Per un intero mese 150 taxi londinesi portano a spasso, oltre ai clienti, una fetta di Veneto, con il marchio delle sette provincie e lo slogan "From earth to sky", fra cielo e terra, che ben si adatta alla situazione che il sistema turistico regionale si trova ad affrontare di questi tempi.
"Nonostante la crisi - spiega il vicepresidente regionale Franco Manzato alla stampa inglese riunita per il World Tourism Market, una delle più importanti fiere di settore in corso a Londra - chiuderemo l'anno con un lieve aumento delle presenze".
Che per inciso ammontano a 63 milioni, con 14 m ilioni di arrivi e un volume d'affari dell'intero comparto che vale 12 miliardi di euro. Cifre che l'anno prossimo rischiano di essere aggiornate al ribasso. Anche per il ricco mercato inglese, che vale oltre 600mila arrivi e oltre due milioni di presenze. "Se tutto va bene - commenta un operatore del consorzio di promozione turistica del Garda - l'anno prossimo perderemo il 10% degli ospiti inglesi".
Un motivo in più per intensificare la promozione del Veneto nei mercati turistici internazionali. A Londra, nel padiglione allestito dall'Enit per le regioni italiane, l'assessre Manzato ha presentato alcune nuove offerte per la prossima stagione: ci sarà il pacchetto golf, con tariffe promozionali per giocare in uno dei 40 cami della regione, mentre nuovi itinerari andranno alla scoperta delle leggende e dei misteri del Veneto, con una piccola "scoperta" pittorica che riguarda da vicino la teoria del Codice Da Vinci di Dan Brown.
Altre offerte riguarderanno le Vile Venete, il sistema termale, il turismo religioso. "Vogliamo far conoscere ai nostri ospiti la nostra storia - spiega Manzato - senza trascurare l'offerta enogastronomica del Veneto". Un piccolo assaggio l'ha dato lo chef Tino Vettorello con un menu veneto proposto a un centinaio di invitati alla cena di gala offerta dal Veneto, alla presenza del Console Generale d'Italia David Morante.
Ma la promozione del turismo veneto ha ben altre ambizioni. Dopo i taxi, il prossimo il anno potrebbe toccare a Harrods, il empio del lusso a Knightsbridge, vestirsi di Veneto per un mese, con eventi e degustazioni di prodotti tipici. Questi dovrebber poi finire nello scaffale del ricco reparto gastronomia. Con la C.C.I.A.A. a Londra è poi allo studio un progetto per favorire lo sbarco in massa degli oltre 200 prodotti con il "marchio ombrello" del Veneto.
A favorire il dialogo con il sistema della grande distribuzione inglese dovrebbe essere un Consorzio in grado di fornire "chiavi in mano" i prodotti veneti. I margini ci sono: stando ai dati dell'Ice di Londra, in pochi anni i vini veneti hanno conquistato in Gran Bretagna una quota di mercato dell'11%, mentre quelli francesi sono calati dal 40 al 17%.
(...)
Senza dimenticare che, dopo Londra, il Veneto si prepara a sbarcare a Colonia con una serie di proposte. Solo la formula rimarrà la stessa: collegare le proposte culturali all'offerta enogastronomica. Fra cielo e terra.
Refuso
di: Alberto Francesconi
da: "Il Gazzettino", quotidiano del Nordest, sabato 15 novembre 2008; che ringrazio per la spontanea collaborazione.
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