastronomica. Fra cielo e terra.

Refuso


di: Alberto Francesconi
da: "Il Gazzettino", quotidiano del Nordest, sabato 15 novembre 2008; che ringrazio per la spontanea collaborazione.

martedì 25 novembre 2008

I dati di lettura al 25.11.2008

Informiamo dei segg. dati di lettura, al 25.11.2008 (dati Google Italia):

- "Campionario Rock", http://www.campionariorock.blogspot.com/ , n° 20.000 lettori al giorno;

- "Campionario by Ennio", http://www.campionario.blogspot.com/ , n° 5.000 lettori al giorno.


Voglio ringraziare ogni lettore della fiducia prestatami e ringraziarlo di

scegliere ogni giorno "Campionario" come Sua lettura! Grazie per tutto il lavoro che c'è dietro!!

(Anche Verutska ringrazia di cuore!)

Enio8

domenica 23 novembre 2008

La Guida Michelin 2009

(...)Gli ispettori Michelin ritengono che soli cinque ristoranti italiani (Pinchiorri a Firenze, Sorriso a Novara, Pescatore a Canneto sull'Oglio, Pergola a Roma e Calandre a Rubano) siano degni del massimo riconoscimento ("Abbiamo provato e riprovato i candidati alle tre stelle, ma nessuno ci ha dato garanzie sufficienti"), a fronte dei ben 26 francesi. Cresce, grazie a cuochi giovani e bravi, il numero totale dei premiati: da 29 a 34 i due stelle, da 217 a 236 quelli a una stella.

E fra chi sale c'è molto nord-est. Il colpo grosso lo fanno i fratelli Portinari (Nicola è uno chef straordinario), che con il loro locale La Peca di Lonigo (VI), bello e goloso, hanno conquistato la seconda, meritatissima stella, ormai ad un passo dall'eccellenza assoluta. Fanno poi rumore almeno due dei tre nuovi stellati (il terzo è Al Caval di Torre del Benaco, Verona). Il primo - La Montecchia di Selvazano Dentro (PD) - perchè certifica lo straordinario livello di qualità e accoglienza raggiunto anche dal secondo ristorante della famiglia Alajimo, quello affidato alle cure di papà Erminio, alla mano dello chef Simone Camellini e alla regia in sala di Mauro Meneghetti, e situato all'interno dell'omonimo golf club: quattro stelle sotto lo stesso tetto non si erano mai viste.

Il secondo (il Bibendum di Remanzacco, provinca di Udine), fa scalpore perchè premia un locale ancora poco conosciuto (anche dalle altre guide, in verità). Un riconoscimento al quasi decennale lavoro della chef Barbara Martina nel locale diretto da Luciano di Zuccolo, erede di una storia centenaria. Cucina di territori, in equilibrio fra tradizione e innovazione. Un piatto simbolo? I Tortelli 4x4. Ma anche fra chi aspira alla stella prossima ventura c'è una bella sorpresa: La Meridiana di Piove di Sacco (Padova) che la Guida mette in stand-by e ritiene ormai quasi matura per entrare fra i ristoranti di ecellenza.

Vale la pena di segnalare, fra i Gourmet di Nord-est, il trionfale bilancio del Trentino-Alto Adige. Ben tre stelle nuove di zecca in provincia di Bolzano, a Mules, Sarentino e Vandoies. Più una (Stube Hermitage a Madonna di Campiglio) in quella di Trento. Non solo, altri due bolzanini, (Jasmin a Chiusa e Siusi allo Schilliar a Sasseg) sono papabili per la seconda e prima stella. E Bolzano e provincia spopolano anche fra i Bibendum, locali con ottimo rapporto qualità-prezzo, con ben quattro nuovi ingressi (per il Veneto la new entry è la Trattoria di Ponte di Lusia di Rovigo).

La classifica del Nord-est vede il Veneto sempre al comando con 22 stelle (+3), appena davanti al molto più piccolo Trentino Alto-Adige (21 stelle, +4), e al Friuli (8, +1). A Nordest, a fronte di otto nuove stelle una sola si è spenta (a Spiazzo, provincia di Trento). Per il resto, solo conferme. In particolare, a Venezia, Fiore e Met in centro storico e Cera a Campagna Lupia. Tengono ben stretta la loro stella anche il giovane Mestriner a Badoere (Dal Vero), i bellunesi Tivoli (Cortina), Dolada e Locanda San Lorenzo in Alpago, Laite a Sappada, e il geniale Gianni Battistella col suo Ca' Daffan ad Arzignano.

di: Claudio De Min
da: "Il Gazzettino" - quotidiano del Nord-est - venerdì 21 novembre; di cui ringrazio la spontanea disponibilità.

sabato 22 novembre 2008

Muore asso dell'aeronautica.

