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Al-Qāʿida (arabo: القاعدة, al-qāʿida, "la base" ; italianizzata spesso in al-Qaeda, el-Qaida[1]) è il nome di un movimento paramilitare e terroristico, fautore di ideali riconducibili al fondamentalismo islamico e impegnata in modo militante nell'organizzazione e nell'esecuzione di azioni sia nei confronti dei vari regimi islamici filo-occidentali, sia del mondo occidentale. È stato guidato sino alla sua morte avvenuta il 2 maggio 2011 dal miliardario saudita Osāma bin Lāden che si avvaleva della guida ideologica di Ayman al-Zawāhirī (ex medico di Il Cairo, appartenente a una famiglia di dotti religiosi e di magistrati). Entrambi sono riconducibili all'attivismo ideologico-politico dello shaykh ʿAbd Allāh Yūsuf ʿAzzām.
Bandiera attribuita ad al-Qāʿida. La frase araba scritta è il tawhid: affermazione di fede nel monoteismo e nella missione profetica di MaomettoI suoi atti terroristici fanno uso di attacchi suicidi e l'uso simultaneo di esplosivi su differenti obiettivi [2]. Tali attività terroristiche sono portate avanti o da uomini che hanno prestato giuramento di fedeltà a Osama bin Laden o dai numerosi uomini che comunque legati ad al-Qāʿida non hanno prestato detto giuramento e sono stati addestrati in un campo di al-Qāʿida in Afghanistan o in Sudan [3]. Il gruppo di al-Qāʿida predica e organizza da tempo, in nome del jihād islamico, attacchi terroristici nei confronti di obiettivi occidentali con l'obiettivo di porre fine all'influenza dei paesi occidentali sui paesi mussulmani e con il fine di creare un nuovo califfato islamico. Esso crede inoltre che ci sia un complotto ebraico-cristiano volto a distruggere l'Islam [4]. La sua filosofia di management è stata descritta come "centralizzata nelle decisioni e decentrata nell'esecuzione" [5]. Dopo gli attentati dell'11 settembre si pensa che la leadership di al-Qāʿida sia diventata geograficamente isolata e che essa abbia lasciato a dei gruppi di dirigenti locali la conduzione delle azioni terroristiche utilizzando il nome di al-Qāʿida [6][7]
Al-Qāʿida è stata classificata come organizzazione terroristica dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite,[8] dalla NATO,[9][10] dalla Commissione europea dell'Unione Europea,[11] dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti,[12] dai governi di Australia,[13] India,[14] Canada,[15] Israele,[16] Giappone,[17] Corea del Sud,[18] Germania,[19] Regno Unito,[20] Russia,[21] Svezia,[22] e Svizzera.[23]
Indice [nascondi]
1 Origine del nome
2 Attentati
3 Storia
4 Uomini chiave
5 Classificazioni ufficiali come organizzazione terroristica
6 Note
7 Bibliografia
8 Voci correlate
9 Altri progetti
[modifica] Origine del nomeIl nome dell'organizzazione deriva dall'arabo qāʿida che significa "fondazione" o "base" e può riferirsi sia ad una base militare sia a un database. L'iniziale al- costituisce l'articolo determinativo. In arabo qāʿida bayānāt è il "database", dove la parola bayānāt significa "dati" e la parola qāʿida significa "base".[24]
Osāma bin Lāden spiegò l'origine del nome in una registrazione di un'intervista rilasciata al giornalista di Al Jazeera Taysir Aluni nell'ottobre del 2001:
(EN)
« The name 'al-Qaeda' was established a long time ago by mere chance. The late Abu Ubaidah al-Banshiri established the training camps for our mujahedeen against Russia's terrorism. We used to call the training camp al-Qaeda. The name stayed.[25] » (IT)
« Il nome di 'al-Qāʿida' fu stabilito molto tempo fa per caso. Il defunto Abū ʿUbayda al-Banshirī creò dei campi di addestramento per i nostri mujahedin contro il terrorismo sovietico. Noi solevamo chiamare i campi di addestramento "al-Qāʿida". Il nome rimase. »
Secondo Saʿd al-Faqīh, esperto saudita di al-Qāʿida, il nome deriverebbe dal sistema di documentazione in uso nella "guesthouse" della Bayt al-Ansar dal 1980.[26]
Secondo un'affermazione rilasciata l'8 luglio 2005 al quotidiano britannico "The Guardian" dell'ex-ministro degli Esteri britannico Robin Cook (laburista) - che si dimise per protesta contro l'aggressione all'Iraq di Tony Blair -, al-Qāʿida sarebbe la traduzione in arabo di "data-base": «Per quanto ne so io, al-Qāʿida era originariamente il nome di un data-base del governo USA, con i nomi di migliaia di mujāhidīn arruolati dalla CIA per combattere contro i Sovietici in Afghanistan».[27]
Altre fonti affermano che il nome deriva dal centro logistico situato a Peshāwar: in tale luogo venivano registrati i nomi dei volontari arabi che sarebbero stati successivamente mandati a combattere in Afghanistan contro le truppe russe.[28]
Il terrorista Jamāl al-Fadl, in un'intervista alla CNS, [29] afferma che al-Qāʿida nacque circa nel 1989, all'incirca verso la fine della guerra in Afghanistan.
