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martedì 28 ottobre 2008

Intervista col ministro Sacconi (2^ parte)

In questo senso l?Expo a Milano può servire al Nordest?

"Se la orientiamo verso Est. Il simbolo di questa Expo dovrebbe essere Marco Polo".

Non crede che gli imprenditori legittimamente diranno: vai avanti tu, che poi vediamo. Ovvero: prima si muova la politica...

"E' vero: la politica adesso ha un ruolo determinante. Per questo dico che così come il termine di paragone per Berlusconi non è Veltroni, ma Sarcozy o il prossimo presidente degl USA o i suoi interlocutori cinesi di questi giorni, così nel Nordest chi ha un ruolo istituzionale come Galan, Brunetta, Ghedini, Giorgetti, Brancher o il sottoscritto è chiamato a volare "alto". Dobbiamo evitare di essere singolarmente stimati, ma non collettivamente identificati con un grande progetto e col partito nazionale che lo sostiene".

Non con un partito "regionale"?

"Negli ultimi mesi sono successe cose epocali, del mondo si stanno occupando i leader degli Stati-Nazione. Non ci sono le regioni, nessuno si illuda; e l'Europa stessa è una Confederazione di Stati-Nazione. Il Veneto, il Nordest, devono occuparsi di tutto il Paese. Toccherà a noi occuparci delo stesso Mezzogiorno se vogliamo tornare a tassi di crescita elevati".

E' una risposta alla Lega?

"E' la grande questione politica dei nostri giorni. Dopo centocinquant'anni il Nordovest, che ha segnato nel bene e nel male la storia d'Italia per la sua posizione geo-economica esprimendo egemonia nei valori e nelle classi dirigenti, è in irreversibile declino, mentre il Nordest è, con i porti del Baltico, l'altra porta dell'Europa e può esprimere valori, buone pratiche e uomini per la seconda ricostruzione dell'Italia. E questi uomini devono avere senso della Nazione e visione globale".

(...)

Fine
di: Ario Gervasutti
da: "Il Gazzettino", quotidiano delle Venezie, di domenica 26 ottobre 2008.

Ringrazio "Il Gazzettino" per l'ospitalità spontanea prestata.

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