Stefano Rosa, un professionista esperto che "parlava" con gli aerei.

Dava del tu agli aerei da trent'anni, Stefano Rosa. E la notizia dello schianto che gli è costato la vita il 20 novembre a Thiene (Vi), ha tutte le sembianze di un tragico paradosso per un predestinato al volo: in Aeronautica appena diciottenne, otto anni più tardi, nel 1987, l'approdo nel "sancta sanctorum" dei piloti, la Pan, pattuglia acrobatica nazionale. Un anno prima della tragedia di Ramstein, in cui morirono tre piloti e una sessantina di spettatori. Nel giro di qualche anno Stefano, un marchigiano di Senigallia che in Friuli troverà casa e affetto mettendo radici a Gradiscutta di Varmo, un paesino a sud di Codroipo, 25 km a ovest di Udine, dove fino all'altro ieri viveva vicino alla moglie canadese Glenda May e al figlio, completa la trafila diventando "solista" delle Frecce Tricolori.

Tre anni intensi, dal 1992 al '94, nel pieno della maturità professionale e umana. Il capoformazione di quegli anni, Gianluigi Zanovello, lo ricorda come un pilota meticoloso ma anche "moderno nell'approccio alla guida del velivolo, che sapeva mettere in evidenza la fantasia senza lasciare mai nulla al caso".

Con il grado di tenete colonnello, a metà degli anni novanta Rosa lascia le Frecce e si trasferisce a Pratica di Mare. Conclusa l'esperienza militare, passa all'Aviazione Civile nelle linee aeree dell'ex ferrarista Niki Lauda. Ma la sua esperienza acrobatica fa gola a molti. E così Rosa finisce per accettare la proposta della Breitling Devils, una pattuglia acrobatica civile, lavorando come Responsabile Addestramento della Livingstone. Stefano, con i suoi 47 anni, era il pilota più esperto della pattuglia, con la quale stava rivivendo le emozioni dei tempi delle Frecce.

Non faceva vita di paese - spiega il vicesindaco di Varmo, Sara Chittaro, nel commentare la tragedia - perchè era spesso all'estero, in Canada, in Messico per motivi di lavoro. Stefano Rosa, quando poteva amava giocare al golf. Come era accaduto tre settimane fa: "Mi aveva riaccompagnato a casa - ricorda ancora il vicesindaco - perchè avevo avuto un piccolo incidente. Avevamo giocato a golf assieme e lui era un grande appassionato".

Momenti indimenticabili, quelli vissuti da Stefano nela Pattuglia Acrobatica Nazionale, che ha sede nel cuore del Friuli. Tanto è vero che il provetto pilota continuava a frequentare i vecchi compagni di volo e si disimpegnava bene anche nella squadra di calcio delle Frecce tricolori. Un numero "dieci" che - assicura il colonello Carlo Baron, friulano di Pradamano - sapeva distinguersi in qualsiasi disciplina sportiva. E che ieri sera era atteso a Jesolo per un match calcistico tra "frecce tricolori" di ieri e di oggi. Un appuntamento che lo schianto di giovedì 20 novembre mattina, a Thiene (VI) ha cancellato per sempre.


di: Valerio Bassotto
da: "Il Gazzettino", quotidiano del Nord-est, venerdì 21.11.2008, che ringrazio vivamente per la spontanea ospitalità prestatami!

venerdì 21 novembre 2008

Tom Anderson

E' lui il primo amico della community. Non appena ti registri su MS, ecco il suo messaggio che ti dà il benvenuto. Questa volta, però, Tom Anderson io l'ho incontrato davvero. Era in Italia. E qui non ci siamo lasciati scappare l'occasione: abbiamo chiesto a chi quattro anni fa ha costruito uno dei social-network mondiali più noti e che cosa ci accadrà, dove andrà il mondo della rete e quali business sarano vincenti. Ma anche come possiamo usare il web 2.0 per metterci in luce da un punto di vista professionale.

