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venerdì 30 gennaio 2009

Cultura - Il caso Sgorlon

                               La querelle sull'emarginazione di cui sarebbe vittima Carlo Sgorlon per motivi politici si arricchisce di una connotazione territoriale. Chiamato in causa dallo scrittore friulano come un "avversario", il collega padovano Ferdinando Camon sostiene infatti che fra le cause "di una certa disparità di trattamento da parte della critica, in confronto ad altri scrittori nazionali" ci sarebbe proprio l'apartenenza geografica, aggiungendo anche, però, che il problema è generalizzato e non riguarda solo l'autore de "Il trono di legno". "Anche Tomizza non fu ben trattato - spiega Camon - Credo che tutti noi scrittori delle Tre Venezie siamo poco visti dalla critica".

Un "abbonato" al Premio Campiello (il padovano Romolo Bugaro, due volte in finale, ma senza mai vincerlo), la spiega così: "A me pare che il quadro letterario si sia ormai estremamente semplificato. Si vale esclusivamente per le copie che si vendono, e ad esempio Niffoi e la Agus vendono molto, e quindi sono più visibili e considerati dalla stessa critica. Noi nel Nord-est siamo penalizzati perchè, pur essendoci scrittori straordinari, nessuno è campione di vendita, tale da superare, diciamo, le centomila copie. L'unico a fare eccezione, mi pare, è Mauro Corona, che però appartiene a un suo mondo, piuttosto isolato rispetto ai colleghi". Bugaro esclude che tutto questo però comporti una marginalizzazione delle questioni sollevate dai nostri autori, in particolare quella mappatura dei sentimenti della modernità che ne è uno dei tratti caratteristici. "Noto invece che cv'è molta attenzione anche fuori regione, e che ci chiamano ovunque a parlare di questi temi".
Antonio Scurati, che oltre a essere scrittore e critico, dirige anche una collana di saggi della Bompiani. "Nel merito ha ragione Sgorlon a lamentarsi: è vero che non ha avuto i riconoscimenti che avrebbe potuto meritarsi, anche se non per i motivi politici da lui delineati: l'egemonia culturale della sinistra italiana è tramontata da almeno vent'anni, e la situazione semmai si è completamente rovesciata, con una radicale egemonia della destra che si esprime soprattutto sul campo mediatico e televisivo. Il fatto stesso che si stia parlando di Sgorlon in questi termini dimostra che è in atto una forma di revisionismo culturale, e lo dico senza alcuna accezione negativa. Io credo però che a danneggiarlo non siano state le sue posizioni politiche, ma semmai proprio l'etichetta regionale che lo accompagna. Non c'è dubbio che l'Italia, nella costruzione della sua immagine culturale, nel cinema come nella letteratura, è più rappresentata dal meriodione piuttosto che dal nordest, che pure ne avrebbe i titoli. (...) 

Romolo Bugaro
Nato nel 1962 a Padova, dove risiede e esercita la sua professione di avvocato. Con due dei suoi libri ("La buona e brava gente della nazione", Baldini & Castoldi, 1998) e "Il labirinto delle passioni perdute" (Rizzoli, 2006) è arrivato in finale al Premio Campiello nel 1998 e nel 2007. Ha scritto inoltre "Il venditore di libri usati di fantascienza" (Rizzoli, 2000) e "Dalla parte del fuoco" (Rizzoli, 2003).

Mauro Covacich
Nato a Trieste nel 1965, risiede a Roma. Ha esordito nel 1993 col romanzo-inchiesta "Storie di pazzi e di normali". Collabora con vari giornali e con la Rai. Fra i suoi libri "Mal d'autobus" (Tropea 1997), "Anomalie" (Mondadori 1998, 2001), "La poetica dell'Una-bomber" (Theoria 1999), "L'amore contro" (Mondadori 2001), "A perdifiato" (Mondadori 2003) e "Fiona" (Einaudi 2005) e "Prima di sparire" (Einaudi 2008).

Tiziano Scarpa
E' nato nel 1963 a Venezia, dove risiede. Fra i suoi romanzi "Occhi sulla graticola" (Einaudi 1996), "Kamikaze d'occidente" (Rizzoli 2003) e "Sabat mater" (Einaudi 2008), alcune raccolte di racconti e aforismi "Corpo" (Einaudi 2004) e il poema "Groppi d'amore sulla scuraglia" (Einaudi 2005). Nel 2000 ha pubblicato la guida "Venezia è un pesce", anche in audiolibro (Il Narratore). E' autore di radiodrammi e testi teatrali e performances.

Antonio Scurati
Nato a Napoli nel 1969 ha abitato a Venezia, e ora vive a Milano. Docente all'Università di Bergamo, coordina il Centro studi sul linguaggio della guerra e della violenza. Ha pubblicato il saggio "Guerra. Narrazioni e culture della tradizione occidentale" (2003, finalista al Viareggio), il romanzo "Il Sopravissuto" (Bompiani, 2005), che ha vinto il Campiello, il saggio "La letteratura dell'inesperienza" e il romanzo "Una storia romantica".

Vitaliano Trevisan
Nato a Sandrigo (VI) ne 1960, vive a Vicenza. Dopo aver svolto vari lavori manuali, ha raggiunto notorietà nazionale nel 2002 con il romanzo "I quindicimila passi" (Ed Einaudi) che ha ricevuto i premi Lo Straniero e Campiello Francia 2008. E' autore anche de "Un mondo meraviglioso" (1997) e "Il Ponte", di raccolte di racconti e testi teatrali, nonchè protagonista e co-sceneggiatore del film "Primo amore" (2003) di Matteo Garrone.

di: Sergio Frigo
da: "Il Gazzettino" quotidiano del Nordest, sabato 10 gennaio 2009.

 

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