Un giornalista, Peter Bergen, conferma che (in origine) al-Qāʿida era il nome del centro di raccolta guerriglieri di Peshāwar, e successivamente, durante un incontro dei principali leader dell'attuale organizzazione, si decise di mantenere il nome originale [30].
[modifica] Attentati
Attacchi terroristici attribuiti ad al-QāʿidaNel tempo, al-Qāʿida è divenuta un'etichetta generica utilizzata dai media e in sede politica per indicare una serie di organizzazioni militanti e apparentemente dedite ad un ripristino di un Islam "delle origini" attraverso mezzi violenti e gravi attentati, anche laddove non è affatto provato per via giudiziaria che tali attentati siano stati perpetrati da una medesima organizzazione [31]. In tal modo, si fa riferimento ad al-Qāʿida in modo variamente accurato quale diretta responsabile (in vari casi l'organizzazione ha rivendicato esplicitamente le proprie responsabilità) o indiretta ispiratrice di feroci atti terroristici che, negli ultimi anni, hanno duramente colpito il Kenya, la Somalia, il Libano, lo Yemen, l'Indonesia, l'Egitto, l'Iraq, la Spagna, la Gran Bretagna e gli USA.
In assoluto il più significativo di tutti gli attentati operati da al-Qāʿida [32], è stato il dirottamento di alcuni aerei di linea, fatti schiantare l'11 settembre 2001 contro le Torri Gemelle del World Trade Center di New York e sul Pentagono presso Washington con tutto il loro carico umano, ivi compresi i dirottatori; Osāma bin Lāden ha rivendicato la responsabilità di al-Qāʿida solo nel marzo del 2002, pur lodando gli esecutori dell'attentato già nell'ottobre del 2001 [33]. Altrettanto gravi - pur con un numero di vittime alquanto minore - sono stati gli attentati ai treni di Madrid dell'11 marzo 2004 (compiuti ad opera di una cellula terroristica ispirata ad al-Qāʿida [34][35][36]), gli attentati di Londra il 7 luglio 2005 e pochi giorni dopo, il 23 luglio 2005, nell'egiziana Sharm el-Sheikh.
Al-Qāʿida avrebbe numerosi campi di addestramento e centri di attività sparsi in diversi paesi del mondo islamico. Secondo il Daily Times è presente anche in Somalia [37].
[modifica] StoriaAl-Qāʿida è nata come organizzazione di guerriglia al tempo dell'invasione sovietica dell'Afghanistan ma tale organizzazione non è mai stata aiutata, né istruita dagli USA: lo ammette persino lo stesso al-Zawāhirī nel suo libro (Al-Zawahiri's New Book).
È da ricordare comunque che Osāma bin Lāden apparteneva a una delle famiglie più ricche dell'Arabia Saudita, di conseguenza non aveva necessità di richiedere nessun tipo di aiuto economico. Gli USA aiutarono comunque i mujahidin afghani (i cui combattenti solo in parte andarono poi a militare in al-Qāʿida), favorevoli a tutto ciò che potesse creare difficoltà all'URSS.
Il giorno 2 maggio 2011, ad Abbottabad (Pakistan) è stato ucciso, dal comando americano dei Navy SEAL, Osama bin Laden, capo dell'associazione terroristica, quasi 10 anni dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. A succedergli è probabilmente il suo braccio destro nonchè cofondatore del gruppo Ayman al-Zawahiri[38].