Prima di tutto, raccontaci com'è nato MS.
"Era l'estate del 2003. Con un gruppo di amici, parlavamo di come sarebbe stato bello avere un luogo dove incontrarci e avere idee, anche se vivevamo lontani... Abbiamo provato a crearlo sul web. Tutto qui. Il nostro obiettivo si è poi allargato, volevamo dare alla gente la possibilità non solo di connettersi, ma anche di esprimersi, di scoprire culture differenti e di lasciare un segno. Il tutto attraverso un profilo personale, un blog, le gallerie fotografiche e tanto altro ancora".

Come nasce, secondo te, un'idea vincente?
"Non pensando alle grandi rivoluzioni. Le innovazioni vere sono fatte di piccoli passi. E un'idea funziona se riesci a dare concretezza a qualcosa che tanta gente si aspetta. A volte è solo questione di timing. Tutti vorremmo qualcosa in un medesimo istante e chi per primo riesce a offrircelo vince".

Se tu ripartissi da capo, che cosa studieresti?
"Musica e letteratura. Proprio come ho fatto. Sono convinto che ciascuno di noi deve fare quello che gli piace, quello per cui è portato. Mai scegliere gli studi in base alle opportunità di lavoro che potresti avere in futuro. Rischi di perdere la componente essenziale di ogni successo: la passione che puoi mettere nel fare solo ciò che ti piace".

Pensi che il web possa aiutare a emergere?
"Il web è la palestra più libera che ci sia. E' un'occasione unica per testare le reazioni al nostro estro. Soprattutto nei mestieri creativi, mettersi in luce lì non è diffcile".

Ci fai un esempio concreto di cosa può accadere?
"Non posso che cominciare da MS. La nostra community si presenta proprio come un hub internazionale di creatività. Molti dei nostri utenti sono musicisti, artisti, fotografi e videomaker che aspirano ad affermarsi e a condividere i loro talenti. E spesso proprio grazie a noi sono riusciti a emergere. In Italia è successo ad esempio alla band dei Dio della Love".

Anche in campo cinematografico so che sta accadendo qualcosa di nuovo su MS...
"Sì, è il Mash-up video concept: la nascita di un video generato solo dai conenuti degli utenti. L'ultimo è The experimental witch, il film che sta nascendo dal libro di Paulo Coelho La strega di Portobello. Lui stesso, che da tre anni ha un profilo attivo su MS, ha selezionato l'agosto scorso i video e le musiche da includere nel progetto cinematografico. Non pensi per tutti coloro che vorrebbero muoversi nel mondo del cinema sia un'ottima occasione per proporsi?"

Siamo sempre ala sfera creativa. E gli altri come possono usare questo web 2.0?
"Come preferiscono. I social network sono il modo più nuovo e vero di comunicare se stessi. La pagina personale creata da MS, come su altri network, è un'espressione autentica della propria personalità che ha il vantaggio di poter essere aggiornata costantemente. E non a caso cominciano a usarla tutti, non più solo gli adolescenti come all'inizio. Il 40% dei nostri utenti oggi ha più di 35 anni".

Quali siti e quali business, secondo te, avrano successo domani sulla rete?
"Tutto ciò che coinvolge gli utenti e lascia loro la libertà di creare ha mercato e lo avrà ancora di più. Oggi 5 dei 10 siti più cliccati al mondo sono user generated content, hanno cioè contenuti creati dai navigatori".

Che doti ha il tuo collaboratore ideale?
"Oggi quello che più conta, più delle competenze, è la personalità. E la dote numero uno è la capacità di interagire con le persone; sapere lavorare con gli altri è diventato cruciale per il successo".


Tom Anderson
38 anni, laureato a Berkeley in Inglese e Retorica e ha un Master alla celebre Ucla.
Nel 2004 ha fondato con Chris de Wolf MS.
Nel 2005 la News Corporation di Rupert Murdoch ha acquisito il sito per 580 milioni di dollari. Tom ne è rimsto presidente.

di: Nicoletta Spolini
da: Glamour

giovedì 20 novembre 2008

L'antica Padova e i Veneti

(...) Al binomio Padova/Roma all'ombra di Antenore riporta un'altra vicenda, seppur notevolmente più tarda: la morte di Publio Trasea Peto, patavino, senatore di Roma, una delle più illustri vittime della repressione neroniana, colpevole di aver disertato i "ludi iuvenalia" istituiti da Nerone per partecipare ai "ludi cetasti"organizzati dai Patavini in onore del loro mitico antenato-fondatore (Antenore n.d.r.): antagonismo non più etnico o politico, ma attrito fra centro e periferia, tra tirannide e libertà, secondo l'interpretazione di L. Braccesi.

