"Una volta, sai, i giovani stavano assieme ai vecchi - la sig.ra Franca, madre del titolare di un bar di Padova, mi dice così - , anche vent'anni fa. Io sono al banco da 40 anni, ma adesso vedo che i giovani vogliono stare fra di loro... Io trovo che ci si voleva più bene fra persone, si era misti fra clienti... Si poteva scherzare e ridere fra giovani e meno giovani..."
"E' cambiato tutto - prorompe Andrea, suo figlio -. Le compagnie non esistono più, non ci sono più le stesse abitudini. Adesso si sta a casa..."
Posso solo fare un raffronto coi tempi in cui ero ventenne io, per quanto mi riguarda. Adesso c'è più antagonismo privato di allora, dove vigeva invece una maggiore lotta di classe, più evidente e meno sorda, meno serpeggiante. Vent'anni fa il singolo aveva meno possibilità di affermazione. C'era il dominio dei grossi partiti sulla scena. La gioventù era più sana - non che non esistessero già la droga, il sesso e l'alcool, ma i fenomeni erano molto più contenuti. Eravamo "diretti" verso forme di divertimento più canalizzate, soprattutto non esistevano i cosiddetti "branchi" e le violenze di questi ultimi.
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