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lunedì 14 luglio 2008

Giulio Tremonti: "La paura e la speranza" (2008).

Giulio Tremonti: "La paura e la speranza"-estratto-Mondadori 2008 (2).


(...) La via d'uscita dalla crisi può essere trovata solo andando avanti, andando in profondità nello spirito che, nel bene e nel male, anima il nostro tempo. Farlo per estrarne nuove idee e nuovi principi. Viviamo infatti in un tempo in cui l'intellettuale è politico e il politico, se non è intellettuale, non è. (...) Ciò che ora e per prima cosa stupisce è che tutti notano quello che c'è: il "consumismo". Mentre pochi riflettono su quello che non cè più: il "romanticismo". E' invece proprio a partire dalle conseguenze di questo vuoto che va avviata la riflessione, perchè la fine del romanticismo è stata in parte un bene, in parte un male. E' stato un bene che il flusso globale e banale dei consumi, diffusi su scala di massa e standardizzati, abbia dissolto quell'infernale cocktail di idee e ideologie, di pulsioni e leggende, di miti e inni, di luoghi sacri e di stati maggiori che, combinandosi al principio del Novecento con la meccanica moderna, ha finito per insanguinare l'Europa.

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