Mito, archeologia, commerci (cavalli e ceramiche n.d.r.), relazioni internazionali, storia si illuminano di reciproca luce nel nome di Antenore; non solo,ma nel farsi, disfarsi, rifarsi, trasformarsi della leggenda è sempre trasparente il ruolo di regione-cerniera giocato dal Veneto, cassa di risonanza di ben più vasti rapporti: tra Mediteraneo egeo e centro Europa, tra Ateniesi e Etruschi, tra Romani e Cisalpini, tra Roma e Padova. (...)

tratto da: "I Veneti", Società e cultura di un Popolo dell'età preromana.
di Loredana Capuis pag. 35.

mercoledì 12 novembre 2008

martedì 11 novembre 2008

Extracomunitari in Veneto

E' l'edilizia il settore trainante dell'imprenditoria straniera in Veneto. A questo segmento si dedica praticamente la quasi totalità degli imprenditori macedoni, gruppo in fortissima ascesa numerica, e quote amplissime degli imprenditori marocchini, tunisini, romeni ed ex-iugoslavi. I cinesi invece si dividono tra il tessile e la ristorazione. Partiti dai ristoranti etnici, i cinesi hanno fatto registrare un boom delle acquisizioni dei bar "al'italiana" nel triennio 2002-2005, con un aumento del 103% dei locali gestiti dagli orientali (dati della Cgia). Restano legati al commercio etnico senegalesi e nigeriani; questi ultimi però si stanno svinclando dal tradizionale ruolo di ambulanti passando ala gestione di negozi o di call-center, spesso nella zona delle stazioni. In calo la percentuale di marocchini dediti al commercio, affrancati dalla condizione di "vù cumprà", che, già negli anni 80, rappresentò uno dei primi aspetti dell'immigrazione in Italia.

A riprova del fenomeno tipico del flusso migratorio, in cui il primo arrivato tende a richiamare parenti e amici, la quasi totalità degli imprenditori cinesi del Triveneto proviene da un'unica regione della Repubblica Popolare Cinese, lo Zhejang, mille chilometri a nord di Pechino: Analogamente un'ampia fetta dei romeni proviene da sole tre province del sud del Paese, che confinanoproprio con la zona orientale della Serbia; da dove arriva la maggior parte di ex-Jugoslavi che avvia un'impresa a Nordest. Per le stesse ragioni, imprenditori della stessa nazionalità tendono a concentrarsi nella stessa zona.. Gli imprenditori cinesi, ad esempio, sono maggioritari nel padovano e nel veneziano, i marocchini nel veronese, i Serbi e i Montenegrini a Vicenza e Trieste.



Gli imprenditori extracomunitari nel Veneto:

Cina 4.21o 1.800 tessile
Marocco 3.748 1.968 commercio
Serbia Montenegro 2.790 1.853 costruzioni
Albania 2.283 1.787 costruzioni
Macedonia 1.240 1.181 costruzioni
Nigeria 941 634 commercio
Bangladesh 918 644 commercio
Tunisia 747 446 costruzioni
Senegal 652 559 commercio
Bosnia 595 528 costruzioni

(...) (...)
Estratto

di: Pierluigi Tamburrini
da: "Il Gazzettino" quotidiano del Nord-est, domenica 9 novembre 2008.

domenica 2 novembre 2008

Dichiarazione della CGIl.

Voglio dare spazio alla dichiarazione seguente perchè, pur nella mia ignoranza politica, è un parere di categoria che andrebbe ascoltato, nel mezzo di migliaia di voci a riguardo; la Cgil afferma, molto in sintesi, che il Governo sbaglia la politica verso i mutui e non supporterebbe i privati. Secondo me è dare quadro maggiormente completo della situazione attuale sotto questa luce. Voglio sottintendere la straordinaria influenza che hanno gli istituti di credito e le assicurazioni sul Paese. Gli Istituti Assicurativi, infatti, devono investire per obbligo di legge un terzo dei premi assicurativi incassati, a garanzia degli assicurati stessi.



"Migliaia di persone corrono il rischio di perdere la casa, perchè insolventi nel pagamento delle rate di mutuo": lo sostiene il Dipartimento Ambiente e territorio della Cgil. In una nota si legge che "nelle prossime settimane, migliaia di case pignorate verranno messe all'asta giudiziaria per consentire a Istituti di Credito e banche di rientrare nei crediti".