[modifica] Uomini chiaveOltre a Osama bin Laden e Ayman al-Zawahiri, sono numerosi gli uomini chiave di al-Qāʿida e sono principalmente[39][40][41]:
Sayf al-'Adel, 50enne egiziano ex colonello dell'esercito egiziano e ora capo delle milizie di al-Qāʿida ricercato per gli attentati alle ambasciate statunitensi del 1998 a Dar es Salaam (Tanzania) e di Nairobi (Kenya);
Anwar al-Awlaki, yemenita nato nel Nuovo Messico è un imam e predicatore radicale dedito al reclutamento di uomini via internet;
Fazl Abd Allah Muhammad, originario di Moroni (Comore) è il direttore di al-Qāʿida nell'Africa orientale ed è l'interfaccia con gli Al-Shabaab somali e coinvolto negli attentati alle ambasciate statunitensi del 1998;
Adam Yahiye Gadahn, americanizzazione di Ādam Yaḥyā Ghadan. Nato Adam Pearlman, è uno statunitense convertito all'Islam che svolge il compito di reclutatore su internet ed è ricercato con una taglia da un milione di dollari dagli USA per tradimento e atti terroristici;
Sulayman Abu Ghaith, imam del Kuwait nonchè predicatore e portavoce sin dal 2000 per Bin Laden;
Fahd Muhammad Ahmad al-Quso, yemenita responsabile dell'attentato del 2000 contro la nave USS Cole ad Aden;
Abd Allah Ahmad Abd Allah, egiziano anche lui coinvolto negli attentati alle ambasciate statunitensi del 1998;
Anas al-Libi, libico ex rifugiato in Gran Bretagna e anche lui ricercato per gli attentati del 1998;
Ali Sa'id ibn Ali al-Huri, saudita ricercato per gli attenati del 1996 alle Khobar Towers di Dhahran.
[modifica] Classificazioni ufficiali come organizzazione terroristicaAl-Qāʿida è stata designata come organizzazione terroristica dai seguenti Paesi e organismi internazionali:
Australia[13]
Canada[15]
Unione Europea[11]
Francia[42]
India[43]
Irlanda
Israele[16]
Giappone[17]
Olanda[19]
NATO[9][44]
Filippine[senza fonte]
Russia[21]
Corea del Sud[18]
Svezia[45]
Svizzera[46]
Turchia[47]
Regno Unito[20]
United Nations Security Council[8]
Stati Uniti[12]
[modifica] Note1.^ La trascrizione *al-Quaida è errata, in quanto la qāf araba non ha bisogno di una u che la segua, essendo semplicemente il suono enfatico della "k" (precisamente un'occlusiva uvulare sorda).
2.^ Wright, Looming Tower, (2006), pp. 185, 270-1, 107-8
3.^ Wright, Looming Tower, (2006), p. 270
4.^ Fuʾad Husayn, 'Al-Zarqawi ... "The Second Generation of al-Qaʿida'", Part Fourteen, Al-Quds al-Arabi, July 13, 2005
5.^ Khalid al-Hammadi, 'The Inside Story of al-Qa'ida', part 4, Al-Quds al-Arabi, March 22, 2005
6.^ Evolution of the al-Qaeda brand name
7.^ The Moral Logic and Growth of Suicide Terrorism
8.^ a b Security Council Resolutions Related to the Work of the Committee Established Pursuant to Resolution 1267 (1999) Concerning Al-Qaida and the Taliban and Associated Individuals and Entities. Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. URL consultato il 2007-01-09.
9.^ a b NATO. Press Conference with NATO Secretary General, Lord Robertson. URL consultato il 2006-10-23.
10.^ NATO Library. AL QAEDA (PDF). 2005. URL consultato il 2007-06-11.
11.^ a b Commission of the European Communities. COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE COUNCIL AND THE EUROPEAN PARLIAMENT (DOC). 2004-10-20. URL consultato il 2007-06-11.
12.^ a b United States Department of State. Foreign Terrorist Organizations (FTOs). URL consultato il 2006-07-03.
13.^ a b Australian Government. Listing of Terrorist Organisations. URL consultato il 2006-07-03.
14.^ The Hindu : Centre bans Al-Qaeda
15.^ a b Public Safety and Emergency Preparedness Canada. Entities list. URL consultato il 2006-07-03.
16.^ a b Israel Ministry of Foreign Affairs. 21, 2006.htm Summary of indictments against Al-Qaeda terrorists in Samaria. 21 marzo 2006. URL consultato il 2007-06-10.
17.^ a b Diplomatic Bluebook. B. TERRORIST ATTACKS IN THE UNITED STATES AND THE FIGHT AGAINST TERRORISM (PDF). 2002. URL consultato il 2007-06-11.
18.^ a b Korean Foreign Ministry. «Seoul confirms release of two Korean hostages in Afghanistan», 14 agosto 2007. URL consultato in data 2007-09-16.
19.^ a b General Intelligence and Security Service. Annual Report 2004 (PDF). URL consultato il 2007-06-11.
20.^ a b United Kingdom Home Office. Proscribed terrorist groups. URL consultato il 2006-07-03.
21.^ a b «Russia Outlaws 17 Terror Groups; Hamas, Hezbollah Not Included».
