(...)Gli ispettori Michelin ritengono che soli cinque ristoranti italiani (Pinchiorri a Firenze, Sorriso a Novara, Pescatore a Canneto sull'Oglio, Pergola a Roma e Calandre a Rubano) siano degni del massimo riconoscimento ("Abbiamo provato e riprovato i candidati alle tre stelle, ma nessuno ci ha dato garanzie sufficienti"), a fronte dei ben 26 francesi. Cresce, grazie a cuochi giovani e bravi, il numero totale dei premiati: da 29 a 34 i due stelle, da 217 a 236 quelli a una stella.
E fra chi sale c'è molto nord-est. Il colpo grosso lo fanno i fratelli Portinari (Nicola è uno chef straordinario), che con il loro locale La Peca di Lonigo (VI), bello e goloso, hanno conquistato la seconda, meritatissima stella, ormai ad un passo dall'eccellenza assoluta. Fanno poi rumore almeno due dei tre nuovi stellati (il terzo è Al Caval di Torre del Benaco, Verona). Il primo - La Montecchia di Selvazano Dentro (PD) - perchè certifica lo straordinario livello di qualità e accoglienza raggiunto anche dal secondo ristorante della famiglia Alajimo, quello affidato alle cure di papà Erminio, alla mano dello chef Simone Camellini e alla regia in sala di Mauro Meneghetti, e situato all'interno dell'omonimo golf club: quattro stelle sotto lo stesso tetto non si erano mai viste.
Il secondo (il Bibendum di Remanzacco, provinca di Udine), fa scalpore perchè premia un locale ancora poco conosciuto (anche dalle altre guide, in verità). Un riconoscimento al quasi decennale lavoro della chef Barbara Martina nel locale diretto da Luciano di Zuccolo, erede di una storia centenaria. Cucina di territori, in equilibrio fra tradizione e innovazione. Un piatto simbolo? I Tortelli 4x4. Ma anche fra chi aspira alla stella prossima ventura c'è una bella sorpresa: La Meridiana di Piove di Sacco (Padova) che la Guida mette in stand-by e ritiene ormai quasi matura per entrare fra i ristoranti di ecellenza.
Vale la pena di segnalare, fra i Gourmet di Nord-est, il trionfale bilancio del Trentino-Alto Adige. Ben tre stelle nuove di zecca in provincia di Bolzano, a Mules, Sarentino e Vandoies. Più una (Stube Hermitage a Madonna di Campiglio) in quella di Trento. Non solo, altri due bolzanini, (Jasmin a Chiusa e Siusi allo Schilliar a Sasseg) sono papabili per la seconda e prima stella. E Bolzano e provincia spopolano anche fra i Bibendum, locali con ottimo rapporto qualità-prezzo, con ben quattro nuovi ingressi (per il Veneto la new entry è la Trattoria di Ponte di Lusia di Rovigo).
La classifica del Nord-est vede il Veneto sempre al comando con 22 stelle (+3), appena davanti al molto più piccolo Trentino Alto-Adige (21 stelle, +4), e al Friuli (8, +1). A Nordest, a fronte di otto nuove stelle una sola si è spenta (a Spiazzo, provincia di Trento). Per il resto, solo conferme. In particolare, a Venezia, Fiore e Met in centro storico e Cera a Campagna Lupia. Tengono ben stretta la loro stella anche il giovane Mestriner a Badoere (Dal Vero), i bellunesi Tivoli (Cortina), Dolada e Locanda San Lorenzo in Alpago, Laite a Sappada, e il geniale Gianni Battistella col suo Ca' Daffan ad Arzignano.
di: Claudio De Min
da: "Il Gazzettino" - quotidiano del Nord-est - venerdì 21 novembre; di cui ringrazio la spontanea disponibilità.
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