Per la Cgil "questo è il risultato evidente e drammatico della inefficacia dell'intervento del Governo nel garantire le famiglie, che negli anni passati hanno contratto un mutuo. E' inammissibile che, mentre si impegnano risorse pubbliche per fronteggiare le conseguenze della crisi finanziaria, causata dalla spregiudicatezza finanziaria di banche ed istitui di credito, a questi si permetta di non applicare la legge sula portabilità dei mutui, senza nessuna considerazione delle conseguenze sociali".

La Cgil chiede quindi che "la sollecitudine dimostrata dal Governo verso le banche si esprima tempestivamente anche verso le famiglie, sospendendo le aste giudiziarie riguardanti gli immobili residenziali".

Da: articolo apparso su "Il Gazzettino", quotidiano delle Venezie, sabato 1° novembre 2008

Ringrazio "Il Gazzettino" per la spontanea disponibilità.

venerdì 31 ottobre 2008

Incontro a Unindustria sulla Finanza.

"Il momento è molto critico perchè la crisi finanziaria si sta tasferendo nelle nostre aziende. Fattori essenziali sono che le banche non facciano mancare il credito alle imprese e che il costo del denaro sia supportato a azioni di ribasso dei tassi d'interesse". Così Francesco Peghin, presidente di Confindustria Padova, ha aperto martedì l'incontro "Mercati finanziari e cicli economici, siamo a un punto di svolta?", organizzato da Aidda nella sede di Unindustria.

"Il punto di svolta è lontano - afferma Francesco Zen, professore di Economia degli intermediari finanziari dell'Università di Padova - Questa crisi si dfferenzia dalle precedenti in maniera significativa perchè è una crisi finanziaria largamente distante dall'economia reale, anche se su questa avrà ripercussioni. Solitamente gli strumenti per uscirne sono abbassare i tassi d'interesse, aumentare la liquidità e fare sì che lo Stato si sostituisca ad altri operatori economici. In questo momento la liquidità è enorme, i tassi. L'unica è ripristinare il concetto di fiducia nei risparmiatori e nei consumatori".

"Il ribasso dela Borsa non è ancora finito - dice Daniela Turri, analista tecnico - è questa una fase in cui cercare la salvaguadia del capitale, e non la redditività". "Si deve fare ogni sforzo per supportare il sistema delle piccole e medie imprese - interviene Luciano Colombini, direttore generale della Banca Popolare di Verona - c'è comunque un costo del denaro che resterà al di là delle misure che saranno prese dalla Bce. Manca liquidità all'ingrosso, quella invece retail sarà rovesciata sul mondo delle imprese". "Noi siamo la prima banca di Garanzia in Italia - aggiunge Giampaolo Molon direttore generale di Banca Popolare di Garanzia - e non scontiamo i problemi che hanno le banche tradizionali, ovvero di fiducia della controparte. Ma prevediamo un periodo difficile e non breve perchè entriamo in fase recessiva, con problematiche in ottica di economia reale".

di: p.sp.
da: "Il Gazzettino", supplemento di Padova, giovedì 30 ottobre 2008.

Titoli obbligazionari in comune.

Mal comune, nessun gaudio. Nel vortice che sta rovinando i risparmiatori che avevano investito nei titoli Lehman Brothers, palazzo Moroni si ritrova in compagnia di parecchi cncitadini. "Che si sono rivolti proprio al Comune - dice il sindaco Flavio Zanonato - e che ora sono al nostro fianco. Nei prossimi giorni li incontreremo".
"Nessuno nel 2006 poteva prevedere quello che è poi successo nei mercati finanziari di tutto il mondo. La gente sa benissimo cos'è accaduto ed è per questo che si è rivolta a noi. Non abbiamo ma giocato in borsa. Abbiamo comprato obbligazioni per non fare erodere il capitale dall'infazione: avere diversificato gli investimenti ci consente oggi di aver mantenuto i fondi inizial". Zanonato, l'altra mattina, in risposta a Wlter Stefan, che ha chiesto le sue dimissioni, ha commentato coi suoi 1.16o amici di Face book: "Che cos'ha Stefan da dire sui Comuni che hanno utilizzato i derivati come Cittadella (o Milano) e che ora hano un vero disastro finanziario?"
(...)