22.^ Ministry for Foreign Affairs Sweden. Radical Islamist Movements in the Middle East (PDF). March–June 2006. URL consultato il 2007-06-11.
23.^ Report on counter-terrorism submitted by Switzerland to the Security Council Committee established pursuant to resolution 1373 (2001) (PDF). 20 dicembre 2001. URL consultato il 2007-06-11.
24.^ Arabic Computer Dictionary: English-Arabic, Arabic-English, by Ernest Kay, Multi-lingual International Publishers, 1986
25.^ Transcript of Bin Laden's October interview
26.^ Mahan Abedin. «The Essence of Al Qaeda: An Interview With Saad Al-Faqih», Jamestown Foundation, February 5, 2004. URL consultato in data 2008-03-15.
27.^ Intervista di Cook al The Guardian dell'8 luglio 2005, l'indomani degli attentati a Londra perpetrati da affiliati ad al-Qa'ida.
28.^ Intervista ad Saad al-Fagih
29.^ CNS
30.^ The Osama bin Laden I Know: An Oral History of Al Qaeda’s Leader" Free Press 2006
31.^ Cfr. per es. The Guardian, "Al-Qaeda - a meaningless label", Newsweek, "Putting Al Qaeda on the Couch - September 11 was a recruiting poster for young people who are looking for some kind of direction in their lives, The International Institute for Strategic Studies (IISS) - San Diego Union Tribune - "More dangerous than al-Qaeda"
32.^ Text of Fatwah Urging Jihad Against Americans. February 23, 1998. URL consultato il 2006-07-05.
33.^ Bin Laden says he wasn't behind attacks. CNN, September 17, 2001. URL consultato il 2006-07-06.
34.^ (ES) [1] Spanish Indictment on the investigation of March 11
35.^ (EN) MIPT Terrorism Knowledge Database[2] "the length of time between the Madrid bombings and Abu Nayaf al-Afghani’s claim has cast doubt on its authenticity..[]...Other sources attribute the March 11 attacks to the group Abu Dujana Al-Afghani Ansar Al-Qaeda Europe, which appears be an alias for Abu Nayaf al-Afghani. A separate al-Qaeda linked organization, the Abu Hafs al-Masri Brigade, also declared responsibility for the Madrid attacks, and although it faces similar questions about the validity of its claims, it is generally regarded by authorities as having carried out the attacks"] (see MIPT)
36.^ (EN) The Times, February 15, 2007. Spain furious as US blocks access to Madrid bombing 'chief' The al-Qaeda leader who created, trained and directed the terrorist cell that carried out the Madrid train bombings has been held in a CIA “ghost prison” for more than a year
37.^ Daily Times
38.^ Tutti gli uomini di Osama, Al-Zawahri leader ANSA.it, 03-05-2011
39.^ Tutti gli uomini di Osama, Al-Zawahri leader ANSA.it, 03-05-2011
40.^ Il dopo Osama - Corsa alla leadership lettera43.it, 03-05-2011
41.^ I 10 terroristi di Al Qaeda ricercati dall'Fbi tiscali.it, 03-05-2011
42.^ (FR) La France face au terrorisme. Secrétariat général de la défense nationale (France). URL consultato il 2009-08-06.
43.^ The Hindu : Centre bans Al-Qaeda. Hinduonnet.com, 2002-04-09. URL consultato il 2010-03-22.
44.^ NATO Library. AL QAEDA (PDF). 2005. URL consultato il 2007-06-11.
45.^ Ministry for Foreign Affairs Sweden. Radical Islamist Movements in the Middle East (PDF). March – June 2006. URL consultato il 2007-06-11.
46.^ Report on counter-terrorism submitted by Switzerland to the Security Council Committee established pursuant to resolution 1373 (2001) (PDF). December 20, 2001. URL consultato il 2007-06-11.
47.^ "Türkiye'de halen faaliyetlerine devam eden başlıca terör örgütleri listesi" (Emniyet Genel Müdürlügü). Egm.gov.tr. URL consultato il 2010-03-22.
[modifica] Bibliografia(EN) Lawrence Wright, The Looming Tower: Al-Qaeda and the Road to 9/11, Knopf, 2006. ISBN 0-375-41486-X
(EN) Sara Daly - Scott Gerwehr, Al-Qaida Terrorist Selection and Recruitment (PDF), Rand Corporation, 2005
Gilles Kepel e Jean-Pierre Milelli (cura), Al-Qaeda. I testi, Laterza, Roma-Bari, 2006
[modifica] Voci correlateOsama bin Laden
Fondamentalismo islamico
ʿAbd Allāh Yūsuf ʿAzzām
Al-Sahab
Ayman al-Zawāhirī
Terrorismo islamico
Wahhabismo
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