"Sono sicuro che noi veneziani non siamo simpatici al Padreterno. Lui non ci ama perchè è un tantino invidioso. Avrebbe voluto inventarla Lui, Venezia: ma non ci ha pensato in tempo, e i veneziani sono arrivati prima".
(...) In questa gara di equilibrio fra Oriente e Occidente, i diplomatici di San Marco hanno agito con rara destrezza; ed è sicuramente una prova dell'intelligenza veneziana se il suolo della città non è mai stato invaso nel corso di un millennio.
Figlia della paura, Venezia diventò dunque il simbolo dell'audacia. Il suo minuscolo polo di marinai e mercanti (anche nei periodi di massimo splendore i veneziani non furono mai più di duecentomila) ha tenuto testa all'assedio dei più formidabili eserciti: Mentre le altre città europee erigevano possenti mura a difesa, Venezia affidava la propria sicurezza alla sua flotta e al suo mare... (...)
C'è un'altra peculiarità della Serenissima Repubblica, che l'ha fatta odiare nei secoli: non si è mai sentita veramente parte dell'Italia, nè si è lasciata trascinare dalle sue beghe di campanile. Quei papi ottusi e ingordi, che emettevano bolle di scomunica e chiedevano soldi per ogni sacramento, in Canal Grande facevano un pò orrore. E fin che è stato possibile i veneziani si sono rifiutati di applicare le disumane norme della Santa Inquisizione in materia di ortodossia religiosa. Bruciare gli eretici fu sempre considerato, a Rialto e dintorni, un costume deplorevole che aveva ben poco di cristiano.
I Veneziani sono i double-face della Repubblica, che fanno ad un tempo i guerrieri e i mercanti. Un mese trafficano, e il mese dopo duellano sulla tolda delle loro famose galee. Da notare: non superano mai le duecentomila unità, e tuttavia si trovano a sfidare i grandi Imperi del loro tempo. Combattono gli infedeli, e vincono; si scontrano con gli eserciti cristiani, e se la cavano brillantemente.
(..) L'impero della Repubblica si estenderà dall'Alto Adriatico alle coste del mar Nero. Venezia fu la sola città-stato che per oltre un millennio non conobbe l'onta dell'occupazione nemica. Poi verrà il "barbaro" Napoleone, con i cannoni puntati su San Marco; e srà la resa, la fine di un miracolo. E' il 12 maggio 1797.
di: Nantas Salvalaggio
da: Signora dell'acqua, splendori e infamie della Repubblica di Venezia, Ediz. Piemme S.r.l. 1997.
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