Estratto

di: Nicoletta Cozza
da: "Il Gazzettino", supplemento di Padova, giovedì 30 ottobre 2008.

giovedì 30 ottobre 2008

" I Veneti" di L. Capuis.

"(...) Seppur comprendente anche minoranze etniche etrusche, retiche, carniche, istriane, è certo che il nucleo preponderante era costituito da quei "Veneti" che, già al volgere del II millennio a.C. e per tutto il I, qui si svilupparono la loro civiltà cui corrispose tra l'altro, a partire dal VI secolo a.C., una specifica tradizione scrittoria, eco di una precisa unità linguistica.

"Paleoveneta" è stata convenzionalmente definita questa civiltà, e "Paleoveneti" gli artefici, per non creare equivoci con i Veneti attuali, ma sembra più giusto recuperare la storicità del nome. Le fonti classiche offrono infati indicazioni precise e compatte per "Veneti": un veneto, tra l'altro nativo di Padova, Tito Livio, narando le vicende di Antenore, dei Troiani e degli Eneti, che con lui giungono nelle terre adriaiche (...), dice espressamente che qui il nuovo opolo ricevette l nome di "Veneti" (...). Restituiamo dunque al popolo ed alle sue manifestazioni culturali la denominazione storica.

Anche se, al pari di altre popolazioni preromane, manca una produzione letteraria originale sufficiente a definirli "cultura storica", è indubbio, come annotato da M. Pallottino, acuto e insuperato interprete della protostoria italica, che i Veneti costituiscono una delle compagini etnico-culturali meglio definite dell'Italia pre-romana proprio per la possibilità di stabilire, fin dalle origini, una precisa identità tra "ethnos" e cultura, a differenza di quanto si verifica in altri ambienti e fatto unico per l'Italia settentrionale.

E non crediamo di cadere in un vuoto campanilismo nel dire che, nel coacervo di popoli che caratterizzano l'Italia del I millennio a.C., i Veneti appaiono secondi solo agli Etruschi, per l'espansione territoriale ben delineata nei suoi ampi confini già a partire già dal'VIII secolo, per la specifica autonomia ed individualità culturale, per la vastità delle relazioni intessute con le popolazioni limitrofe, dal Tirreno all'Adriatico ai territori transalpini. In ciò furono certo favoriti da un paesaggio naturale particolarmente felice, ricco di fiumi e quindi di vie naturali di comunicazione, cerniera insostituibile tra penisola e Europa centrale, da n ampio fronte marittimo in una delle poche zone dell'driatico occidentale che potevano offrire approdi facili e sicuri, da una terra fertile con ampie distese pianeggianti e boschive ma certo anche dall'essere stati in grado di attuare, in tempi relativamente brevi, una valida organizzazione politico-economica.

Naturalmente protetti dai loro grandi fiumi, ma sicuramente anche grazie a una solida struttura territoriale, i Veneti furono tra l'altro risparmiati da traumatiche penetrazioni di Etruschi, Greci, Galli, fino a quando, tra il III ed il II secolo a.C., entrarono pacificamente nell'orbita di Roma. L'importanza strategica ed economica del "Venetorum angulus" non sfuggì certo ai Romani che, non a caso, dei Veneti amarono presentarsi come amici piuttosto che come nemici, ad essi accomunati da nobili e remote origini troiane: Antenore, come Enea, esce infati incolume dalla notte fatale di Troia; ai due eroi, legati da un fato comune, è concesso, dopo lunghe e perigliose peregrinazioni, di dare origine a nuovi popoli e a nuove città, Veneti e Romani, Padova e Roma.

(...)

tratto da: I VENETI, società e cultura di un popolo dell'Italia preromana,
autrice: Loredana Capuis,
Editore: LONGANESI & C.

mercoledì 29 ottobre 2008

Campionario Rock: i dati di lettura.

Vi fornisco i dati di lettura di "Campionario Rock", al 29.10.208:

- secondo Myspace.com, i lettori giornalieri di "CampionarioRock" sono 2.610.
- secondo Google, i lettori giornalieri di "Campionario Rock", invece, sono 11.700.


I dati sono diversi, ma dimostrano un grande apprezzamento del nostro blog-site.

Ringraziamo, perciò, tutti coloro che ci seguono. Nuovi ed anche quelli che ci seguono fin dall'inizio: a tutti, un grazie calorosissimo!!