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martedì 3 marzo 2009

Spagna: da 1^ della classe a fanalino di coda

                       Dopo oltre un decennio di euforia economia, sono ora tempi duri per la Spagna del premier socialista  José Luis Zapatero, scivolata in un anno da uno status invidiabile di prima della classe europea, impegnata nel "sorpasso" di Italia e Francia, a quelo di fanalino di coda.

Le previsioni economiche intermedie di Bruxelles appesantiscono ulteriormente il nuovo quadro per i prossimi anni, già a tinte fosche, delineato giovedì 15 gennaio 2009 dal Ministro dell'economia di Madrid Pedro Solbes, compagno di partito e predecessore dell'attuale commissario Ue Joaquim Almunia. Rivedendo drasticamente verso il basso le proprie precedenti stime, Solbes aveva previsto giovedì stesso un calo della crescita dell'1,6% quest'anno, ma un ritorno in positivo nel 2010 con il 1,2%. Bruxelles scommette invece su tempi più lunghi, un -2% nel 2009 e anche il 2010 in negativo, con -0,2%. Sono dati ad anni luce dalla crescita al di sopra del 3% che Madrid ha conosciuto nell'ultimo decennio, trainata dal boom del mercato del mattone (+3,7% ancora nel 2007).

Anche Standard & Poor's ha preso atto della nuova situazione, declassando da "AAA" (il voto più alto) a "AA+" il rating a lungo termine sul debito pubblico spagnolo. "Le condizioni economiche e finanziarie attuali hanno messo in luce la debolezza strutturale dell'economia spagnola", ha spiegato l'agenzia di rating.  Per il breve periodo il rating rimane invece a "A-1+". Una mossa, quella di S&P, che Solbes ha tenuto a relativizzare: "Stiamo parlando di passare da "ottimo" a "distinto", ha affermato. Ma le previsioni per la Spagna di Bruxelles confermano che per Madrid si è aperto un periodo molto difficile. 

Il dato probabilmente più drammatico è quello della disoccupazione, che secondo l'Ue dovrebbe salire 16,1% nel 2009 e toccare un picco record del 18,7% nel 2010, il doppio della media-Ue. Questo dopo che nel 2008 il numero dei disoccupati nel Paese è già cresciuto di un milione, da 2 a 3, a causa in particolare dell'esplosione della "bolla immobiliare" e del crollo del settore del mattone. Non buone anche le previsioni sul rapporto deficit-Pil, ma in un contesto generalmente non molto più roseo in tutta l'Unione. 

Secondo Bruxelles il limite del 3% di Maasticht è già stato sforato da Madrid nel 2008 (con il 3,4%), ma nel 2009 dovrebbe toccare un picco del 6,2%, restando alto anche nel 2010, al 5,7%. Per la Spagna, rileva la stampa di Madrid, è la peggiore recessione da mezzo secolo, dalla fine degli anni '50, nel primo decennio della dittaura del caudillo Francisco Franco.

da: Il Gazzettino, martedì 20 gennaio 2009, che ringrazio vivamente della cortese disponibilità.

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