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venerdì 28 novembre 2008

Piccole aziende nel mercato globale

Il tessuto produttivo italiano è fatto di imprese piccole, nel 95% piccolissime, dove la produttività aumenta e dove crescono anche gli investimenti. Questo, in sintesi, l'identikit delle imprese italiane nel 2006 realizzato dall'Istat nella statistica in breve "Struttura e competitività del sistema delle imprese industriali e dei servizi".

Le aziende italiane dell'industria e dei servizi di mercato sono 4.338.766, occupano circa 16,6 milioni di addetti (11,1, milioni di dipendenti) e realizzano un valore aggiunto di circa 677 miliardi di euro (+6,8% rispetto al 2005). La struttura roduttiva italiana, spiega l'Istat, continua a essere caratterizzata da una prevalenza di imprese di piccole dimensioni, con una limitata presenza di grandi imprese.

La dimensione media delle imprese rimane, anche nel 2006, di circa 3,8 addetti, risultando più elevata nel'industria (5,9 addetti) rispetto ai servizi (3,1 addetti). Nelle microimprese con meno di 10 addetti si concentra il 94,9% delle imprese, il 47,7% degli addetti, il 25,4% dei dipendenti, il 28,9% del fatturato e il 33,8% del valore aggiunto. Le imprese di maggiori dimensioni (250 e più addetti) sono invece 3.320. Nel 2006, rispetto all'anno precedente, le microimprese crescono di 34mila unità e 71mila addetti, mentre quelle con 250 addetti aumentano di circa 100 unità e registrano una crescita di 101mila addetti.

La produttività nominale del lavoro (misurata col valore aggiunto per addetto) è pari a 40,8mila euro, con valori più elevati nell'industria in senso stretto (51,9mila euro) e più contenuti nei servizi (36,8mila euro) e nelle costruzioni (34,3mila euro). La produttività del lavoro aumenta col crescere della dimensione aziendale, passando dai 29mila euro delle microimprese ai 52,1mila euro delle medie imprese e ai 60,7mila euro delle grandi imprese. L'indicatore di produttività per il complesso delle imprese registra un aumento di 2,1 punti rispetto al 2005.

Orario. Mediamente ciascun dipendente ha lavorato 1.651 ore, con limitate differenze fra i tre macrosettori: 1.671 ore nell'industria in senso stretto, 1.686 ore nelle costruzioni e 1.631 ore nei servizi. I dati per dimensione aziendale non mettono in evidenza scostamenti rilevanti: le ore effettivamente lavorate sono state pari a 1.659 nelle piccole imprese, 1.666 nelle medie e 1.625 nelle grandi.

La retribuzione lorda per dipendente è risultata nel complesso pari a 22,1mila euro, con un aumento del 3,3 rispetto al 2005. L'analisi per classi di addetti mostra un consistente differenziale retributivo a favore dei dipendenti delle grandi imprese. I lavoratori dipendenti delle microimprese percepiscono infatti una retribuzione pro-capite pari a 16,3mila euro, che corrisponde al 60,7% di quella percepita in media dai dipendenti delle imprese con 250 addetti e oltre (pari a 26,9mila euro)

La redditività lorda delle imprese, misurata dal rapporto tra margine operativo lordo e valore aggiunto, è pari al 31,2% per il complesso delle imprese ed è in eumento rispetto al livello registrato nel 2005 (29,5%). Note positive anche dagli investimenti fissi lordi, che nel 2006 ammontano a circa 117 miliardi di euro (+9,4%) e sono realizzati per il 56,7% dalle imprese dei servizi destinabili alla vendita, mentre la quota dell'industria in senso stretto si colloca sul 34,7%.
Si conferma la migliore performance economica delle imprese esportatrici rispetto alle aziende orientate esclusivamente al mercato interno. La produttività del lavoro, in particolare, è significativamente più elevata per le imprese che esportano.

Estratto

da: "Il Gazzettino" quotidiano del Nord-Est, giovedì 20 novembre 2008, che ringrazio vivamente per la spontanea fonte d'informazione.

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